Mi trovavo fuori dalla palestra perché come sempre venivo in anticipo e nessuno era ancora arrivato.
Stavo aspettando che il mio maestro si presentasse con le chiavi e aprisse la porta.In lontananza intravidi Lisa che stava camminando con il borsone in spalla tutta tranquilla.
Menomale che era venuta, almeno mi avrebbe tenuto compagnia...I suoi capelli biondi erano raccolti in una specie di tuppo fatto a caso e alcune ciocche uscivano di fuori, aveva delle occhiaie che sembrava non dormisse da chissà quante notti, anche se i suoi occhi erano vivi e pieni luce come sempre. A coprire il resto del suo viso era una mascherina nera per evitare di respirare lo smog di Seul. Le sue lunghe gambe compievano dei passi enormi e presto me la ritrovai accanto. Cominciò subito a chiacchierare di cose a caso ma faticavo a starle dietro.
Qualche minuto dopo smisi di ascoltarla e con la coda dell'occhio vidi qualcuno incamminarsi nel vicoletto della palestra.Qualcuno dagli occhi color pece e i capelli neri.
Il qualcuno che sognavo da qualche notte, di cui ormai pensavo di esser cotta.
Jisung.Sul mio viso apparve un leggero rossore solo al pensiero del bacio della sera prima.
Lisa si accorse che ero persa nei miei pensieri e cambiò discorso.
"Guarda un po'chi sta arrivando..."
"Avevo già visto"
Ghignò alla mia risposta, come se già avesse capito tutto.
"Vi siete avvicinati ultimamente o sbaglio?"
"No, non sbagli"
"Beh sono la tua migliore amica, potresti raccontarmi qualcosina ogni tanto"
"Mmh"
"Che succede?"Come potevo dirle che mi piaceva?
Mi ero lamentata di lui fin da quando era arrivato, e adesso di punto in bianco le avrei rivelato una cosa simile?
Mi avrebbe presa in giro a vita!"Nulla, semplicemente è più simpatico di quanto pensassi"
"Penso che tu gli piaccia?"
"Cos?" mi andò di traverso la saliva e cominciai a tossire diventando cianotica.
"Minho mi ha detto che nello spogliatoio parla sempre di te" disse ridendo della mia situazione.Lisa smise di parlare, anche perché Jisung era abbastanza vicino da poter sentire le nostre voci.
Buttai la borsa per terra e mi ci sedetti sopra. Lisa mi imitò e così a ruota anche Jisung appena ci raggiunse.
"Ciao" disse sorridente. "Perché siete sedute qui?"
"La palestra non è aperta" gli rispose la bionda.
Il moro mi guardò come se stesse aspettando che parlassi anch'io.
Non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi, perché se lo avessi fatto ne sarei stata incantata a fissarli senza mai distogliere lo sguardo.
Una macchina grigia entrò si parcheggiò improvvisamente davanti a noi e ne usci il maestro sconvolto."Buonasera" salutammo tutti e tre.
"Salve ragazzi, scusatemi per il ritardo. Purtroppo oggi la palestra è chiusa e mi hanno avvisato pochi minuti fa... se avete le scarpe da ginnastica potete andare a correre..."
Lisa e Jisung le avevano già ai piedi mentre io indossavo le mie solite ciabatte dell'Adidas bianche e verdi.
Aprii la borsa sperando di averle messe al suo interno, e ringraziando tutti gli dei le trovai lì.
Le indossai velocemente e il maestro cominciò a descriverci la zona dove dovevamo fare retrofronte e tornare in palestra.
In tutto avremmo dovuto fare circa dieci chilometri e ne ero spaventata dato che non correvo da tempo...
"Bene, potete lasciare i borsoni anche qui, tanto ci sono io. Partite quando volete" disse il maestro.Prima si inizia meglio è, mi feci coraggio e partii andando alla mia andatura.
Lisa cominciò a correre a razzo superandomi, giusto per il gusto di starmi davanti, ma tanto qualche minuto dopo era già con la lingua a terra dietro di me.
Jisung invece era affianco a me e aveva un passo abbastanza regolare, più o meno come il mio.Salto temporale
Avevamo quasi finito e mancava meno di 1 km dalla palestra.
Non mi sentivo più le gambe.
Lisa ormai non la vedevo nemmeno più per quanto stesse dietro, mentre Jisung era a qualche passo dietro di me.Era sera ed era anche abbastanza tardi.
C'era silenzio e non si sentiva nessun rumore a parte quello dei nostri passi e dei nostri respiri affaticati.Il familiarissimo dolore al petto si fece spazio dentro di me, non lasciandomi altra scelta che rallentare e camminare.
Mi fermai definitivamente e mi sedetti per terra, cercando di respirare correttamente.
Il moro si fermò e mi aspetto."Tutto bene?"
"No..non ce la faccio"
"Vuoi che ti porti in braccio fino alla palestra?"
"Ci riesci?"
"Si certo"
"Ne sei sicuro?"
"Sii"
Mi tese la mano per aiutarmi a rialzarmi e la afferrai tirandomi su.
Si girò di spalle verso di me, facendomi segno di salirgli sulla schiena.
"Grazie Jisung" sussurrai imbarazzata.Mi aggrappai con le braccia al suo collo e lui ricominciò a camminare.
"Davvero grazie..."
"Prendilo come un modo per farmi perdonare riguardo a ieri"
"Ya smettila ahahah"
"Guarda che sono serio"
"Se non avessi voluto quel bacio mi sarei staccata immediatamente" dissi senza pensare.
In quel momento calò il silenzio.
Effettivamente era vero...ma come avevo potuto dirlo ad alta voce.
Avevo azionato la bocca prima del cervello.
Ero letteralmente un'idiota.
Volevo solo sotterrarmi.Arrivammo davanti alla palestra anche se molto lentamente dato che ero scesa da Jisung e trovammo il maestro intento a parlare con la madre di Lisa.
Quando ci vide sul suo viso apparve un ampio sorriso.
"Allora com'è andata?"
"Bene bene" rispose il ragazzo affianco a me:
"A te Eun com'è andata? "
"Tutto bene"
"Beh ragazzi siete liberi, però prima di andare fate un po' di allungamento."
"Si"
"Lisa?"
"Sta arrivando"------------
Una volta finito stretching, io e il moro salutammo Lisa e il maestro e incamminandoci nel vialetto fuori dalla palestra con le borse in spalla.
"Come ti senti?" mi chiese.
"Leggermente meglio"
"Ne sono felice" sorrise
Silenzio.
"Eun io-" "Sono stupita del fatto che sia riuscito a portarmi nonostante la stanchezza" dissi con voce stridula interrompendolo.
"Ah eh si non era niente. Prima di cominciare judo andavo spesso a correre, quindi diciamo che ci sono abituato"
"Ah"
Calò ancora il silenzio.
"Riguardo a ieri io-" "Pesavo tanto?" lo interruppi nuovamente.
"No" rispose secco."Perché?" chiese improvvisamente con fare infastidito.
"Cosa?" mi sistemai tranquillamente il borsone sulle spalle.
"Perché continui a interrompermi? Stavo cercando di dichiarare i miei sentimenti alla ragazza per cui ho una potentissima cotta?" urlò quasi arrabbiato.Mi girai verso di lui e lo osservai negli occhi con un'espressione scioccata.
"Scusa..." sussurrò poi
"Per cos-"Vidi i suoi occhi luccicare prima che il tocco di un paio di labbra morbide interruppero le mie di parole.
Le sue labbra si mossero sulle mie ed io ero lì ferma, senza sapere cosa fare.
I nostri corpi erano letteralmente schiacciati l'uno contro l'altro, e nel mentre le sue mani erano una su un fianco e una dietro alla nuca.
Ricambiai quel bacio che tanto mi stava portando in paradiso, finché non ci staccammo entrambi per riprendere aria.Ci guardammo a vicenda, l'uno più rosso dell'altra, e riprendendo un minimo di lucidità e rimasi sconvolta dal fatto che ci eravamo baciati nuovamente, e io avevo ricambiato oltretutto senza pensarci due volte.
"Io dovrei andare" dissi in un sussurro, sperando mi avesse sentita.
"S-si certo... a domani" disse sorridendo.
"A domani Jisung" dissi timidamente prima di svoltare l'angolo e dirigermi verso casa..
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eilà gente sono tornata a scrivere:3
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Only you//Han Jisung
Fanfiction[COMPLETA] Dove Eun e Jisung si incontreranno in una semplice palestra di judo nella periferia di Seul e conoscendosi dopo vari malintesi si faranno spazio ognuno nel cuore dell'altra. Dalla storia: "Perché?" chiese improvvisamente con fare infasti...