«È arrivato il giorno della partenza, fantastico!» esclamo raggiante di felicità.
Mio fratello Michele si sposa a Buenos Aires e stasera si parte per l'Argentina. Viaggerò con i miei genitori Paolo e Stefania, i loro amici Iva e Feliciano, detto Felix, e la mia migliore amica Silvietta, arrivata ieri mattina da Padova. Non sto nella pelle, sono emozionata e preoccupata allo stesso tempo. Con Silvietta ieri sera abbiamo letto su Facebook qualcosa a proposito di possibili scioperi del personale Alitalia. Speriamo bene!
Alle tre del pomeriggio carichiamo una montagna di bagagli, perché dopo il matrimonio ci fermeremo per altre due settimane di vacanza. In programma ci sono quattro giorni alle cascate di Iguazù e una settimana a Salta, base di partenza per la cordigliera Nord Est delle Ande.
Partiamo con due macchine. Iva e Felix con la loro Multipla, mentre io con i miei genitori e Silvietta con la Cinquecento X. Papà è un po' nervoso, fatica a sistemare le valigie nel bagagliaio della macchina, le gira e rigira in ogni parte, ma c'è sempre un angolino di qualcosa che impedisce la chiusura del cofano. Mamma cerca di dargli qualche consiglio sulla sistemazione delle valigie, ma non fa che peggiorare la situazione, facendo cadere per terra anche il mio beauty case. Si apre e... rossetti, matite, creme e cremine rotolano sulla strada in discesa. Corro per recuperare gli oggetti, affinché non finiscano, attraverso la grata, nel tombino.
Nel frattempo tra i miei genitori nasce un battibecco. Papà si arrende e decide di sistemare una delle valigie più grandi nel sedile posteriore tra me e Silvietta, soluzione che mamma gli aveva proposto fin dall'inizio.
Finalmente si parte. All'interno dell'abitacolo si respira aria di tensione, io e Silvia a causa dell'ingombrante valigia siamo stipate come sardine in scatola, ma non osiamo protestare, data l'atmosfera per nulla serena. Infatti mamma tiene il broncio per un pezzo di strada e non risponde alle domande di papà, che cerca di rimediare, facendo qualche battutina spiritosa. Prima di arrivare a Fiumicino papà sbaglia strada e mamma inizia a sbuffare e a strabuzzare gli occhi. La sento mormorare: «Andiamo bene!»
Per fortuna Silvietta accende Google maps che ci riporta sulla retta via. Arriviamo in tempo, abbiamo ancora a disposizione due ore alla chiusura del gate.
A Fiumicino c'è molto movimento. Al check-in troviamo Iva e Felix che stanno caricando due grandi valigie rosse sul nastro trasportatore. Sembra tutto regolare. La stessa cosa facciamo noi con le nostre valigie, quando viene comunicato che il volo per Buenos Aires è stato annullato causa sciopero del personale di bordo. Il nostro peggior incubo si è avverato!
Nessuno sa dirci, quando partirà il prossimo volo. Iva reclama indietro le valigie, ma viene informata che oramai sono state caricate, le troverà una volta arrivata a destinazione. Papà e Felix protestano senza ottenere niente.
Ci invitano di attendere in sala d'attesa. Demoralizzati e delusi aspettiamo fino a tarda sera, quando ci viene comunicato che verremo trasferiti con la navetta in un albergo a Ostia. Chiamo Michele a Buenos Aires per riferirgli quello che ci sta capitando. Mio fratello si preoccupa per la data della partenza che rimane incerta.
In attesa della navetta per Ostia, inizia a piovere a dirotto. Ci rifugiamo sotto una tettoia, insieme a una ventina di persone, che come noi sono vittime dello sciopero. Silvia per sdrammatizzare la situazione si mette a raccontarmi una barzelletta. Ridiamo a crepapelle, mentre la gente ci guarda attonita, forse, si chiederà ma che avranno da ridere queste due?
Mamma inizia a starnutire, si lamenta per accusare un leggero mal di gola. Iva tira fuori dalla borsetta le pastiglie a base di propoli e le offre a mia madre. Finalmente arriva la navetta. Nell'aria, il malumore dei passeggeri, si avverte tra borbottii e lamentele. Saliamo a bordo, trascinando le valigie pesanti e, per fortuna, riusciamo a trovare posto per sederci . Ai nostri piedi si formano delle piccole pozzanghere. Mamma starnutisce di nuovo. Iva soffia il naso... papà tossisce. Felix resiste. Per ora.
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Viva l'Argentina
Short StoryUn gruppo di viaggiatori si reca all'aeroporto di Fiumicino, destinazione Buenos Aires, Argentina, dove il figlio di Paolo e Stefania Michele, sta per sposare la bella argentina Inès. La sorella di Michele, Anna, racconta le tribolazioni del gruppo...