Flaminia era attraente ma un po' troppo camaleontica. Con quel suo taglio di capelli alla Mia Wallace, non aveva mai osato ammettere di essere una delle tante ragazze ad avere un caschetto. Voleva impressionare gli altri assumendo un atteggiamento indifferente, schiava dell'apparire.
La gente ci cascava pure quando la vedeva in giro, magari in autobus: una smorfiosa dalle labbra laccate di rossetto, tanto misteriosa quanto finta. Adorava indossare magliette dei Nirvana, si vantava della sua vita depressa nei social, tutte le mattine faceva un po' di stretching e la sera bagnava il cuscino di lacrime.
Brando l'amava lo stesso, era lei che continuava a renderlo triste. Tristezza, amore. L'essere umano era riuscito a dare un nome persino ai sentimenti, cancellando tutte le sfumature della psiche, i pensieri inusuali, la fame di un cuore. Era davvero possibile poter leggersi dentro? Comprendere il senso di un urlo? di un bacio? dare un'etichetta a tutto poteva ridurre la vastità del mondo. Ma Brando era così trasparente che a stento pesava d'amore, sapeva solo tacere –un silenzio che riusciva a toccare l'eco delle sue interiora, sfarinate e brulicanti di scontento. Era come se il suo apparato cardiocircolatorio fosse stato corroso dal pugno di una mano, dalla stretta di vasi capillari, di arterie e dolore– si sentiva preso. A volte i suoi organi correvano il rischio di prosciugarsi, tanto quanto si erano infiacchiti. Doveva smetterla di bere. Brando era solo e deprimeva anche gli altri. Se ne stava all'ombra, con la mente a correre a perdifiato. Spesso leggeva di quanto effettivamente la solitudine fosse comune tra le gente.
Quella era una delle solite sere, stava lavorando al supermercato vicino casa e una vecchietta si era persa nel conto di alcune monetine rimaste nel porta spiccioli. Erano quattro euro e settanta per l'acquisto di un pacchetto di zucchero e qualche mela verde. Poteva osservarla dalle vetrate, Roma piangere di pioggia. Lo sbuffo di un vento tiepido annunciava l'arrivo dell'autunno. «Me lo dai 'sto scontrino?» ma Brando voleva tanto tornare a casa.
In realtà Flaminia era solo una collega, una cassiera, spesso occupava la cassa parallela alla sua: come i binari di un treno, un qualcosa di perfettamente geometrico e perfettamente frustrante. A volte immaginava uno scontro tra le due postazioni, simile a quello di un incidente automobilistico, con i loro stessi corpi a farsi da scudo.
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Sun kissed
Short Storyrelazione un po' tossica tra due cassieri di un supermercato romano