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"Come ti ha convinta ad accettare?"

Alicia sbatté le palpebre incredula a quella domanda.

" Come scusa?"fece finta di aver capito.

Lui le si avvicinò prendendole la mano e chinandosi leggermente su di lei e abbasso la voce sussurrando all' orecchio.

"Conosco questo gioco"

" Non so di che parli" rispose togliendo la mano dalla sua come se fosse fuoco.

"Stai tranquilla, non lo dirò ad anima viva. Non sono così stronzo e capisco anche perché lo abbia fatto. Mi dispiace per quello che ha vissuto" disse e le sembrò sincero.

Come aveva fatto a capirlo?Non sapeva più come uscirne. In un momento tutte le maschere crollarono e ebbe come un dejavu. Ricordò il loro primo incontro e la sua perplessità aggiunta a quella di Marc. Aveva ragione e ora erano in trappola. Si maledisse per non essere stata troppo accorta ma non era il momento di darsi troppe colpe; doveva agire e cercare di limitare i danni.

"Non sono affari che ti riguardano e..."

"Ti ho già detto che non lo dirò a nessuno. Mi sto solo facendo avanti con una bella ragazza." Confermò indefesso e Alicia sentì i ferri stringersi ancora di piu.

"Se non fossi stata la fidanzata di Marc non mi avresti mai notata."

" Non è vero, ma se vuoi crederlo fai pure. Incasso il palo." Alzò le mani facendo un passo indietro e le sembrò offeso.

" Scusami io non...non volevo essere scortese" si scusò Alicia non sapendo come liberarsi dall'impasse. Si sentiva in trappola e ormai era inutile fingere.

"Se posso darti un consiglio, stai attenta perché ti stai bruciando" osservò lui allontanandosi.

Alicia riconobbe nel suo tono la sincerità e si senti nuda perché aveva capito perfettamente la sua condizione senza conoscerla.

"Come fai a sapere che mi sto bruciando?" Chiese scettica.

"Vedo come guardi lui e come lui non si fa problemi a parlare con altre. Prima sei diventata pallida come un cencio quando lo hai visto con quella giornalista." Fece notare descrivendo con precisione l' intera vicenda.

Alicia abbassò lo sguardo punta nel vivo. Si era messa in un bel guaio e Fabio aveva ragione: doveva stracciare il contratto e ritornare alla sua vita.
Uscire da quel labirinto che si chiamava Marc Marquez e limitarsi a guardarlo in tv come aveva sempre fatto.
Istintivamente prese un altro bicchiere di champagne quando il cameriere le passò davanti: sarebbe stato quello del colpo di grazia ma non le importava più di tanto.

" Sembra quasi che tu sia la mia coscienza" osservò Alicia.

" Conosco le relazioni che ha Marc e credo di aver inquadrato te. Non si rende conto di quello che ha tra le mani, ma non gliene faccio una colpa. Ognuno fa le sue scelte" sentenziò e lei non seppe fare altro che annuire.
Aveva imparato a capire che il paddock era come un piccolo paese e tutti conoscevano bene o male tutti. I piloti ci entravano da ragazzini e crescevano fino a diventare adulti in mezzo a quella città mobile. Fabio poteva essere uno dei tanti che aveva capito.

"Grazie per tenere la bocca chiusa, passeremno dei guai ed è l' ultima cosa che gli serve. Qualcun altro lo sa?

" Figurati. Non lo so, non ne ho parlato con nessuno. È un piano ben articolato comunque, complimenti."

" Non è merito mio"

" Forse è tutto merito tuo. Dato che ti si legge negli occhi che lo ami." La corresse il pilota e lei si chiese perché anche Marc non potesse accorgersi di lei come il rivale aveva fatto.

Amore a contrattoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora