Avresti voluto che il sole non sorgesse mai, volevi che rimasse dietro le montagne dove saresti stata al sicuro da lui. Con un pio desiderio, ardeva più luminoso di qualsiasi stella là fuori. E la sua attenzione gravitazionale era immensa, ti intrappolava nelle sue orbite. Era passata una settimana da quando ti aveva presa e tu avevi passato la maggior parte della settimana a nasconderti nella tua stanza. A volte lui scompariva nell'ombra. Non sapevi dove lo portassero le ombre, e non volevo saperlo.
Ma mentre era via, Areum ti aveva dato il permesso di vagare per la casa, ma ti aveva avvertita che la sua stanza al piano di sopra era vietata. "C'è qualcosa di incredibilmente importante per lui lì dentro." Spiegò lei. Non potevi immaginare che il mostro si potesse preoccupare di nessuno oltre a se stesso. E non che ti importasse particolarmente, non avevi intenzione di avvicinarti da nessuna parte in primo luogo.
Ad ogni angolo che giravi, uomini con gli occhiali da sole sorvegliavano gli ingressi e le uscite. Eri come un topo in trappola. La parte bella, se si poteva considerare una cosa generosa, era che aveva rifornito la sua biblioteca di libri che potevano interessarti. Dalla fiction, alle ispirazioni, alle strategie aziendali. Insieme a quei libri, c'erano volumi di libri di Shakespeare, Robert Frost, Edgar Allan Poe, Ayn Rand. Sembrava che Hoseok fosse un amante della letteratura. Se si adattava al suo carattere da cattivo, sempre in agguato, nascosto nel buio e leggendo del mondo al di fuori di queste mura.
Tuttavia, avevi preso in braccio Pachinko e ti eri messa seduta ai davanzali imbottiti. Areum ti aveva riferito che il giovane padrone aveva fatto progettare quella stanza apposta per te. Mentre avrebbe dovuto farti battere il cuore per la sua generosità, ti aveva fatto venire i brividi lungo la schiena. Tutto quello significava che aveva pianificato di tenerti qui anche prima di far capolinea in città. Avevi pensato che fosse collegato alla sua parola ovvero che avresti dovuto ricordare qualcosa. Dopo aver rovistato nella tua mente, non riuscisti a ricordare niente di quello che voleva farti ricordare Hoseok. È complicato, pensasti tu, completamente complicato.
Era facile leggere, perdersi in un libro in modo da non poter pensare alla propria vita di quel momento. Ripensandoci, era stato quell'orrore della curiosità che ti aveva portata lì. Se fossi tornata a casa, se avessi ascoltato un minimo Seokjin e se fossi stata attenta a ciò che ti circondava. Seokjin, le lacrime ti riempivano gli occhi mentre pensavi al fratello che non avresti mai più rivisto. Anche se avessi avuto un miracolo e in qualche modo saresti potuta scappare dal suo inferno tutta intera, non saresti riuscita a trovare il coraggio di tornare a casa. Era di sicuro ferito, di sicuro credeva che volevi lasciarlo e abbandonare la casa senza ulteriori spiegazioni. Doveva essersi sentito tradito. Eri stata davvero sfortunata in tutta la tua vita, probabilmente era meglio che fosse andata così, che non ti fossi più avvicinata alla sua famiglia.
Il sole prestò tramontò, come se sentisse il bisogno di nascondersi dal mostro che di lì a poco sarebbe tornato a casa. Temendo che accadesse, riposi velocemente il libro e ti ritirasti nella tua stanza. Sebbene la stanza fosse destinata a te, non volevi che ti trovasse. Perché questo avrebbe significato che avresti ceduto alle sue richieste e avresti rinunciato nel provare a fuggire. Ma questo non sarebbe mai successo.
Con tua sorpresa a cena non si presentò. Eri in parte contenta della sua assenza, ma allo stesso tempo significava che fosse fuori da quel luogo a fare del male al mondo. Il pensiero ti fece rabbrividire, non volevi che nessun altro si facesse del male a causa sua.
"Ha un incontro in città, fa parte della sua routine." disse Areum mentre ti metteva davanti il piatto di cibo. "Non devi preoccuparti."
"Non sono preoccupata." Dissi tu subito, per affermare il fatto che non ti sarebbe mai importato della sicurezza di quell'uomo dal cuore di ghiaccio. Areum ridacchiò leggermente.
"Si, lo so." Ti osservò prima di tornare nel suo angolo. Era strano per te mangiare da sola in una tavola così lunga. Fissando quell'altra estremità, la trovasti fredda e buia. Per qualche ragione, non avevi trovato conforto nel fatto che non fosse lì. Dopo cena, decidesti che era sicuro tornare in biblioteca per finire un capitolo del libro che stavi leggendo. Eri immerso nella trama quando la porta d'ingresso sbatté e risate riempirono l'interno. Con cautela, sbirciasti fuori dalla porta e vidi Hoseok.
Ma non era solo. Attorno a lui si aggirava una donna snella con rossetto rosso. Lei sussurrò qualcosa a un Hoseok ubriaco e lui rise. Poi lui continuò a baciarle il collo. La vista ti fece imbavagliare, soprattutto per il fatto che fosse ubriaco e che avesse avuto l'audacia di portare qualcuno a casa. Quando provasti a rientrare in biblioteca, la porta emisi un cigolio, costringendo la coppia a girarsi verso di te.
"Cazzo," sussurrasti tu.
"Chi è là?" gridò Hoseok. Dalla sua voce, era chiaro che era infastidito dal fatto che qualcuno avesse interrotto il suo divertimento.
Alzasti la testa ancora una volta, lentamente. "Scusate, tornate a fare quello che stavate facendo."
Hoseok si rilassò, "Oh, sei solo tu."
Per te la sua risposta fu offensiva, "Si, sono solo io," risposi tu. "La persona che hai rapito e che è bloccata qui per il resto della sua vita perché tu sei un mostro sadico."
Hoseok alzò gli occhi al cielo, alla ragazza accanto a lui non sembrava importare molto di ciò che tu avevi appena detto. Tutto ciò che le importava erano i soldi che avrebbe ricevuto da lui al mattino seguente. "Oh, stai zitta e basta." Gemette lui.
"No, non starò zitto." Gridasti di rimando tu, facendoti strada verso di loro. Il primo errore. "Lei sa cosa fai per vivere? Lei sa quante persone hai ucciso? Le hai dato dei soldi in modo che ti trattasse come una persona normale?"
La sua mascella si serrò visibilmente mentre ti fissava. "Vai nella tua fottuta stanza, altrimenti farò qualcosa che odi." Senza aspettare che tu ti muovessi, Hoseok afferrò brutalmente la ragazza per un braccio e la tirò su per le scale. La tua bocca era aperta, perché quell'azione ti aveva fatta male al cuore?
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ʙʟᴜᴇ sɪᴅᴇ - ᴊᴜɴɢ ʜᴏsᴇᴏᴋ x ʀᴇᴀᴅᴇʀ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]
Fanfic[COMPLETATA] Un sorriso diabolico si dipinse sul suo viso. Sarebbe interessante, pensò tra sé. Aveva messo gli occhi su di te dal giorno in cui aveva messo piede in quella città, qualche mese prima. A essere onesti, il suo sguardo non ti aveva mai l...