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Se un giorno qualcuno mi avrebbe chiesto come sarei morta, non avrei mai immaginato così. Sono ormai da due settimane che vado da ogni parte per cercare anche solo una briciola di pane, sono ancora viva per chissà quale miracolo e preferirei morire. Insomma morire in fretta senza altre sofferenze senza dover continuare così, so che ci sono persone messe peggio ma non riesco ad adattarmi a questo modo di vivere. Mi trovavo al ciglio di un fiume quasi priva di forze o meglio dire di voglia di vivere. Pensavo, magari se avrei rubato qua e la sarei riuscita a guadagnarmi qualcosa, negai con la testa, non ci sarei mai riuscita. I vestiti erano malconci, in alcune parti anche strappati, quei vecchi schifosi mi scambiavano per una prostituta. Per questo rubai un cappotto giallo che mi copriva per intero trovato su una panchina. A distrarmi furono rumori strani, guardai verso il lago e delle gambe spuntavano oltre esso, l'acqua stava portando quella persona chissà dove. Provai a chiamarlo, stava annegando, non sapevo che fare ma stammene a guardare non era una scelta. Mi levai il cappotto appoggiandolo a terra così che non si bagnasse, poi mi tuffai in acqua prendendo quel tizio che stava affogando riportandolo sulla riva. Misi le mani sulle ginocchia riprendendo fiato mentre mi rimettevo il cappotto. Sciolsi il codino bagnato, lo strizzai e lo rifeci sedendomi a terra. <eh? sono vivo?> domandò il tizio una volta svegliato facendomi prendere un colpo. <tsk> disse infastidito alzando il busto, lo guardai scioccata <stavi affogando, per colpa tua ora sono tutta bagnata> gli dissi allontanandomi un po' da lui che rimase a fissarmi. <Stavo cercando di suicidarmi> sottolineò e lo guardai per qualche secondo per poi alzarmi e dagli un calcio facendolo finire di nuovo in acqua <buon suicido, idiota> dissi dando le spalle salendo un po' più sopra alla riva. Mi strinsi nel cappotto come se mi proteggesse, coprisse, quando sentì dei passi vicino a me. <cosa c'è? Non riesci ad affogare? Ti aiuto?> gli domandai ironicamente, lui mi guardò con occhi scintillanti <davvero lo faresti?> mi domando a pochi centimetri dal mio viso <stavo scherzando> gli dissi allontanandolo dalla mia faccia. <Peccato, comunque il mio credo è commettere un suicidio pulito che non crei problemi al prossimo, eppure ho finito col causarti fastidio quindi la colpa è mia> disse ancora in piedi, lo guardai confusa <dovrei scusarmi in qualche modo> continuò e mi sdraiai per terra <uccidermi vale?> domandai e mi guardò sempre con occhi luccicanti. <ma visto che mi devi un favore posso approfittarne per migliorare sta vita di merda> continuai vedendolo deluso. <cosa vorresti?> mi domandò e lo guardai <cibo e acqua, solo questo> risposi vedendolo annuire. <ti ho trovato babbeo che non sei altro> urlò un signore dall'altra parte della riva del lago. <questa fatica è tutta colpa tua, fissato del suicido!> continuò ad urlargli e diedi ragione a quel uomo che neanche conoscevo. <mi è venuta un idea brillante, lui è il mio collega, puo offrirti lui da mangiare> disse e annui <ASCOLTA QUANDO UNO TI PARLA>

<come ti chiami?> mi domando e mi alzai attenta a coprirmi bene con il cappotto <T/n> gli dissi <allora facci compagnia, T/n>mi disse e lo guardai <perché dovrei fidarmi di voi due?> gli risposi e lui mi guardo scrollando le spalle <perche non farei mai male ad una donna, stessa cosa vale per il quattrocchi di la> mi rispose e feci un piccolo sorriso. <cosa ti va di mangiare?> mi domandò <qualunque cosa va bene> risposi camminando dietro di lui. <kunikida ti prenderà tutto ciò che vuoi> mi disse sorridendo <NON FARE TANTO IL GENEROSO CON I MIEI SOLDI, DAZAI> urlò il collega, <dazai?> domandai <è il mio nome> rispose. <mi chiamo dazai, dazai osamu> rispose mentre il vento gli scompigliava i capelli.

Mentre quei due discutevano io mi fiondavo sul cibo, non sapevo cos'era e non mi importava, non mettevo sotto i denti qualcosa di decente da due settimane. Mentre mangiavo li guardai inetressata come stessi guardando un programma televisivo. <Non rientra nei piani portare qui una ragazza e dargli da mangiare!> esclamò quello con gli occhiali <avanti kunikida sii gentiluomo nei confronti di questa bella ragazza!> trovavo buffo come parlavano come se non ci fossi. Finito di mangiare sospirai, sembrava un miracolo <devo ringraziarvi, dopo essere stata cacciata dall'orfanotrofio pensavo sarei morta, chiedo scusa per il disturbo e grazie> dissi sorridendo a quei due uomini che mi avevano praticamente salvato la vita. <nessun disturbo cara> disse e lo guardai come a dire, questo è idiota <ma se lui dice che avete tanti impegni e siete indietro> risposi guardando quello occhialuto che sospiro <esatto, abbiamo già tanti problemi con quella dannata tigre mangia uomini> disse e mi irrigidi sul posto <tigre mangia uomini..?> domandai sentendo il fiato mancare, loro due mi guardarono confusi. <è apparsa qui in citta circa due settimane fa> disse quello occhialuto e sgranai gli occhi. <è qui..> borbottai per poi alzarmi dalla sedia di botto facendo cadere la sedia <d-devo andare grazie per la cena> dissi per poi cercare di andarmene il piu velocemente possibile ma l'occhialuto mi blocco prendendomi dal collo del cappotto <aspetta un attimo signorina> disse con voce fredda mentre cercavo di scappare dalla sua presa <Lasciami! Non mi toccare!> esclamai mettendo le mani su le sue cercando di levarle, quando esitò ne approfittai per scappare ma afferrò il cappotto, riusci a scappare dalla sua presa ma il cappotto rimase tra le sue mani. Mi girai di scatto verso l'occhialuto e quell'altro che mi guardarono con occhi sgranati <cosa sono.. quei lividi?> mi domandó e rimasi zitta mentre alcune lacrime uscirono da i miei occhi, ero mezza nuda visto gli strappi dei vestiti con il mio corpo mal ridotto esposto davanti a due uomini, mi ripresi il cappotto mettendomelo subito. Le mie gambe cedettero, mi ritrovai sulle ginocchia con la testa bassa mentre le lacrime bagnavano ill pavimento. <T/n, cosa sai su la tigre?> mi domandò dazai inginocchiandosi davanti a me, continuai a guardare il pavimento. <una sera è venuta all'orfanotrofio dove vivevo, ha distrutto tutto, rasato i campi, distrutto i pollai, non ci fu nessun ferito ma visto i danni avevano detto di dovermi cacciare perché non avevano ababstanza cibo per sfamarci tutti> iniziai stringendomi nel cappotto <da quando sono arrivata qui, da due settimane, vedo sempre il suo riflesso, mi perseguita, se è qui.. me ne devo andare> continuai alzandomi in piedi asciugandomi le lacrime. <se la tigre ti ha preso di mira, che ne dici di aiutarci?> mi domandò e mi bloccai di scatto <non farò da vostra esca> risposi camminando verso la porta. <neanche per una ricompensa?> mi chiese di nuovo e negai con la testa <non mi vendo a voi> risposi aprendo la porta <ti servono dei soldi per una casa, giusto?> mi domandò e mi bloccai, maledetto dazai, <allora?> mi domando l'occhialuto <vi odio> risposi chiudendo la porta e rientrando. <evvai!> rispose dazai battendo le mani e lo guardai male, così come l'occhialuto.

Bungou stray dogs -Dazai x reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora