7. Una sola esistenza

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«Sev?»

La voce di Lily lo fece girare verso la porta. La donna lo guardava preoccupata.

«Stai bene?» aggiunse, osservandolo.

«Sto bene.» annuì Severus, avvicinandosi a lei.

«Oggi ti comporti in modo strano.» notò Lily, lanciando un'occhiata alla libreria.

«Non trovavo più la mia bacchetta.» le confidò Severus. «La stavo cercando.»

«E l'hai trovata nel libro della Warren?»

Severus scosse la testa. «In camera di Lucy.»

Lily aggrottò la fronte. Dalla sua espressione, Severus capì che non ne era affatto sorpresa. Si domandò quante altre volte era successo, che la figlia gli rubasse la bacchetta. Oppure l'aveva lasciata da lei la sera prima?

«Torniamo di sotto.» disse Lily, prendendolo per mano. «Horace ha tirato un pugno a Harry.»

Severus si ritrovò a sogghignare. «Ben gli sta.» mormorò sottovoce.

Lily lo sentì e gli scoccò un'occhiataccia, ma Severus poté giurare di aver visto un sorrisetto sulle sue labbra rosse.

Quando scesero al piano di sotto, Severus vide subito Harry seduto sul divano con una busta del ghiaccio sulla faccia e gli occhiali sul tavolo, appena riparati dal padre. Horace e Sirius erano in piedi vicino all'albero di Natale, gli occhi verdi di Horace puntati sul volto del fratello. Lucy sedeva vicino Harry, mettendo via gli scacchi magici con un'espressione divertita.

«Ti ha fatto tanto male?» domandò Severus a Harry, che annuì.

«Le risse babbane non sono poi così male.» disse Sirius, sogghignando in direzione del figlioccio. Harry e Lily gli scoccarono un'occhiataccia, e Horace e Severus si trattennero dal ridere.

«Dovevi finire in Serpeverde.» disse Severus a Horace.

«Lo credo anch'io.» annuì Horace, mite. «Ma la mia immensa pazienza mi ha fatto andare in Tassorosso.»

«Se finiva in Serpeverde, non lo avrei fatto entrare in casa.» borbottò Harry, spostando per un attimo il ghiaccio dall'occhio.

«Perché, c'è qualcosa di male nell'essere Serpeverde?» domandò Severus, sedendosi al fianco della figlia.

«No, nulla.» disse in fretta James, prima che Harry o, peggio, Sirius, potessero dire qualcosa.

Severus aggrottò la fronte, ma decise di non aggiungere altro. Aiutò la figlia a mettere via i pezzi degli scacchi magici e guardò Lily rientrare in soggiorno portando davanti a sé una torta alle fragole e panna.

«Ho portato il dolce.» disse, posando il piatto sul tavolo.

«E io il vino.» disse Sirius, agitando la bacchetta e facendo comparire bicchieri e bottiglie sul tavolo. «E della burrobirra per i ragazzi.» aggiunse in fretta, all'occhiataccia di Lily.

«Sarà meglio.» brontolò lei, guardando il vino con desiderio. Severus si ritrovò a tossicchiare, e la donna si affrettò a servire la torta. Quando fu il turno di servire i figli maggiori, Lily fu tentata di non dargli nemmeno una fragolina, ma rinunciò. Non voleva altre liti e, dopotutto, li amava entrambi alla follia.

Mangiarono in silenzio, rotto solo da qualche domanda di Lucy a James e Sirius. Sembrava curiosa del loro lavoro babbano, e Sirius provò a rispondere a tutte le sue numerose domande.

«Tra poco dovrò andare.» disse Harry, togliendosi il ghiaccio dal viso e rimettendo gli occhiali. Notò che tutti lo stavano fissando. «Mh, devo vedermi con Hermione, ho dei compiti in sospeso.»

La vita alternativa di Severus PitonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora