Non saluto Hannah e salgo direttamente, butto lo zaino fuori ed entro in bagno.
Mi lavo la faccia con l'acqua ghiacciata, bevo e mi bagno il collo.
Levo la gonna in un angolo, sento bussare ma non apro.
Sfrego più che posso le mie cosce con del sapone liquido, passo la spugna per il corpo fino a sentirle bruciare.
Le lavo, le asciugo e mi rimetto la gonna.
Esco di fretta lasciando tutto il bagno zuppo."Cos'hai? Stai bene?"
"Mmh" annuisco, riprendo lo zaino ed entro in camera.
Indosso il mio pigiama morbido e butto la gonna sotto al letto.
Mi metto le dita negli occhi ed esco dalla camera grattandoli
"Hannah, mi è entrata qualcosa negli occhi. Sono rossi e mi bruciano"Bugiarda.
Hannah preoccupata mi apre gli occhi e li controlla: "Non hai nulla qui, sarà polvere. Mi hai spaventata pensavo stessi piangendo"
Pensavi bene
"No no, ma mi brucia l'occhio destro"
Mi continua a ripetere di non preoccuparmi e scendiamo insieme ad Alex per pranzare.
Alex mi guarda di tanto in tanto ma io sono fissa sulla mia insalata.
Le foglie sono gialle, e i pomodori pieni di semini.Mangio la carne e tra una domanda e l'altra sul primo giorno di scuola mi ritrovo ad aver finito il piatto.
Balena.In bagno mi viene facile vomitare, non ho neanche dovuto mettere le dita in gola.
Qualcosa mi si blocca, ma no, non è cibo.
Scoppio a piangere silenziosamente sputando di volta in volta."Malena, devo entrare"
Tiro lo sciacquone, mi lavo le mani e i denti.
Mi guardo allo specchio sorridendo come se fosse il giorno del mio matrimonio ed esco.Aiuto Hannah a sistemare la cucina e vado in camera.
"Posso entrare?"
Non rispondo ma Alex entra comunque e si siede alla fine del letto.
Mi sposto più in là accovacciandomi sul cuscino
"Cosa vuoi?"
"Sam ti ha fatto qualcosa?"
Scuoto la testa e cerco di guardarlo negli occhi.Tentatvo fallito.
"Mmh, ok. Se qualcuno ti fa qualcosa, dimmelo"
Dovrebbero farmi qualcosa? Dovrebbero farmi altro?
Cerco di dormire non riuscendoci, sono appena le 4 del pomeriggio.
Le sento ancora le mani ruvide sulle mie cosce. Scendono e salgono come vogliono, senza vergogna, senza consenso.
Mando giù il groppo in gola e me ne faccio una ragione.Tanto succede a tutte o succederà a tutte, prima o poi.
Ci sarà sempre qualcuno incapace di tenersi le mani a posto.
Un terzo della popolazione adulta femminile ha subito molestie, e queste solo quelle non denunciate. Molte donne non hanno rotto il silenzio, molte donne son state zittite dalle stesse mani che una volta cercavano di strappare i loro vestiti e che ora premono sulle loro labbra, sulle loro menti.'È normale' mi dico, ma so che di normale non c'è nulla in tutto questo.
Scrivo ad Elise solo per parlare di altro
'Ciao, come stai?'
Fisso la scritta sullo schermo, cancello il messaggio e metto giù il telefono.Alex è andato a giocate a basket in un campetto vicino mentre Hannah è a lavoro.
Mi metto dei jeans larghi e rubo una felpa da Alex. Non mi vedrà, non ci metterò molto.Cammino lungo le calde strade con il cappuccio abbassato e le maniche alzate.
Entro nella prima pasticceria che trovo e compro una torta alla panna.
Non è grandissima, ma non è monoporzione.Ringrazio la commessa ed esco a passo svelto.
Faccio fatica ad inserire le chiavi riuscendoci solo dopo qualche secondo.
Chiudo la porta dietro di me, rimetto la felpa nell'armadio di Alex ed entro in camera.
Chiudo finestre e tende e sposto il comodino davanti allo specchio, ci metto sopra la torta e ci affondo dentro le mani. Mi ingozzo, non respiro ma continuo a mangiare da una mano e dall'altra.Il maiale riflesso nello specchio ha la faccia sporca di panna e dei pezzi di torta gli cadono sulle tette.
Il reggiseno nero si sporca di bianco ma un tozzo dito prende quel che ci è caduto sopra e se lo mette in bocca come se avesse sofferto la fame per giorni. Si alza e sparisce dallo specchio della stanza per trasportarsi in quello del bagno.Cade a terra, goffo, pesante e con le mani ancora piene di panna si provoca il vomito.
Tossiscd come un dannato prima di poggiare la schiena al muro e piangere.Mi guardo allo specchio, sporca e bagnata.
Che schifo
Scoppio a ridere, le guance si fanno rosse e la pancia inizia a far male.
Rido sentendo gocce salate finirmi sulle labbra, mi lavo la faccia e torno in camera a buttare la torta restante prima di entrare in doccia.Quando esco Alex è gia tornato.
"Ti senti con Luke?"
"No"
"Ah, gli ho dato il tuo numero, spero non ti dispiaccia"Si che mi dispiace, chi siete voi per decidere cose che spettano a me?
"No, va bene così"
Sorrido e sfilo alla sua destra.
Entro in camera e con ancora l'asciugamano addosso controllo il telefono'numero sconosciuto: hey Male, sono Luke. Ho preso il tuo numero da Alex'
Rimetto il telefono sotto al cuscino e mi vesto.
Le venti arrivano in fretta e io sono stanca morta. Mi butto sulle coperte e mi addormento senza preoccuparmi di impostare la sveglia.
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Il Suicidio di Medusa
RandomProm, feste, uscite con gli amici e college. Nessuna di queste accoglierà Malena sin dal suo primo giorno in America. Un passato tormentato, un presente ben peggiore e un futuro incerto. La storia non si focalizza sulle azioni, ne di Malena ne di ch...