Agosto, Venezia, Poco Nuvoloso.

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Suona il cellulare
"Caterina ti compro il gelato se stai qui un secondo"
"Ma io voglio venire con te"
"Cate, ha ragione Jacopo stai qui con me e ti prendo il gelato"
"Uffa."
Mi allontano dalle mie sorelle e mi ritrovo in un parchetto. Penso sia abbastanza lontano così nessuno mi disturberà, quindi rispondo alla chiamata.
"Pronto?"
"Jacopo!"
"Mamma? cosa c'è?"
"um io e papà volevamo parlare quando tornate"
"Um... ok? Lo dico anche ad Alice e Caterina"
"Grazie amore"
Riattacco.
Che ho fatto? Ma soprattutto cosa ho fatto di sbagliato nelle ultime 48h che i miei genitori possono aver trovato? Me la faranno pagare? Ansia.
Abbasso lo sguardo ma non faccio in tempo a rialzarlo sentendo qualcuno verso di me. Un ragazzo in rollerskates mi si lancia a capofitto addosso, non so perchè ma mi lascio cadere. Mi fermo.
"Che-"
"Um-"
Lo guardo ancora trattenuto dalle sue braccia.
"H-Hey."
Sono imbarazzo per il fatto che IN PATTINI lui è riuscito ad afferrarmi, invece io mi stavo facendo cadere come un pero.
Il ragazzo scoppia a ridere.
Mi scappa una sorriso e poi mi accorgo.
"Ma sei Tommaso? Quello in 4B?"
"Jacopo? Anche tu sei in 4B comunque." ride.
"Um- si. Non ti ho riconosciuto subito non conosco molto dei miei compagni, poi a te ho visto solo di striscio."
Un altra sua risata quasi mi interrompe.
Mi rimette in piedi e lo guardo attentamente mentre sorrido.
Lui sembra paralizzato.
"Um- ti va di scambiarci i numeri? Nel gruppo di classe non ho salvato nessuno apparte i miei cugini."
"Certo, um Ok."
Gli porgo il telefono sul tastierino e digita il suo numero mentre gli guardo le mani.
Mentre scrive la sua voce sembra essere poco imbarazzata ma lui in realtà sta tremando.
"Parli di Emanuele e Valerio? Sono loro i tuoi cugini?"
"Sì."
"Oh, ho finito comunque, salva il contatto come ti pare, ora devo andare!"
"C-Certo!"
"Ci vediamo a Settembre!"
"Um, Sì!"
Lo guardo allontanarsi e approcciare due ragazze, le saluta e le bacia dulla guancia entrambe. Una delle due ragazze lo prende per mano e Tommaso la segue, inseguiti entrambi dalla terza. Sfrecciano tutti e tre sui loro rollerskates in un modo artistico e leggero, soprattutto Tommaso. Così flessibile e i suoi capelli tinti di grigio volteggiano nel vento anche se raccolti in una coda. La cosa che spicca incorniciata dai suoi capelli è il suo viso, con gli occhi strizzanti ed un sorriso sempre più brillante. La sua giacca, da dove una delle ragazze lo teneva gli faceva come da mantello. Rendeva anche un giorno poco nuvoloso come questo un giorno di pieno Sole. Mi faceva sudare le mani, la fronte e più lo guardavo più mi accecavo.
Sto divagando, ritorno sul mondo reale e controllo il cellulare mentre mi dirigo indietro dalle mie sorelle. Da due metri da loro Caterina mi corre addosso e Alice cerca di prenderla.
"CATERINA SPORCHI TUO FRATELLO DI GELATO!"
E ho guardagnato dei pantaloni sporchi.
"Alice, mamma e papà vogliono che torniamo a casa e che parliamo un po'."
"Eh? Di che dovremmo parlare?"
"Non lo so è quello il problema"
"Andiamo a casa per scoprirlo allora" - interviene Caterina.
"Sì. Andiamo."
Alice sbadiglia e tiene mano nella mano Caterina e io faccio lo stesso.
Facciamo la strada inversa ed arriviamo al portone di casa, cerco le chiavi nella mia tasca, ma vengo anticipato da Alice che le estrae dalla borsa e le inserisce aprendo la porta.
"Mamma, siamo a casa."

i miei genitori scrivono di noi ~[BL]~ itaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora