𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟓|| "𝐋𝐢𝐛𝐞𝐫𝐨"

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"𝓛𝓲𝓫𝓮𝓻𝓸"

La stanza per gli interrogatori della prigione di Azkaban era rimasta scioccata in un silenzio teso. Tutte le persone presenti sembravano aver smesso di respirare; si poteva letteralmente sentire l'eco delle gocce d'acqua fuori dalla prigione. Nessuno riusciva a trovare niente da dire dopo quello che avevano appena scoperto. Sirius Black che tutti credevano un assassino, mangiamorte e traditore era innocente. Innocente e in prigione.

Una voce che si schiariva interruppe il silenzio. «Hai registrato tutto questo Jhonson?» Chiese Cornelius Caramell al suo assistente. La sua voce era roca e poco più di un sussurro.

Jhonson guardò il pezzo di pergamena che teneva in mano con gli occhi spalancati, rilesse le sue note e annuì.

«Molto bene» disse Caramell schiarendosi la gola. «Ritorno al ministero e vi manderò una lettera con la mia decisione al più presto» si alzò per andarsene e Jhonson seguì il suo esempio.

Si alzò anche Silente, lo scintillio era tornato nei suoi occhi. «Grazie per la pazienza Cornelius. Aspetteremo con ansia la tua decisione».

Caramell annuì ancora una volta e lasciò la stanza.

Remus, che fino a quel momento era rimasto seduto con la testa fra le sue mani sul tavolo, tornò alla realtà quando sentì il rumore della porta che si chiudeva. Guardò dall'altra parte del tavolo verso Sirius che era ancora svenuto per il Veritaserum, e poi verso Silente. Ingoiò la saliva nonostante la sua bocca fosse completamente secca.

«Signore» iniziò con voce tremante «Che cosa succederà a Sirius?»

Silente si voltò verso il suo ex-studente e sorrise: «Bè se le mie previsioni sono corrette, il ministro ritornerà nel suo ufficio, deciderà un rimborso e poi spedirà un gufo per dirci che Sirius sarà liberato».

Libero.

Sirius sarebbe stato liberato. Era innocente. Peter era il traditore. Peter era la ragione per cui James e Lily erano morti. Peter era il motivo per cui Harry era un orfano costretto a vivere con i babbani. E Peter era la ragione per cui Remus era stato solo per cinque anni. Rabbia e tristezza, e più di tutto il senso di colpa che stava attraversando Remus come un fiume in piena erano le emozioni che il lupo mannaro provava in quel momento. Tutta l'amarezza e l'odio che aveva provato per Sirius erano spariti quindici minuti prima. Remus aveva di nuovo con sé uno dei suoi fratelli.

Come una diga che si rompeva, lacrime cominciarono a uscire dagli occhi di Remus prima che se ne accorgesse. Tutto quello che era successo negli ultimi cinque anni, tutto quello che aveva provato per cinque anni, era tornato in quel preciso momento.

Appena Remus si ricompose, ed ebbe asciugato la faccia con la manica dei suoi vestiti tornò a guardare il preside, che da quello che sembrava aveva guardato altrove per lasciare al lupo mannaro un momento, e lui gliene era grato.

Silente restituì lo sguardo a Remus e chiese gentilmente: «Tutto bene?»

«Sì signore sto bene» era la risposta appena udibile di Remus.

Una voce profonda risuonò vicino a Remus che sussultò: «Bè è stato un giorno interessante» disse Kingsley. Sembrava scioccato quanto gli altri presenti nella stanza. Appena l'interrogatorio era finito Kingsley aveva fatto apparire una sedia per sedersi; Remus non se ne era neanche accorto.

Silente soffocò una risata e disse: «Lo è stato veramente Kingsley, lo è stato».

I tre maghi si fissarono per qualche minuto ognuno perso nei suoi pensieri.

Un lamento fece saltare tutti e tre. Sirius si stava svegliando.

Aprì gli occhi controvoglia, combattendo contro la forte luce che c'era nella stanza. "Dove sono?" Si chiese. Non era certamente nella sua cella, era troppo dannatamente luminoso. E poi si ricordò. Remus. Silente. Caramell. Veritaserum.

𝐀𝐥𝐥 𝐭𝐡𝐞 𝐭𝐫𝐮𝐭𝐡𝐬 || 𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora