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Melany Thompson

(Ascolta Amour Plastique - Videoclub)

«Bienvenue à Paris, mon amour» ripete Harry una volta entrati nel taxi privato che è venuto a prenderci in aeroporto. Mi lascia due o tre baci sul collo per solleticarmi, facendomi ridere, mentre la guardia del corpo, alla quale mi ha affiancata Harry, si siede al posto del passeggero, accanto all'autista.

Harry lega le nostre mani tra loro, intrecciando le dita alle mie, muove le nostre mani per ammirarne l'anello con la pietra verde che mi ha regalato e mi sorride a 32 denti. Quando partiamo ammiro il paesaggio dal finestrino, l'ho vista soltanto una volta, ma non voglio dirglielo, sarà più bello se mi mostrerà tutto come se non l'avessi mai vista. Scommetto che non vedrà l'ora di portarmi al Louvre o in cima alla Torre Eiffel. Mi ricordo benissimo, quando gli dissi che che avrei voluto girare il mondo e visitare ogni città del pianeta, quindi, immagino che sia felice di potermi portare in una città così speciale.

È quasi capodanno e si nota benissimo qua a Parigi, l'aria è evidentemente natalizia, le luci illuminano la notte e, anche se è tardi e sento il jet leg prendersi gioco della mia testa, vorrei girare tutta la città per godermi Parigi notturna. La prima volta che andai a Parigi con mia sorella non giravamo la notte perché eravamo da sole e non ci fidavamo, ma ora che c'è Harry e siamo lontani dai pericoli, desidererei godermela.

«Harry, facciamo un giro anche se è buio?» gli chiedo attirando la sua attenzione, i suoi occhi verdi brillano sotto i lampioni.

«Tutto quello che vuoi, piccola.» Si sporge verso il conducente per dirgli qualcosa in francese, l'uomo annuisce prima di accostare. La guardia si alza con noi e scende dall'auto rimanendo a distanza, ma dietro di noi.

Mi mette un po' a disagio sapere che c'è qualcuno che ci guarda e ci controlla sempre, ma credo l'abbia fatto soltanto per il mio bene.

È strano essere a Parigi con Harry, camminare per le strade illuminate mano nella mano con lui. Se qualcuno mi avesse detto che a 30 anni avrei passato il Capodanno con Harry Styles e che saremmo stati fidanzati, mi sarei messa a ridere per l'assurdità e, invece, eccoci qui.

«Amore, hai fame?» mi domanda strizzando scherzosamente la mano.

«Un po', sì.» ridacchio percependo un rumore allo stomaco.

«Vieni, ti porto in un posto che sicuramente sarà ancora aperto a quest'ora. Fanno le migliori crêpes al mondo.» mi spiega, conducendomi nel posto segreto. «Accanto a questo posto c'è una cosa che voglio mostrarti.» conclude entusiasta.

Mi trascina per le piccole stradine di Parigi, quasi come se le conoscesse meglio di chi ci abita da anni. Questa città è così piena d'arte e, nonostante sia tardissimo, sembra affollata come di giorno. È proprio vero che Parigi è la città dell'amore, insomma, è così piena di coppie che si tengono per mano che io ed Harry siamo soltanto un piccolo puntino in mezzo ad essi.

Arriviamo dopo alcuni minuti in una piccola crêperie con un insegna di legno rossiccio e un uomo anziano ci accoglie sorridendo, Harry gli chiede in francese se può prepararci due crêpes alla Nutella, riesco a capire qualcosa perché parlano piano e il francese in alcuni tratti assomiglia all'italiano, lo studiai alle scuole medie e, per questo, sono un po' arrugginita, anche se qualcosa lo ricordo. Ci mette pochissimo a farle e le inserisci all'interno di un cartone apposito per poterla mangiare come dice lui "prêt à porter".

«Non ho monete in euro, vanno bene i dollari o la carta?» chiede Harry, ma prima di far rispondere l'uomo, mi intrometto, ricordandomi di avere venti euro dal viaggio che ho di recente fatto in Italia. Li estraggo dal portafogli e glieli porgo.

The dawn of destiny. H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora