capitolo 4

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Il fastidioso suono della sveglia risuonò nella stanza vuota.
A fatica Sakusa si trascinò fuori dalla piacevole senzazione delle coperte e del calore che lo proteggeva come un guscio dal freddo dell'inverno.
La sua solita routine.
Arrivò, salutò gli infermieri e i dottori di passaggio e si diresse verso la stanza 102.

Tutte le sensazioni piacevoli immaginabili erano assenti in quella stanza. Perfino Taiyō era di pessimo umore dopo aver saputo le condizioni di Daisuki.
Il dottore entrò e si sedette a destra di Miya invitando il tirocinante a fare lo stesso al lato opposto e cominciò a parlare.

sei peggiorato

dobbiamo fare un'operazione di emergenza

se non riuscirà starai ancora peggio

le possibilità di riuscita sono del 50%

hai un giorno per decidere

Sakusa guardava la persona nel letto, il suo sguardo era fisso sul dottore, lo guardava direttamente negli occhi. Però fremeva come una foglia.
Il moro poggio la mano sul letto molto vicina a quella di Miya e senza accorgersene Atsumu la prese e la strinse come per cercare conforto, la strinse forte, sakusa ebbe un dolore al petto, come se si fosse improvvisamente chiuso, come se non volesse più lasciar passare tutte quelle informazioni sgradevoli.
Il dottore uscì.

Pochi minuti dopo Miya si addormentò.

Sakusa si limitò a incrociare le gambe e restargli accanto.

Tutto il tempo.

Era distrutto dopo che il dottore gli confessò il peggioramento improvviso delle sue condizioni.
Si era subito addormentato, il moro avrebbe giurato di averlo visto trattenere le lacrime con tutte le sue forze nonostante la tendina coprisse la visuale agli altri tre pazienti.

Aveva la spiacevole sensazione che la sua presenza lì fosse il motivo di questo.

Non voleva che Miya si sentisse a disagio o fingesse di essere forte a causa della sua presenza, voleva lasciare i propri pazienti liberi di esprimersi con lui.
Fino ad ora aveva sempre trattato con professionalità chiunque al lavoro, ma si chiedeva spesso se sarebbe stato meglio un altro approccio.
Spostò nuovamente lo sguardo su Miya e si sorprese vedendolo sveglio.

-hai dormito bene?- chiese, anche se ben consapevole che la risposta che sarebbe arrivata sarebbe stata una bugia.
-Benissimo-
-Non c'è bisogno di mentire con me-
Miya rimase sorpreso, ma comprese subito cosa Sakusa intendeva.
Ci fu un istante di pausa, che sembrò durare un'eternità, Sakusa guardava il paziente temendo di aver affrettato troppo le cose e Atsumu continuava a fissarlo.
i suoi occhi che poco prima erano così impassibili, vuoti, spenti si erano inarcati e cominciavano a essere lucidi.
Improvvisamente scoppiò a piangere, un pianto lungo e intenso pieno di tutto il dolore che aveva trattenuto

voglio ancora divertirmi con la mia famiglia

voglio tornare a casa e poter dire a mio fratello che sono tornato

voglio trovare una persona speciale e divertirmi un mondo con lui

voglio mangiare di nuovo i dolci della pasticceria vicino casa mia

Quel pianto conteneva tutto il suo amore per suo fratello, i suoi desideri, i piccoli dettagli a cui non faceva caso, ma che avevano reso la sua vita unica, come quel simpatico vicino che faceva i brownies o il compito di mettere la stella dell'albero di Natale di cartone che aveva fatto lui con il rotolo della carta igenica a sei anni.
Pianse moltissimo, un pianto che toglie il fiato, ma che non impedisce di parlare.
Della sua vecchia classe
Dei suoi progetti per l'università
Anche del tipo di spray per capelli, lo stesso da più di tre anni.
Del suo nuovo colore per le unghie o dei suoi amici del liceo.
Parlò di tutto quello che gli passava per la testa.
Sakusa si sedette sul letto e invitò Atsumu tra le sue braccia, creando un piacevole silenzio.

-Hai dovuto vedermi in questo stato, scusa-
Sakusa passo la mano nei suoi capelli; -non devi scusarti, preferisco vederti triste piuttosto che con una felicità apparente e falsa-

preferisco vederti vivo

Restarono fermi per un poco, seduti vicini sul letto, quasi abbracciati.

-Kiyoomi...-
Sakusa si bloccò un attimo nel sentire il suo nome all'improvviso,

Atsumu era rimasto sempre con la testa sulla spalla di Sakusa in cerca di conforto e ora sembrava tranquillo.
-grazie-
Sorrise, era diverso, dava la sensazione di star guardando qualcosa di piacevolmente sovrumano, quasi angelico.
-grazie per essere qui con me-

Guardò verso la tendina, la scostò e cominciò a parlare con Taiyō, sembrava che l'atmosfera pesante di prima fosse completamente svanita.

D'altro canto Taiyō era felicissimo dopo le notizie che gli erano state date riguardo alla sua salute, sembrava che sarebbe guarito molto presto con una adeguata operazione.
Purtroppo non si poteva dire lo stesso del signor Wataku, era agli sgoccioli, i suoi nipotini venivano ogni giorno a trovarlo e le sue condizioni non facevano che peggiorare, ma sembrava lasciarsi trasportare dall'atmosfera positiva dei due giovani.

A dire il vero Sakusa era sorpreso.
Non credeva che sarebbe riuscito ad instaurare un rapporto di fiducia così in fretta, ma pensandoci Miya non aveva nessuno con il quale parlare, per cui per lui doveva essere stato difficile; non poteva certo biasimarlo.

Senza preavviso Hanabira entrò nella stanza seguita da Ningyō.
-Da oggi lavorerà con voi dato che la vostra infermiera è andata in pensione, vorrei che andaste d'accordo-

sakuatsu -another chance- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora