Epilogo

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Accompagnammo il Capitano Barbin fino a Vendiburgo, dove egli dovette ahimè subire un'amputazione e si ritrovò con una gamba di legno; c'è da dire però che essa s'abbinava bene alla benda e ai tatuaggi, e gli conferiva il sembiante del perfetto pirata. Dopo averlo calorosamente salutato, con la promessa di tornare un giorno a fargli visita, raggiungemmo la dimora del Magistro Bobbe Belordi. Cil raccontò al suo mentore le meravigliose avventure di cui era stato partecipe ed entrambi tennero fede alla loro promessa: il veglio affermò che il destino s'era compiuto e annunciò il proprio ritiro, lasciando all'allievo il titolo di Magistro del Picco dell'Uccelnudo, dell'Aquila, del Granfalcone, del Pettirosso, del Cardellino e del Pollo Crestato; Cil, dal canto suo, prese in sposa Plurcona, rivelandoci di nascosto che forse c'era la possibilità di ottenere un distillato in grado di dare l'illusione di trovarsi davanti ad una fanciulla bellissima, all'atto del congiungimento.

Il matrimonio si tenne all'inizio della primavera, nei campi ai piedi del Picco, e fu davvero splendido. Bastonazz intrattenne gli invitati narrando le proprie gesta e, mentre raccontava, mimava la battaglia col mazzafrusto e mostrava orgoglioso le sue cicatrici; quando riferì di quella volta in cui sconfisse il Cavaliere delle Sette Rose Senza Spine, tutte le fanciulle presenti lo fissarono con occhi languidi e si misero a parlottare tra di loro, invaghite. Poi credo che il ragazzo s'attribuisse anche la vittoria sul Demoneddio e altri trionfi su mostri che non avevamo mai incontrato, ma il pubblico ne fu divertito e lo invitava a raccontare ancora.

Festeggiammo così anche la conclusione della nostra cerca, e di brindisi in brindisi mi fecero alzare un po' troppo il gomito per la mia età. Alcuni potrebbero raccontarvi, amabilissime Dame e avvedutissimi Messeri, che io mi sia accompagnato ad una zitella grassa ed abbia preso parte alle danze, in mezzo ai giovani robusti e alla fanciulle dal capo inghirlandato; ma confido che Voi abbiate avuto modo di comprendere la mia natura schiva e assennata, e potrete immaginarvi che me ne restai invece dignitosamente in disparte a fumare.

Durante la festa, Cil mi raccontò di aver rivelato pubblicamente le trame dei verustri, provocando grave scandalo tra gli Alchimisti: in molti avevano già revocato la loro obbedienza a Mocti Lumo, e tanti altri erano sul punto di farlo. Si apriva così una nuova epoca per i liberi maestri, e Cil avrebbe celebrato questa rinascita con un monumentale trattato che riabilitasse le figure dei grandi Alchimisti della storia: Maguffino, Oleccerio, Ornego, il suo mentore Bobbe Belordi e molti altri, la cui sapienza era stata sminuita e le cui scoperte erano state sottratte o censurate dall'Arte.

Con Bastonazz, che aveva indossato gli Stivali d'Argento restituitici da Barbin, il quale non avrebbe più potuto calzarli, feci velocemente il lungo viaggio di ritorno verso casa. Più volte rimembrammo quello che avevamo vissuto, soprattutto quando scorgemmo in lontananza il profilo del Monte Calcagno, dove avevamo recuperato il nostro primo Artefatto. Alla fine ci salutammo, lì sulla piazza dove c'eravamo conosciuti, e, quando lo vidi scomparire per quelle viuzze, mi venne come il desiderio di richiamarlo e d'invitarlo a partire insieme per un altro viaggio. Ma l'Eroe del Mazzafrusto aveva ancora le sue fanciulle da conquistare, le sue taverne ove giocare a carte, le sue leggendarie gesta da compiere. Bisogna essere capaci di lasciar andare le persone cui si vuol bene per la strada ch'esse hanno da percorrere: solo così, e non cercando per egoismo di trattenerle, si dà prova d'amarle davvero.

Rientrai a casa, trovando tutto come l'avevo lasciato. Riposi nel baule la spada ed estrassi il contenuto della mia sacca: c'erano le gemme donatemi dallo Scacciademoni, un po' di danari avanzati e alcuni fogli d'appunti. Pensai che non avevamo ottenuto l'oro, né avevo ricevuto l'Elisir della Giovinezza, per il quale soprattutto m'ero deciso a partire. Mi misi a fumare la mia pipa e proprio in quel momento sentii come di non averne più gran bisogno. Udii di nuovo le risa dei miei compagni, i toni aspri dei diverbi, tremai per i pericoli affrontati e mi stupii, ripensando alle meraviglie vedute, del medesimo stupore provato sul momento. Così, sebbene io sia solo un Cacciatore di Tesori e non uno scrittore celebre ed erudito, guardai quegli appunti e mi prese un forte desiderio di rivivere, narrandolo, il nostro grande viaggio alla ricerca degli Artefatti; avendo appreso che, anche se si è vecchi, c'è sempre un'occasione per tutti, là fuori, indipendentemente dagli acciacchi del corpo o dai dolori del cuore; e avendo compreso pure che, anche se ci si sente soli e inadeguati alle sfide oppure si ha la presunzione di conoscere già tutto, basta buttar via queste fallaci convinzioni e mettersi in gioco: c'è sempre qualcuno, vicino o lontano, insieme al quale valga la pena di vivere una nuova avventura.




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Nota dell'Autore

Nonostante la storia sia conclusa e narrativamente compiuta in se stessa, alcuni piccoli dettagli sono rimasti senza spiegazione, e questo non è dovuto ad una svista: il mondo di Artifacta è molto più ampio di così, starà a voi decidere se vorrete saperne di più!

Un ringraziamento a tutti coloro che hanno seguito la storia, sia qui su Wattpad sia su YouTube: grazie per aver partecipato a questa avventura! Ora invitate altri a intraprendere questo viaggio con noi: condividetela e fatela conoscere ai vostri amici!

Per il canale YouTube Artifacta questo è solo l'inizio: sono in arrivo moltissimi contenuti sempre più interessanti! Dunque vi aspetto su YouTube, spero proprio che vorrete partecipare alle nuove avventure che ci aspettano!

Ciao a tutti!

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