Un raggio di sole caldo penetra dalla finestra toccandomi il viso, come una carezza dolce, sincera, e piena di meraviglia.
Apro gli occhi a quello che si prospetta essere un nuovo giorno, mentre le immagini tramutate in nuovi ricordi da conservare, passano per la mia mente in modo veloce.
Mi chiedo cosa mi riservi questo nuovo giorno, pensando che da quando Can è tornato, non ci sia stato un giorno in cui non sia successo qualcosa di nuovo, bello o doloroso che sia stato.
Ad oggi posso solamente dire che, lui ha spezzato il mio equilibrio è vero, ma rendendolo migliore.Mi alzo dal letto e mi preparo per la giornata, indosso cose comode, i miei abiti giornalieri e dopo aver sistemato la camera da letto,vado in cucina, per preparare un buon tè e addentare qualche biscotto.
Finita la colazione, guardo l'orologio appeso al muro e notando l'ora vedo che è ancora presto per l'arrivo dei miei amici.
Decido quindi di andare al laboratorio e creare qualche crema e quando sono seduta al mio amato tavolo già da un po', ecco che il suono della notifica di un messaggio sul cellulare, attira la mia attenzione.
Poso la fialetta di essenza di biancospino e prendo il cellulare. È Leyla."Sanem, sorellina, non sai cos'è successo! Nostra madre è dovuta partire e andare dal nonno poiché si è fatto male ad una gamba! Speriamo non sia nulla di grave!"
Il buongiorno si vede dal mattino.. Allah allah! Compongo velocemente il numero di mia madre e in attesa che risponda, afferro qualche petalo dei miei amati fiori e li annuso. Dopo il quarto squillo, ecco che la sua voce arriva dritta alle mie orecchie.
«Figlia mia!» esordisce felice di sentirmi. «Mamma cara! Come stai? Stai bene?» le chiedo mettendo via i petali. «Va tutto bene, Figliola» risponde lei con fare tranquillo. «Come va la gamba del nonno?» le chiedo, cercando di capire la gravità della situazione. «Ah, Sanem! Solo questo doveva mancare! Non può muoversi per un po' e conosci quanto sia pesante tuo nonno! Non ne posso già più!» mi confessa, con voce stanca. «Va bene, non affaticarti troppo, va bene?» le dico preoccupandomi per lei. «Non affaticarmi, dici? Come faccio a non affaticarmi? Già il pensiero che tu sia da sola in quella tenuta e che non possa venire a trovarti mi crea preoccupazione! Come stai? Stai mangiando? Dormi? Ah, figlia mia!» mi dice provocandomi un sorriso. «Ma no mamma, non devi preoccuparti per me, non sono sola!» le dico e pensando a chi abiti poco distante dalla mia casa proseguo rassicurandola. «Ho molti soci!» le dico sorridendo e pensando all'unico socio che per me è importante. L'unica persona per la quale sento di essere pian piano tornata a vivere davvero.
E mentre mia madre sta per dirmi qualcosa, ecco che avverto la voce del nonno urlare da chissà dove mentre senza peli sulla lingua, insulta mio padre chissà per quale motivo.
Confusa di ciò che sento, chiedo a mia madre se quella che ho sentito sia la voce del nonno. «Ah, Sanem! non ne posso più. Si è lui..» mi confessa e a quel punto, curiosa come non mai, chiedo perché stia insultando ancora papà, nonostante siano passati ormai anni e anni da quando mia madre e mio padre si sono sposati.
«Sanem, non una parola con tuo padre, d'accordo?» mi chiede allarmata e ridendo per la comicità della cosa in cui mi trovo coinvolta, le prometto che non dirò una sola parola.
«Figlia mia, mi manca il nostro quartiere! Dimmi, sai qualcosa del figlio di Ilhan? È andato nell'esercito?» mi chiede e conoscendola, se fosse possibile, so che vorrebbe tenermi al telefono con se per tutto il giorno.
«Non lo so mamma, non lo so se il figlio di Zia Ilhan andrà nell'esercito!» le rispondo e prima che lei possa chiedermi altre cose di cui non mi interessa nulla, la saluto e metto giù, posando alla svelta il telefono come se potesse mordermi da un momento all'altro.
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GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)
FanfictionCosa succede a due anime quando, a causa di una tempesta, sono state costrette a dividersi? Può un amore, che sembrava fosse inossidabile, sopravvivere ad una separazione di un anno? "Vai via" "Addio" La storia di Can e Sanem riparte da qui. Nuovi...