-ho saputo di una nuova coinquilina qui! - gli occhi verdi di Julian fecero capolino nella mia stanza mentre Taylor stava sistemando i suoi vestiti in una parte di armadio, si voltò e corse ad abbracciare Julian che la strinse forte
-ciao Peach- mi diede un bacio veloce sulla bocca prima che Taylor li prese la mano
-sta iniziando la partita, vieni? - entrambi seguimmo quella testolina castana fin sul divano, ero fortunata ad avere Taylor
-che si dice a casa? - stavamo andando a dormire, avrei dovuto accompagnarla a scuola tutte le mattine e così andai a dormire prima
-tutto noioso come al solito, Thomas era contentissimo di non avermi più in giro- ridacchiai e mi sdraiai affianco a lei nel mio letto
-grazie Taylor- le sorrisi
-Sav, secondo te sono bella? Sai com'è il parere di mia madre non conta e nemmeno quello di Georgia, perché mi odia, tu invece sei sincera, dimmi, ti sembro bella? -
-tu non sei bella Taylor- le accarezzai una guancia
-sei spettacolare, simpatica, intelligente e bellissima, ok?! Non dimenticarlo mai! - anche io, molto spesso avevo avuto momenti di sconforto e tanti dubbi, sapevo quanto significasse avere una persona a chiarirteli, anche se Taylor mi sembrava molto più che insicura sapevo che si trattava di una cosa passeggera, la mattina dopo la accompagnai in auto fino alla sua scuola, quel giorno avrei saltato le prime lezioni per accompagnare Julian a una visita in una clinica su consiglio della dottoressa, quindi raggiunsi la casa dei ragazzi e poi, guidai verso la clinica, dopo aver atteso il nostro turno un infermiere ci guidò verso lo studio della dottoressa Evans, una donna giovane con dei lunghi capelli biondi
-allora, Julian, qui vedo che sei stato sottoposto a due interventi e ventidue ricoveri- lui annuì, sapevo che non era facile così li strinsi la mano, da bambino aveva effettuato due interventi importanti che li avevano procurato una bella cicatrice sullo sterno
-hai preso le pastiglie regolarmente? -
-si- l'avevo controllato per tutto il mese ed era stato abbastanza bravo
-hai fumato, bevuto o fatto sforzi fisici? - ci pensò un momento
-ogni tanto ho fumato una sigaretta e ho bevuto qualche bicchiere di birra, poi ho ripreso gli allenamenti cercando di non fare sforzi, giusto per riabituarmici- lei annuì pensierosa, scrisse qualcosa su un foglietto e poi si alzò
-perfetto, vieni che ti visito- Julian si tolse la felpa e poi la t-shirt sedendosi sul lettino, era così bello senza maglietta, anche con una cicatrice in mezzo al petto, i suoi occhi verdi erano carichi di tristezza e di dispiacere, come se dovesse scusarsi di essere malato, dopo che la dottoressa lo visitò ci fece andare al piano di sopra dove Julian avrebbe dovuto fare il cardiogramma e qualche altro esame, mentre io lo aspettavo nella sala d'attesa la dottoressa si sedette affianco a me
-tu sei la sua fidanzata? - annuì
-quando prima li ho chiesto degli sforzi fisici non intendevo il football, so che ha già ricominciato- sapevo dove voleva arrivare così sorrisi debolmente
-stia tranquilla, non intendo metterlo in pericolo, mai- lei sorrise e mi abbracciò, non mi sarei mai aspettata una reazione simile ma ricambiai il suo abbraccio, poi si alzò
-chiamami pure Amber, non darmi del "lei" - annuì
-ok, Amber, grazie- mi faceva un certo effetto dare del tu ad una persona più grande di me, aspettai Julian per circa mezz'ora, qualche tempo prima mi aveva detto che, la sera che aveva perso la verginità era stato male e poi è dovuto rimanere in ospedale per dieci giorni, di natura non ero gelosa ma, sentirlo parlare di un'altra ragazza mi aveva fatto venire il voltastomaco
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Perché proprio lui?
RomanceSavannah ha vent'anni e frequenta una scuola di moda a New York, la sua numerosa famiglia è tutto per lei e la difenderà con ogni mezzo ma quando conosce a fondo Julian, figlio del nemico dei suoi genitori capisce che non può fare a meno di lui, del...