BUY ME FOREVER

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"Avanti, basta con quell'espressione da cane bastonato."

Mikasa rispose a tono ad Eren, provocandogli un altro sospiro. Eren guardò la porta nera torreggiare su di loro. Le braccia trainate inermi da Mikasa e Armin che l'avevano letteralmente trascinato lì dentro. Erano passate due settimane dal suo ultimo incontro con Levi e dagli orali. Dopo che Eren aveva fatto una figura più che degna all'ultima fase degli esami, si era rinchiuso in casa. Nessuno era riuscito a tirarlo fuori dal letto dove aveva speso i suoi giorni e le sue notti. Non aveva fatto altro che guardare le foto di lui e Levi e pensare e ripensare a quelle scuse sofferte. Eren non era neanche stato in grado di rispondergli. Non era per niente sicuro di aver fatto bene a lasciarlo. Semplicemente non era stato un buon fidanzato. Non era riuscito ad aiutarlo né a proteggerlo. Si era domandato tanto se Levi lo amasse davvero, ma mai una volta si era fermato a controllare se lui lo stesse amando nel modo giusto. E ora era tutto rovinato. Levi meritava di meglio di un ragazzino che lo lasciava e lo riprendeva a suo piacimento. Sicuramente le scuse erano sincere, ma probabilmente il corvino aveva capito che era meglio che non stessero insieme.

"Ragazzi, è una pessima idea. Non sono in vena, per niente!"

Eren calcò la mano. Da tutta la sera ripeteva agli amici di lasciarlo morire da solo in solitudine, ma quei due erano davvero testardi.

"Eren, siamo stanchi di vederti così se non si fosse capito. Nessuno dice che non devi stare male per amore, ma è l'estate della maturità e tu la stai passando nascosto sotto alle lenzuola. Stasera devi rilassarti e questa è la nostra idea per te."

Armin parlò risoluto, indicando l'ingresso del club alle sue spalle. Eren trovò ironico che avessero scelto proprio quel posto per fargli dimenticare le sue pene. D'altronde i suoi amici non potevano sapere che proprio da quel posto era partito tutto. Certo, gli avevano detto che nutrivano i loro sospetti sul misterioso ex ragazzo, ma, anche se avessero capito
di Levi, non potevano immaginare che il professore avesse una doppia vita in quel locale a luci rosse. Di questo Eren era sicuro e si maledisse per essere così sfortunato.

"E va bene. Vi accontento, ma niente privé."

Asserì Eren, sbuffando e lasciandosi guidare all'interno. Aggrottò le sopracciglia nel trovare alla cassa un certo Mike, che di sicuro aveva un modo più discreto e silenzioso di Hanji nel gestire gli ingressi. Che fosse la sua serata libera? Eren sbirciò la sala principale, immersa nelle rosse luci soffuse. Trattenne il respiro finché non fu certo di non vedere neanche l'ombra di Levi intorno. Un brivido però lo colse quando lo immaginò chiuso nella sua stanza, tra le braccia di qualcun altro.

"Eren, allora? Resti lì impalato tutta la sera?"

La voce ferma di Mikasa lo riscosse dai suoi pensieri raccapriccianti. Eren scattò su di lei, avvicinandosi al primo tavolo vuoto in cui incappò. Eseguì gli ordini dei suoi amici. Non doveva fare altro per uscire indenne da quella serata sfortunata.

I tre rimasero in silenzio, sorseggiando i loro alcolici fintanto che il ballerino biondo che avevano visto anche la volta precedente diede il meglio di sé sul palco. L'alcool bruciava ancora nella gola di Eren, quando posò il bicchiere vuoto per ordinarne un altro al cameriere di passaggio.

"Er, non esagerare."

Armin lo riprese, accigliato e subendo un sonoro sbuffo dall'amico.

"Non siete state voi a portarmi qui per rilassarmi? Non ho intenzione di fare sesso con nessuno per cui lasciatemi almeno spegnere il cervello per qualche ora."

Armin guardò Mikasa con aria rassegnata. Una sbronza non faceva certo parte del loro piano, ma insistere avrebbe potuto comportare conseguenze peggiori. Mikasa fece un leggero cenno del capo per intimare all'amico di lasciar stare. Tornarono a guardare le varie esibizioni, contando i bicchieri che Eren scolava con troppa foga mentre si afflosciava sulla sedia in pelle.

SECRET LESSONS (ERERI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora