Capitolo 35

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Il giorno dopo

Mcgranitt: "Signorina Johnson" entra dalla porta aperta del mio studio mentre correggo i compiti.

T/n: "Mi dica" alzo la testa per ascoltarla.

Mcgranitt: "Silente ti vuole nel suo ufficio" avrà fatto convocare Prewett per discutere di quello che ha fatto.

T/n: "La ringrazio professoressa" sistemo i fogli che ci sono sulla scrivania e poi metto la giacca.

Mcgranitt: "Dammi del tu ormai siamo colleghe" mi dice sorridendo.

T/n: "Come vuoi, Mc-Minerva" è difficile dire il suo nome mi è naturale dire Mcgranitt.

Scendo le scale che collegano l'aula di difesa contro le arti oscure e lo studio e mi reco da Silente. Busso come ogni volta alla porta e aspetto il suo permesso.

Silente: "Questa deve essere la professoressa Johnson, avanti" sento da fuori.

T/n: "Buongiorno" entro lentamente e vedo Silente in piedi con le mani dietro la schiena che cammina avanti e indietro.

Davanti alla cattedra sulla destra due siede, nella quale una è occupata da Pansy che è spaventata e si sente in soggezione, si può notare dal suo comportamento, e infine sulla sinistra due persone anch'esse in piedi di cui una è Christopher Prewett e l'altra è leggermente più alta di lui, che non riconosco.

Mi avvicino a loro e mi accorgo della straordinaria somiglianza dell'uomo con Christopher quindi deduco che siano parenti.

Silente: "Lui è il Signor Prewett il padre di Christopher" mi fa cenno nella sua direzione. Lui mi guarda da testa ai piedi con superiorità, la maggior parte delle famiglie purosangue si sentono migliori delle altre persone.

Mi siedo accanto a Pansy e mi cade lo sguardo sulla sua mano che è tremolante perciò la incrocio con la mia e la stringo forte per farle capire che io sono dalla sua parte e combatterò con lei.

"Vi abbiamo convocato qui per discutere di quello che è successo tra il signorino Prewett e la signorina Parkinson" parla principalmente al padre perché tutti noi sappiamo il motivo per il quale siamo qui.

Signor Prewett: "Penso che non serva discuterne, mio figlio non può averlo fatto" non so se ne è davvero convinto oppure lo dice solo per coprirlo.

Silente: "Se ci troviamo qui c'è una motivazione."

Christopher: "Sì per le parole di una sgualdrina" fa un passo verso di noi ma il padre lo ferma posandogli una mano sulla spalla.

T/n: "Ho visto anch'io quello che stavi facendo o te lo sei dimenticato a causa dell'alcool?" lo guardo con un'espressione di vittoria.

Signor Prewett: "E noi ci dovremmo fidare di una ragazzina che insegna da cinque minuti?"

Silente: "Io mi fido ciecamente della professoressa Johnson."

Signor Prewett: "Io invece no e sinceramente mi fido più di mio figlio che di loro due" ci guarda con disprezzo.

Pansy: "Allora dateci il Veritaserum, così non potremo mentire" scatta in piedi lasciando andare la mia mano.

Silente: "Non serve andare così oltre" io e Pansy ci guardiamo stupite mentre gli altri due son compiaciuti.

Pansy: "PERCHÉ?" chiede incredula.

Silente: "Voglio che siate voi a dire la verità, senza costrizioni. Dovete dire ciò che è veramente accaduto perché è la cosa giusta da fare e non per mano di una pozione" non credo sia un buon momento per dare una lezione di vita ai ragazzi.

Secret & Provocation // Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora