LXI

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Ci stiamo dedicando esclusivamente alla recita.
Caroline saltella per tutto il palco, insieme ad Alex e non possono che rallegrare l'intero teatro.
Ho trovato Thomas a versare qualche lacrime mentre sistemavamo le ultime luci. Essere di nuovo in questo luogo per lui così importante sicuramente emana tante emozioni.

"Thomas, ti suona il telefono."lo richiamo avvicinandomi al tavolo.
Sul display appare un numero sconosciuto.
"Rispondi."mi ordina intento a sistemare la tenda del sipario.
Così tiro su la cornetta.
"Amore!"esclama una voce femminile e dolce dall'altra parte.
"Scusi, chi parla?"domando incerta.
"Ho...Ho sbagliato numero? Thomas?"si fa cupa.
"Oh, Thomas sta lavorando. Posso riferirgli di richiamarla. Da parte di chi?"domando ancora.
"Sua madre!"esclama felice "Non deve avermi salvata come sempre. Saresti Sara?".
Sgrano gli occhi.
"Si... è..."ma lei mi interrompe all'istante: "È un piacere conoscerti Sara! Sappiamo tutto di te tramite i giornalini. Ogni giorno li compro. Comunque volevo dire a mio figlio se il fine settimana venite a trovarci. Non siamo tanto distanti da Londra, abbiamo una piccola casina qua. Ci farebbe piacere, a me e a mio marito.".
Rimango in sospeso. Non so cosa rispondere.
"È un piacere."mi limito a dire "Sentirò Thomas, ma credo che per lui non ci siano problemi.".

"Mia madre."gli trema il labbro mentre lo pronuncia.
"Da quanto che non la sentivi?"domando, accarezzandogli la guancia delicatamente.
"Da un po'."sospira "Avevamo litigato, qualche settimana fa.".
"Pesantemente, immagino."commento e lui annuisce "Ma perché non me l'hai detto?".
"Non voglio dare importanza alle litigate con mia mamma."si stringe nelle spalle "Ci succede molto spesso.".
"Dal suo tono di voce, quando ha pronunciato 'amore', ho percepito quanto lei tenga a te."dico, a bassa voce.
"È vero."mi riprende con convinzione "assolutamente. Ed è proprio per il fatto che ci teniamo a vicenda, che succede di litigare.".
"Ma arrivare a non salvarla, Thomas."sospiro. So che dovrei pensare a me stessa, ma voglio comprendere al meglio questa situazione. Thomas è il mio ragazzo ed io desidero che lui mi mostri ogni sua parte, anche quella più irascibile.

"Lo faccio spesso. Tanto so il suo numero a memoria."si stringe le spalle con noncuranza e torna a sistemare le luci sul palco.
"Comunque a me farebbe piacere andarci."lo seguo.
Si blocca, poi si volta a guardarmi. Ha un'espressione confusa sul volto, quasi non abbia capito cosa io abbia detto.
"Mi farebbe piacere andarci."ripeto allora.
"Oh."gli scivola dalle labbra "Da...dai miei genitori?".

Annuisco e abbozzo un sorriso.
Lui si morde il labbro inferiore e mi stringe in un abbraccio. Non avrei mai immaginato questa sua reazione.
"Naturalmente se tu vuoi..."aggiungo, appena mi riguarda attentamente negli occhi.
"Certo che voglio, darling!"risponde entusiasta "È solo che non so come comportarmi...".
Mi limito a baciarlo e lui mi stringe tra le sue braccia, alzandomi al cielo.

Cristopher entra nel teatro a corsa e si chiude il grosso portone alle spalle.
"Sono arrivati i giornalisti."annuncia a gran voce.
Guardo Thomas stupita e lui mostra un piccolo sorriso al margine della bocca.
Immagino che fosse a conoscenza che sarebbero arrivati proprio oggi, ma non capisco il motivo per cui non ci ha avvertiti.
"Potevi dircelo."lo riprendo, con tono offeso.
"Non lo sapevo."mi prende di sorpresa "Ma sono arrivati al momento giusto.".
"Momento giusto?"chiediamo all'unisono io e Christopher del tutto confusi.
"I giornalisti faranno circolare la notizia del teatro su tutti i giornali. Sarà la nostra occasione per poter incassare per la casa famiglia e per far ritornare a splendere questo luogo."dice tutto d'un fiato e i suoi occhi, adesso illuminati da un miraggio di luce che attraversa una piccola finestra semiaperta, sembrano luccicare.

Difatti non ha tutti i torti.
"Mettiamo dalla nostra parte i giornalisti, mettiamoli a nostro favore."proclama a gran voce, facendo un salto al di sotto del teatro e avvicinandosi a Christopher "Facciamoli fare il lavoro che amano e il loro giusto lavoro.".
"Quindi? Cosa devo fare?"aggrotta la fronte Christopher, del tutto sorpreso da questo suo ragionamento.
"Fateli entrare. Sarò lieto di accoglierli."stringe le braccia al petto e accenna un sorriso di fierezza.

"Thomas."lo riprendo e lui si volta a guardarmi "Io vado nella stanza di là. Voglio che la scena sia dedicata solamente al teatro.".
Lui annuisce, poi corre a darmi un bacio prima che mi avvii dalla parte opposta.
"Cosa succede?"domanda Cristina, alzando lo sguardo dal suo pc. Sta lavorando alla musica e nel frattempo ha sfilato una lunga lista di tutti i nomi dei ragazzi con il rispettivo loro personaggio.
Sul divenetto sono sdraiati Alex e Caroline con bocca socchiusa, presi dal loro sonnellino.
"Sono arrivati i giornalisti."la informo e mi siedo di fianco a lei completamente presa dai mille pensieri. Conoscere la famiglia di Thomas un po' mi spaventa perché so che si tratta di un passo importante. Nello stesso momento, però, non sto nella pelle.
E al parlare di famiglia, guardo attentamente i due bambini.
Desirerei tanto averla con Thomas, desirerei portare con noi i due bambini...

"Quando sei così pensierosa, mi spaventi. Hai un'altra strana idea?"domanda Cristina scrutandomi attentamente ed indicando la porta. So che si sta riferendo all'idea stramba di fare uno spettacolo così grande in un teatro chiuso ormai da anni.
Scuoto la testa, mentendo. Ma alla fine devo scacciare via l'idea di portare con noi Alex e Caroline: non sono i nostri figli.
Così mi concentro sull' ascoltare la voce di Thomas assalita dal rumore di tutti i flash.
Vorrei poterlo aiutare, ma in quel caso so per certo che la loro attenzione ricadrebbe sulla nostra relazione e lascerebbe in secondo piano l'importanza dello spettacolo.
"Questo teatro non è inagibile?"sento domandare.
"Mai stato"risponde con fierezza Thomas. Sarei curiosa di vedere la sua espressione.

"Reciterà pure lei?"domandano ancora.
"Lasciamo spazio ai ragazzi. Sono dei bravissimi attori."dice.
"E Sara? Dove si trova adesso?"domandano insistentemente.
"Siete venuti per il teatro o per la mia relazione?"chiede Thomas e il silenzio cala improvvisamente. Cristina sgrana gli occhi. Entrambe abbiamo percepito quanta rabbia percorreva le vene di Thomas nel mentre pronunciava quelle parole.

Spero che stiate bene! ❤️ Avete visto la reunion di Harry Potter?

Non so se sei solo un sogno || Tom FeltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora