Ci ritroviamo davanti ai grandi cancelli del Riddle Manor.
Ci addentriamo e davanti a noi appare la struttura di quella che è stata la nostra casa per anni.
Bussiamo alla porta e la nostra elfa domestica, Idrial, la apre.
Appena alza lo sguardo e incrocia i miei occhi sorride.
"Signorina Woods, Idrial è molto contenta che voi siate tornata", ammette sincera, "Grazie, ma quante volte ti ho detto di darmi del tu?", annuisce e ci fa entrare.
"Questo posto è-", comincio ma vengo interrotta da Mattheo, che chiede:"Cambiato?".
"Sì, decisamente. È tutto così tetro. Cioè, anche prima lo era, ma non fino a questo punto", noto con dispiacere.
"Da quando te ne sei andata la luce qui è svanita", continua e lo guardo. "Anche voi non siete tornati", "Invece sì" risponde ora Tom, "Quando abbiamo saputo che non c'eri più".Stringo i pugni e sento gli occhi farsi lucidi.
"Se mi odiavate così tanto, e visto che lo fate pure ora, smettetela proprio di parlarmi, non vi obbliga nessuno", sbotto e me ne vado con lo sguardo basso prima che possano rispondere.
Cammino lungo i corridoi ed entro in quella che anni prima era la mia camera.
I colori dominanti sono il nero e il verde petrolio. Mi avvicino alla scrivania in legno dove trovo incorniciate foto mie in particolare, e alcune con Mattheo e con Tom.
Prendo in mano la mia preferita, ovvero quella dove eravamo tutti e tre.
Mi mancano quei tempi, la spensieratezza, la gioia, l'essere così uniti...
Mi siedo sul letto e chiudo gli occhi. Qualche attimo dopo bussano alla porta."Avanti", il ricciolino entra con un vestito in mano. "Devi indossarlo", annuisco, "Grazie", rispondo fredda e lo poggia sulla sedia.
Osserva anche lui la stanza e si sofferma su quelle immagini che stavo ammirando poco prima.
"Mi ricordo quella giornata. Eravamo rimasti soli qui e pur di passare il tempo avevamo inventato i giochi più assurdi, ad esempio quello della famiglia", racconta.
"Sì. Tu e Tom cominciaste pure a litigare per chi dovesse interpretare il ruolo del marito", dico ridendo piano insieme a lui."Alla fine ho vinto io", aggiunge soddisfatto e lo guardo.
"Vero, e mi hai anche dato un bacio a stampo", "Questo l'avevo quasi dimenticato", scuote la testa.
"Strano, ne andasti così fiero che lo rinfacciasti a tuo fratello per non so quanto tempo", noto che tenta di nascondere un sorriso e mi mordo leggermente il labbro.Riprendo a osservare la foto e senza pensarci dico:"Questa la scattò-", ma mi zittisco notando il suo sguardo incupirsi.
"Mia madre", mi alzo.
"Ehi..", tento di dire e i suoi occhi sono incatenati nei miei. Notandoli poco più lucidi del normale, però, tento di avvicinarmi ma fa un passo indietro."Non sono debole. Non ho bisogno della tua pietà", sbotta nervoso.
"Smettila di essere così duro e abbassa questa corazza che ti sei creato. Nonostante tutto, se fossi sincero, proverei ad aiutarti", ammetto veritiera, "Sprechi energie inutili", "No, perché ti capisco e so come darti appoggio".Fa una risata amara scuotendo la testa.
"No, che non puoi", "Certo invece", "No. Tu non sai cosa provo. I tuoi genitori sono morti quando eri piccola, non hai mai avuto una famiglia".
Mi allontano colpita e amareggiata dalle sue parole.
"S-Scarlett, io-", tenta di dire ma lo precedo, "Fuori da qui", ordino glaciale ed esce senza ribattere, ma lanciandomi un'ultima occhiata.
Chiudo immediatamente a chiave la porta, appoggiandomici sopra e scivolando pian piano a terra.Trattengo le lacrime e prendo dei bei respiri per calmarmi.
Passati 10 minuti mi alzo, mi cambio e con una magia do una sistemata al mio viso.
Appena finisco Idrial mi comunica che il Signore Oscuro è pronto a ricevermi, così scendo nella grande sala delle riunioni.
Entro affiancata dai fratelli Riddle, che nel frattempo si erano cambiati, e cammino a passo sicuro.
"Padre", lo salutiamo tutti e tre contemporaneamente.
Avendo vissuto con lui l'infanzia mi abituai a soprannominarlo così."Scarlett, è così bello riaverti qui", dice ignorando i ragazzi di fianco a me, "Avvicinati pure".
Faccio dei passi avanti finché non mi ritrovo di fronte a lui."Mi è giunta voce che ora anche tu frequenti Hogwarts", "Sì, sono una Serpeverde", annuncio fiera.
"Non avevo dubbi su questo. Hai fatto nuove conoscenze?", domanda scrutandomi, "Solo all'interno della mia casata", rispondo sincera, "Sicura?", insiste e annuisco.
"È per caso accaduto qualcosa di insolito?", assottiglio le palpebre.
"No", mento, non voglio che sappia dell'incidente in aula."Molto, molto bene. E dimmi, com'è stato rivedere i miei figli? Era da anni che avevate perso ogni rapporto", chiede con un sorriso inquietante.
"Mi ricordo che quando sono andati via hai provato a cercarli, peccato che la preoccupazione non fosse reciproca", dice con un tono che sembra tutt'altro che triste.Quel brutto periodo mi ritorna in mente e giro il viso verso Mattheo e Tom, che hanno entrambi lo sguardo basso e i pugni serrati.
"È stato un enorme dispiacere vedere un'amicizia così solida terminare in una maniera così brusca. Ma capita quando da una parte non si provano sentimenti, vero figli miei?".
I due non fiatano e l'espressione dell'uomo cambia.
"Rispondete!", li sgrida sbattendo una mano sul tavolo, "Sì, padre", dicono all'unisono.
"Bene, capisco che abbiate degli impegni e compiti da terminare, quindi potetentornare ad Hogwarts", in queste sue ultime parole, non so perché, ma è come se notassi un messaggio nascosto, del quale io non sono la ricevente. Alla fine annuisco comunque e tutti e tre usciamo, ci prendiamo per mano e ci smaterializiamo a scuola.Spazio autrice
Ciao a tutti, come state?
Non so perché, ma questo capitolo non mi convince per niente, magari quando avrò un po' più di tempo lo sistemerò, che ne pensate?
Sono ancora in tempo, quindi buon ferragosto AHAHAHA.
Un abbraccio❤
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You complete me || Mattheo Riddle
FanfictionScarlett Woods, ultima discendente della stirpe di mangiamorte Woods, si ritroverà a dover affrontare il suo primo e ultimo anno ad Hogwarts. Ha vissuto l'infanzia con Voldemort, il quale era molto legato ai suoi genitori, e i suoi due figli Tom e...