Ti passò un bicchiere di banana milk non appena entrasti in cucina. Lo presi volentieri e l'aiutasti con la colazione. Era così da una settimana. Era una routine piena di speranza dove cercavate che le cose diventassero banali e normali, per quanto possibile. Hoseok aveva espresso il suo desiderio, ovvero che la relazione con te si costruisse in modo naturale invece di muoversi velocemente per via della vostra storia. Aveva inoltre detto che i tuoi sentimenti e il tuo livello di comfort erano al di sopra di ogni altra cosa. Era rispettoso del tuo spazio.
Fin'ora era stato d'aiuto. Ogni giorno ti raccontava frammenti dei tuoi ricordi perduti e ti mostrava immagini per accompagnare quelle storie. Ogni volta che vedevi un'immagine, sbocciava un fiore nella tua memoria e rimasi inghiottita da qualsiasi emozione che stavi provando in quelle fotografie. Lui aveva smesso di bere, di portare ragazze a casa, ed era stato più attivo in casa e nel farti sentire il più meglio possibile in essa. Anche se lui continuava a rammentarti dell'opzioni di andartene. Ma ogni volta gli avevi risposto che volevi rimanere.
Anche se il motivo della tua permanenza era chiaro, Hoseok sperava che tu non fossi al suo fianco per obbligo. "Non sono qui per obbligo." Dissi a lui.
"Come?" lui alzò la testa e arrossì quando ti trovò a fissarlo. Chiuse le labbra e tornò alle uova. "Scusa, non volevo dirlo ad alta voce."
"Smettila di pensarla in quel modo," dissi a lui. "Ricorda che ci tengo a te e che sono qui perché lo voglio."
"Non riesco ancora a capire perché." Hoseok mormorò, le spalle accasciate. "Non sono una persona degna di starti accanto."
"Il modo in cui ci siamo incontrati di nuovo non era una delle situazioni migliori. Sarò onesta e dirò che ti ho odiato quel momento e avrei voluto che ti fossi avvicinato direttamente a me. Ma capisco anche perché non lo hai fatto e va bene così." Ti avvicinasti a lui finchè le tue spalle non toccarono la sua schiena. "Se non pensi di esserne degno, allora fa si che sia la prossima tua missione. Diventa quella persona di una volta, esiste ancora ne sono sicura."
Hoseok ridacchiò tra sé, stupito che tu avessi detto una cosa del genere. Poi si ricordò che era per questo che si era innamorato di te. Nonostante le ombre e l'essere stata abbattuta emotivamente e talvolta fisicamente dal mondo, eri coraggiosa, più di quanto lui potesse mai esserlo. "Va bene, sarà la mia missione d'ora in poi." Dopo che le uova furono pronte, vi trasferiste entrambi a tavola. Hoseok si prese la libertà di sedersi qualche posto più vicino a te, ma lasciando abbastanza spazio per farti sentire a tuo agio.
"Devi andare da qualche parte oggi?" chiesi tu quando ti accorsi che non stava indossando il suo solito pigiama. Oggi, indossava i suoi jeans neri strappati e una maglia nera larga. Sulle sue mani c'erano degli anelli d'argento. I suoi capelli erano divisi, ed emanavano un'atmosfera intimidatoria.
"Oh, devo incontrarmi con degli uomini," rispose lui.
"È di mattina?" chiesi tu, sorpresa pensando che gli incontri avvenissero quando la notte sarebbe calata. Ma poi ti ricordasti che Hoseok in questo periodo era rimasto sempre a casa di sera.
"Si," annuì lui. "Non è niente di troppo serio, stiamo solo esaminando i dettagli per un progetto."
"Che tipo di progetto è?" chiesi scettica. Poi, quando ti resi conto che potevi aver oltrepassato alcuni limiti, ritirasti la domanda. "Scusa, non devi dirmelo se non vuoi."
"No, no, non preoccuparti," rispose lui. "Mi ha solo sorpreso che tu volessi saperlo."
"È illegale?"
"Si." Rispose lui onestamente.
"Qualcuno verrà ucciso?"
"No."
"Posso... venire all'incontro con te?"
Sbatté le palpebre e lasciò cadere le uova. "Come?"
"Voglio vedere com'è. Voglio vedere le persone che ti circondano. Voglio capire di più."
Lui trattenne un sorriso, "Apprezzo che tu sia entusiasta, ma non credo davvero che sarebbe un ambiente adatto a te."
"Non adatto? Perché soni una ragazza?"
"Perché tu sei importante per me. Troppo importante," marcò l'ultima parola. "Non voglio che tu ti faccia male. E ho il terrore che mi vedrai in modo diverso e che i progressi che abbia fatto finora andrebbero persi." Abbassò leggermente lo sguardo sul piatto, muovendo il cibo con la forchetta.
"Forse hai ragione, ti vedrò diversamente." Annuisti tu. "Ti vedrò come un leader, un compagno, un amico. Tutto quello che so che saresti." Poi ti alzasti, ti sedesti accanto a lui e gli appoggiasti una mano sulla spalla. "Voglio vedere tutti i lati di te. Ti prometto che non mi spaventerò e non proverò sentimenti diversi per te."
Appoggiò la testa sulla mano e ti rivolse uno sguardo curioso. "Sei persistente." Ridacchiò lui.
"Dovresti saperlo ormai."
"Va bene, puoi venire con me. Ma devi stare al mio fianco per tutto il tempo. Non parlare con nessuno di strano a meno che non glielo permetta. E non pensare di scappare. " Ti ordinò Hoseok.
"Sicuramente sei esigente." Ridacchiasti tu.
"Dovresti saperlo ormai," ti strizzò l'occhio. "Finisci di mangiare e vai a cambiarti. Farò preparare ad Areum un outfit per te."
"C'è un codice di abbigliamento?"
"Molto nero, ma è solo una mia preferenza," sussurrò lui nel tuo orecchio, e questo ti fece venire i brividi lungo la schiena. Come promesso, Areum aveva posato un vestito sul tuo letto. Ti aveva detto che Hoseok l'aveva fatto modificare per quell'evento. Il nero era davvero la sua preferenza. Dopo averti aiutata a vestirti, Areum ti pettinò i capelli e mise sul tuo volto un sottile strato di trucco. Ti sentivi quasi ridicola, ma anche leggermente affascinante e accaldata. Non eri l'unica a pensarla così. La bocca di Hoseok cadde quanto ti vide.
"Cazzo," disse ad alta voce.
"Tutto questo era necessario?" chiesi tu. Guardando in basso, i pantaloni di pelle ti abbracciavano forte le gambe e il body in pizzo si aggrappava al tuo petto, rendendoti difficile respirare. Non solo, aveva preparato dei tacchi a spillo rossi. Sapevi che era un tipo che voleva sfoggiare, a giudicare da tutti i suoi vestiti firmati. Indossare quella roba ti dette un senso di forza, per una volta nella vita e ti sentisti potente. Hoseok si staccò dal muro vicino alla quale ti stava aspettando e fece scivolare rispettosamente il suo braccio intorno alla tua vita per sostenerti mentre camminavi.
"Certo che era necessario," esclamò lui. "Sei la mia ragazza."
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ʙʟᴜᴇ sɪᴅᴇ - ᴊᴜɴɢ ʜᴏsᴇᴏᴋ x ʀᴇᴀᴅᴇʀ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]
Fanfiction[COMPLETATA] Un sorriso diabolico si dipinse sul suo viso. Sarebbe interessante, pensò tra sé. Aveva messo gli occhi su di te dal giorno in cui aveva messo piede in quella città, qualche mese prima. A essere onesti, il suo sguardo non ti aveva mai l...