Era fredda quella mattina.
Io,sulla soglia di casa,il volto stanco,la neve tra i capelli e lo zaino in spalla,aspettavo tranauilla l'autobus delle 7:45 per andare a scuola.Non era mai in ritardo.Eppure,quella mattina,per cinque lunghi miniti non sentì niente.Sentivo solo il soave fruscio del vento che mi scompigliava i miei lunghi capelli neri,con una ciocca rossa,sotto la mia colorata giacca.
Chiusi gli occhi per un momento,mi sedetti sul sottile strato di neve che ricopriva il prato del giardino.Iniziai a immaginare.Era la cosa che preferivo fare,ovunque mi trovassi.Pensavo ai volti dei miei genitori, a quei sorrisi caldi che mi accoglievano quando tornavo dall'asilo con la nonna,le loro facce divertite e i loro sguardi.
Sono solo ricordi.Svegliati.I ricordi non servono a niente.
Riaprì gli occhi.Nel cielo azzurro,nel quale splendeva un sole invernale,uno stormo di uccelli si rincorreva tra le nuvole.
Ma il pulmino non arrivava.
Iniziai a incamminarmi a piccoli passi verso l'entrata del giardino.Le mie scarpe lasciavano piccoli solchi.Sorrisi.Da piccola amavo giocare nella neve.
Ma a cosa stai pensando?! Hai l'interrogazione oggi! Non puoi permetterti un altro ritardo.
Mi guardai in giro.
Neanche un rumore in lontananza.
Iniziai a correre.Nonostante vivessi in quel paese in montagna da quando ero nata,avevo sempre avuto paura delle vicende che si narravano su di esso.E io,in fondo,non mi ero mai sentita effettivamente parte di esso.
Iniziai a correre più veloce.Correndo inciampai in un masso che non avevo mai visto per la via che stavo percorrendo,e quando mi ritrovai sulla neve bagnata, una voce nella mia testa iniziò a dire - Scappa!Corri via!Non fermarti Melody!-.
Mi alzai velocemente da terra,pronta a ricominciare la corsa,quando,dopo un rapido sguardo per capire dove fossi-"
accidenti a me che non guardo dove vado!" pensai-rimasi allibita.
Ero in una stretta via,quella dove andavo sempre con la zia Elena a comprare il pane.
Quella misteriosa via dove quarant'anni fa scomparve una ragazza,mi ricordai.
Quella via dove c'è quella casa...come si chiamava? Trelis....Trelis House! Che nome sciocco da dare a una casa! Tutti sanno che la specie dei Trelis non esiste più da almeno 600 anni. Eppure questa casa è piuttosto recente.
Quando mi girai per continuare la mia corsa verso la scuola mi ritrovai davanti davanti a quella casa.
Le finestre erano scure,quasi nere.
Mi sembrava di aver sentito dire che in quella casa ci fosse stata una panetteria...Si,certo! La panetteria dei signori Beard!
A al loro ricordo rabbrividì: erano delle brave e umili persone,alle quali venne incontro la morte.Quando morirono io avevo all'incirca 4/5 anni e mi intristì parecchio la notizia delle loro morte,perchè amavo sentire il dolce profumo del pane appena sfornato che la signora Beards mi offriva sempre.
Avvertii qualcosa di strano in quella casa.I vecchi proprietari avevano al primo piano la loro panetteria,e al secondo i lori appartamenti.Non avevano figli,di fatto nessuno l'aveva ereditata e nessuno voleva comprarla.Ero impaurita senza sapere il perchè.
Sentivo la presenza di qualcuno,o meglio di....qualcosa.
Ricominciai a correre,cercando di non voltarmi verso quella strana casa,che,in qualche modo,attirava la mia attenzione.
Sbucai nella strada principale,quella più colorata,soprattutto ora che ci stavamo avvicinando al Natale.
Era una via molto lunga,piena di negozi e ristoranti.Sapevo che svoltando a sinistra dopo 300 metri e continuando dritto per altri 100 sarei arrivata alla mia scuola.
Avevo il fiatone,e mi fermai davanti a un bar per chiedere un bicchiere d'acqua.
Mi affacciai al vetro per vedere se dentro c'era qualcuno.
Non c'era nessuno.
Provai al bar successivo,poco più avanti sul lato sinistro del marciapiede.Vuoto anche quello.Non c'era nessuno in nessun negozio.
Anche se mi fosse sbagliata e fosse stato Sabato o Domenica la via non sarebbe mai stata così vuota.
Continuai la mia corsa ripensando agli strani eventi che erano appena accaduti.
Guardaib l'orologio.
7;59?! Dio mio sono in ritardo!Tra un minuto chiuderanno le porte delle scuola!
Iniziai a correre più veloce che potei e finalmente arrivai davanti scuola.
O quasi.
Dove prima c'era la mia scuola,ora c'era solo uno spazio vuoto.