Chapter two
La prima volta che Henry incontrò Victoria Windsor era appena diventato re e lo separavano soltanto due settimane dal suo matrimonio con Catherine d’Aragon, la moglie del defunto fratello. Si era finalmente convinto a prenderla in moglie quando, mentre cavalcava nel parco del castello insieme al suo più caro amico Charles, incontrarono il duca di Windsor accompagnato da una fanciulla la cui bellezza tolse il fiato a entrambi i giovani.
-Vostra Altezza! –esclamò il duca inchinandosi e la figlia fece a sua volta una riverenza con le guance rosse come boccioli quando sentì lo sguardo del giovane re su di sé.
-Duca, siete tornato in fretta e non da solo… - La frase di Henry lasciava sottintendere l’interesse che aveva nel conoscere la ragazza.
-Ho portato anche la maggiore dei miei figli, Victoria, per introdurla alla vita di corte, Vostra Altezza –disse l’uomo. Henry scese da cavallo, imitato da Charles, e si avvicinò ai due baciando la mano di Victoria.
-Spero che resterete a lungo qui a corte, Lady Victoria. –Henry non riusciva a smettere di guardarla negli occhi di un blu così scuro e particolare che l’avevano rapito.
-Resterò fino a dopo il matrimonio, maestà – rispose la mora e la sua voce melodiosa fece venire i brividi al re che, appena aveva posato che occhi su quella creatura unica, aveva molti dubbi su quel matrimonio combinato e politicamente favorevole. In quel momento quell’unione gli sembrava terribilmente sbagliata e, invece, innamorarsi di lei così giusto.
In quelle due settimane si erano innamorati nel modo più bello, dolce e puro che ci possa essere al mondo. Si amavano con gli occhi, con i gesti, con le parole… L’intero castello si era accorto di quell’amore così pure eppure, al tempo stesso, proibito. Per Henry, Victoria rappresentava il frutto proibito appeso all’Albero del Paradiso che Dio vietò ad Adamo ed Eva di mangiare. Non poteva permettersi di sfiorarla quanto voleva, non poteva baciarla in ogni momento della giornata, non poteva dichiarare il suo amore per lei all’intero e non poteva fare l’amore con lei.
Spesso, il giovane re si lasciava andare con lei, ma la ragazza –consapevole delle loro diverse condizioni sociali- dimostrava una maturità insolita per le giovani della sua età e posizione, perciò lo fermava prima che potesse fare qualcosa di troppo avventato.
Quella mattina, Henry e Victoria erano usciti per una cavalcata ed erano arrivati nei pressi di un laghetto delizioso nel bosco. Avevano fatto abbeverare i cavalli e, dopo aver consumato il frugale pranzo che si erano portati dietro, si erano distesi sull’erba per guardare gli alberi maestosi torreggiare su di loro e godersi la pace del bosco. Victoria teneva la testa appoggiata sull’addome di Henry e lui le accarezzava i lunghi capelli neri che aveva sciolto dall’elaborata acconciatura in cui erano costretti. Era un atteggiamento che a corte avrebbero definito “increscioso” oppure “non adatto”, ma in quel luogo potevano permettersi di essere quello che volevano: semplicemente due giovani innamorati.
-Ho preso un’importante decisione –disse Henry continuando ad accarezzarle i capelli.
-Posso sapere quale?
-Non sposerò più Catherine –rispose lui destando l’attenzione e l’interesse completo della sua amata che si mise a sedere per riuscire a guardarlo negli occhi. –Sposatemi, Victoria, diventate mia moglie, la mia regina…
Stava quasi per accettare, per cedere e dire di sì. Poi, come un fulmine a ciel sereno, le apparve davanti agli occhi il volto di suo padre e le tornò in mente la conversazione avuta con lui la sera prima.
Victoria rimise sullo scaffale il libro che aveva appena terminato di leggere e, mentre ne sceglieva un altro, fece una domanda a suo padre che aveva sulla punta della lingua da giorni.
-Padre, se il re volesse… ecco… po-potrebbe sposare me, invece che Catherine? – Finalmente quelle parole lasciarono la sue labbra e riempirono la stanza. A voce alta sembravano così vere, belle e… pericolose.
-Certamente, –il cuore della fanciulla fece una capriola – ma ci sarebbero delle conseguenze.
-Che genere di conseguenze? –chiese la ragazza voltandosi a guardare il padre.
-Una guerra con la Spagna sicuramente, però sono fermamente convinto che il nostro giovane re andrebbe incontro a qualsiasi cosa pur di averti – le disse il padre con un sorriso.
-Forse, ma sono io a non voler andare incontro a una guerra per stare con Henry.
La conversazione continuò fino a notte inoltrata e, nonostante il padre cercasse di farle capire che non era una cosa insolita, che i davano spesso vita a guerre per amore di una donna, Victoria continuò imperterrita a sostenere la sua opinione e decisione. Non pensate male, il duca di Windsor non era un uomo avido che cercava di far finire la figlia nel letto del re per diventare più ricco e potente, desiderava soltanto la felicità della sua piccola Victoria.
-No! –esclamò lei alzandosi in piedi. –Non potete farlo!
-Da quello che so sono il re e posso fare tutto quello che voglio! –esclamò lui alzandosi a sua volta.
-Non ve lo permetterò. Non vi permetterò di distruggere il vostro Paese per me! – La ragazza guardò con gli occhi pieni di lacrime e continuò con un groppo in gola. –Se non sposerete Catherine scatenerete una guerra con la Spagna e non vi permetterò di far soffrire il vostro popolo. Siete il re e come tale dovete comportarvi in modo adeguato e prendere le decisioni adatte per condurre l’Inghilterra.
Chiuse gli occhi per un secondo, sospirò e poi proseguì: - Vi amo più di qualsiasi cosa presente in questo mondo e vi amerò per sempre. Nessun uomo avrà accesso al mio cuore, nessun uomo avrà il mio amore. Ma tutto questo deve finire qui, Vostra Altezza!
Quelle parole ferirono entrambi.
Victoria non diede il tempo al re di ribattere, si avvicinò a lui, gli posò un ultimo bacio sulla guancia e poi, corse via sul cavallo scappando dal suo amore e dal suo cuore infranto che aveva lasciato sulle rive di quel lago insieme a Henry.
Potete uccidermi, linciarmi, bruciarmi viva... okay, forse le ultime due cose no!
Sono mancata per un sacco di tempo e non aggiorno questa storia da più di cinque mesi.
Perché?
Semplicemente perché la mia vita è completamente cambiata, l'ho interamente stravolta e non avuto il tempo o l'ispirazione per continuare "La rosa inglese". Mi scuso umilmente con voi e voglio davvero ringraziarvi perché, con solo il prologo e un capitolo, la storia ha più di 2000 visualizzazioni. So che magari non sono molte, ma per me valgono tantissimo.
Voglio sapere che cose ne pensate di Victoria e del suo amato Henry, del loro rapporto e cosa pensate che succederà?
Ci vediamo alla prossima, spero il più presto possibile!
Baci, Bie :*
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La rosa inglese
Historical FictionInghilterra 1509. Avviene il primo incontro fra Henry VIII, appena incoronato, e Victoria Windsor. Dal testo: -Anche se foste Dio in persona non ne avreste il diritto! - ribatté lei strattonando il braccio e liberandosi dalla sua stretta. Nonostante...