CAPITOLO 26

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-che avete combinato? - ed ecco Jared nel cui dizionario la parola privacy è inesistente, quel ragazzo era una cosa impossibile!

-non ti interessa- intervenne Julian alzando il volume della radio

-bhe non sono riuscito a studiare dal rumore quindi immagino che siano affari miei- arrossì e Julian mi strizzò l'occhio dallo specchietto, tutti scoppiammo a ridere

-dico sul serio, voglio dire, molte ragazze restano incinta per sbaglio e...- o cavolo! Spalancai gli occhi, nella mente mi tornarono le immagini di quella mattina: maglietta, baci, tantissimi baci, lenzuola bianche, dannazione!

-oh cazzo...- Julian mi guardò dallo specchietto ma quella volta sembrò più preoccupato, data la mia faccia

-io, merda, mi sono scordata le pillole a casa e in Francia non le vendevano, oh cavolo, io, magari, noi...- non trovavo le parole per dirli che probabilmente ero incinta, insomma non prendevo la pillola da un mese, non ci volevo pensare

-o Cristo! - Julian imprecò continuando a fissare nervosamente se cambiavo espressione dallo specchietto retrovisore, ma io rimanevo sempre incredula: come avevo fatto a dimenticarmi? Era una cosa molto importante!

-oddio! Posso essere il padrino? - Jared sembrava euforico più che terrorizzato all'idea che io e Julian aspettassimo un bambino, un figlio, nostro, di me e Julian, mi sarebbe piaciuto, certo ma molto più avanti, dopo gli studi e soprattutto dopo aver trovato un lavoro fisso e stabile

-lei non è incinta- Julian stava cercando di convincere più sé stesso che noi

-sì ma, nel caso lo sia...- Julian stava visibilmente perdendo la pazienza, Jared, nonostante lo sapesse continuava

-si, se per caso sarà così potrai fare da padrino- risposi in quel modo solo per farlo stare zitto, ovviamente se ero incinta avremmo dovuto fare qualche discorsetto importante e avrei dovuto dirlo ai miei genitori; dopo circa due ore di auto Flynn parcheggiò in un posteggio a pagamento, per prima cosa andammo a visitare il Reading Terminal Market, in realtà andammo là per pranzare, c'erano tantissimi stand, ci mettemmo d'accordo per andare in uno che nessuno di noi aveva mai provato, io avevo mangiato in tutti, almeno una volta all'anno ci venivo, verso capodanno con i miei genitori ma quell'anno era andato diversamente come sapete, ordinammo il formaggio grigliato di Valley Shepherd Creamery Meltkraft, era davvero delizioso e particolare, in seguito prendemmo un gelato al Bassetts Ice Cream e comprammo delle ciambelle per il viaggio di ritorno da Bailer's Donuts and Salads & Bailer's Bakery, quel posto era il paradiso del cibo, c'era di tutto: dal pollo, alla pizza e i panini farciti, per non parlare dei corn dogs, eccezionali!

Nel pomeriggio andammo da Macy's, il paradiso dello shopping, Flynn andò subito in cerca di nuovi videogiochi per sfidarmi una volta tornati a casa, Noah e Jared vagarono a cercare qualcosa per le loro ragazze e Julian entrò in un negozio di articoli sportivi

-ti spiace se entro a dare un'occhiata? - la notizia che li avevo dato in auto l'aveva scioccato e aveva parlato poco

-certo, io ne approfitto e vado a comprare una cosa- lui annuì e mi mollò la mano per entrare, lo guardai andare verso la sezione football e mi diressi verso l'ingresso dove avevo adocchiato una piccola farmacia

-salve, ho bisogno di un test di gravidanza e di una pillola del giorno dopo, grazie- la farmacista, che sembrava aver bisogno di prendere degli antidepressivi mi allungò una scatoletta lunga e quella più piccina per delle pillole, pagai e mi diressi verso i bagni pubblici, dall'altro lato del centro commerciale, presi coraggio e feci pipì sullo stecchino, attesi qualche minuto e poi, incoraggiata da non so cosa girai il test, era successa la stessa cosa con Rachel, a settembre, solo che quella NON-incinta non ero io.
Mi rattrista nel pensare a qualche mese prima, alla sofferenza provata da lei e Nik, non ne avevamo mai parlato dopo e se lei stava bene io ero solo contenta, anche se credo faccia ancora fatica a parlarne Rachel è forte. Andai in un bar e acquistai una bottiglietta d'acqua per ingoiare la pastiglia, ero molto più tranquilla così raggiunsi gli altri al punto di ritrovo, prima, però mi fermai ad acquistare un libro che era appena uscito, era della mia scrittrice preferita e volevo leggerlo da tempo ma non lo trovavo da nessuna parte

-hey, bocconcino, hai comprato solo un libro? - scossi la testa e estrassi dalla borsa la scatola contenente il mio test negativo, a tutti si mozzò il fiato nel vederlo, ripresero a respirare quando notarono che era negativo, Julian sembrava d'un tratto essersi ripreso dallo shock della mattina e ne ero felice; mentre passeggiavamo per andare al parcheggio, che distava circa due chilometri, intravidi una faccia conosciuta che camminava dalla parte opposta della strada, quando lo riconobbi agitai una mano per farmi notare

-Mateo! Ciao! - quando mi riconobbe attraversò la strada per venire a salutarmi, tutti i ragazzi, specialmente Julian, erano abbastanza tesi perché tutti sapevano che mi aveva baciata

-Savannah! Come stai? - doveva essersi ripreso da ciò che era accaduto due settimane prima, sentì la mano di Julian irrigidirsi

-Mateo, giusto? Io sono Julian, il suo ragazzo- avevo capito che si stava presentando per farli capire che ero off-limits e non per gentilezza

-piacere. Ti ha detto che ci siamo baciati? In Francia, è stato davvero...- lo stava provocando e ci era riuscito: Julian schizzò in avanti e lo fulminò con lo sguardo, indicandolo con l'indice a mo' di minaccia

-si, e se solo provi a baciarla di nuovo contro la sua volontà io... giuro che... ti prenderò a pugni così forte che rimpiangerai di...- li poggiai una mano sulla spalla per calmarlo, arretrò lentamente continuando a fissarlo in malo modo

-ok, dai andiamo. È stato bello rivederti Mateo- lui, che non riusciva a trattenere le risate perché diciamocelo, era davvero uno stronzo che non ero riuscita a classificare come tale in tempo, fece dietrofront

-ci vediamo! - Julian mi strinse la mano e sussurrò qualcosa tra i denti

-come no- la felicità di poco prima si era trasformata in un silenzio imbarazzante mentre ci dirigevamo alla macchina, una volta dentro Jared, Noah e Flynn scoppiarono in una fragorosa risata che coinvolse anche me, ma Julian rimaneva serio, appoggiai la testa alla sua spalla per farli capire la mia vicinanza ma mi addormentai.

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