c'è una linea sottile tra l'odio e l'amore

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«Papà, ci racconti ancora come tu e papi avete capito di essere innamorati?»

Derek aveva sbuffato per nascondere il sorriso che era nato sul suo volto, prima di girarsi e guardare suo marito appoggiato allo stipite della porta. Avevano raccontato quella storia a Charlotte, Sadie e Logan circa sei mesi prima, dopo aver visto il cartone de La bella e la bestia e da allora chiedevano di sentirla almeno una volta a settimana.

«È il tuo turno Der, non mi guardare così e poi sei più bravo tu a raccontarla»

il licantropo aveva preso il compagno, che si era avvicinato, per i fianchi, facendolo poi sedere sulle sue gambe.

«Di la verità che ti fa impazzire quando l'ha racconto io»

Stiles aveva sospirato, mordendosi con forza il labbro inferiore mentre i canini di Derek gli mordevano gentilmente il lobo dell'orecchio.

«Va bene, allora storia sia»

i tre bambini avevano esultato, prima di mettersi comodi sui loro lettini e prepararsi alla loro favola preferita.

C'era una volta..

Probabilmente tutta Beacon Hills sapeva l'odio che Derek Hale provava nei confronti del figlio dello sceriffo, anche se tutti credevano che fosse dovuto al fatto che era colpa di Stiles se fu arrestato. Ma la verità era che il licantropo odiava sentire la voce squillante di quel ragazzino, non smetteva mai di parlare, non era in grado di farsi gli affari suoi e si cacciava sempre nei guai. Derek odiava anche quando doveva salvargli la pelle - pallida e piena di nei, ma questo era un dettaglio irrilevante - e ancora di più quando era Stiles a salvare il suo culo mannaro.
Con il tempo però il loro rapporto si era evoluto, di poco ma era successo e nonostante la maggior parte delle volte Derek voleva strangolarlo, aveva imparato a convivere con la costante presenza di Stiles. Negli anni la sua voce aveva preso un tono più maturo, i capelli erano cresciuti, diventando qualcosa di ingestibile e il suo fisico era migliorato. Ciò che non era cambiato e che faceva provare ancora una punta d'odio nei confronti del ragazzino, era che fosse ancora loggoroico, fin troppo sarcastico - insomma non riusciva a non rispondergli, facendogli saltare i nervi - e continuava a voler partecipare ai combattimenti, nonostante fosse un semplice umano. Era intelligente, più di chiunque altr-

«e zia Lydia?»

Stiles rise mentre Charlotte aspettava impaziente la risposta dal padre

«si anche zia Lydia è intelligente tesoro»

la bambina sorrise soddisfatta, sdraiandosi nuovamente.

Era intelligente, aveva iniziato a passare la maggior parte dei suoi pomeriggi nel suo loft, indipendentemente dal fatto che ci fosse un pericolo o meno. Se qualche creatura disturbava la quiete della cittadina, allora il ragazzino si presentava lì per studiare un piano insieme al branco. Se invece era un periodo tranquillo, Stiles era comunque lì, si metteva seduto sul divano e leggeva tutti i libri che trovava nella libreria, la maggior parte sul sovrannaturale. Era per quello che aveva iniziato a sapere qualunque cosa su quel mondo, Stiles diceva che se non poteva lottare - anche se alla fine, si trovava in mezzo ai guai comunque - doveva aiutarli a salvarsi il culo. Derek aveva provato un senso di fastidio all'inizio, l'umano si presentava lì senza avvisare, iniziava uno dei suoi monologhi e dopo un paio di ringhi, prendeva posto e stava in silenzio per quasi un'ora.
Ma poi il licantropo si era abituato alla sua presenza e andando avanti, aveva iniziato a preparare la merenda pomeridiana per entrambi. Stiles aveva iniziato anche ad andare lì per fare i compiti, dicendo che li c'era calma e luce, che l'ho aiutava a concentrarsi meglio. Derek si era trovato un paio di volte ad aiutarlo ma non aveva mai sbuffato o ringhiato, stranamente.
Era poi successo tutto per caso, il loft di Derek era stato invaso per qualche assurdo motivo da metà branco, compreso quello psicopatico di suo zio e sua sorella Cora, in visita. Sua cugina era seduta di fianco al ragazzino, si era chinata verso il suo orecchio e gli aveva circondato un braccio. Derek aveva visto il ragazzino sorridere a Malia e al licantropo sfuggì un ringhio, che attirò l'attenzione di tutti, compreso Stiles. Stiles che aveva incrociato gli occhi con i suoi, assumendo uno sguardo tra il confuso e larrabbiato e Derek si era sentito a casa. Un senso di pace e tranquillità lo avvolse per qualche istante, prima di sentire la risata di suo zio. E tutto si fece più chiaro nella mente dell'ex alpha, Stiles Stilinski, il piccolo e indifeso umano, era il suo compagno.
Sua sorella aveva assunto uno sguardo tra lo stupore e l'agitazione, Scott era diventato pallido e gli altri cercavano ancora di capire cosa diavolo fosse successo. Derek non capiva, aveva passato anni a odiare quel ragazzino e cercare ogni modo per tenerlo il più lontano possibile e ora il suo lupo lo stava reclamando. Il mannaro buttò fuori tutti, con urla e minacce da parte del l'alpha

«se fai del male al mio migliore amico, giuro che ti faccio sparire dalla faccia della terra Derek».

E così l'uomo si era trovato a dover dire a Stiles cosa fosse successo, siccome il ragazzino non ne voleva sapere di stare in silenzio e tornare a casa. Stiles era diventato pallido, aveva iniziato a blaterare e poi aveva detto che doveva riflettere. Aveva smesso di andare al loft dopo scuola, non aveva partecipato alla riunione settimanale del branco e neppure agli allenamenti. Finché una sera, Derek si ritrovò costretto ad entrare nella sua stanza, il suo lupo continua a graffiare e ululare per avere il ragazzino.

«Non è una cosa che si sceglie Stiles e tu hai letto abbastanza libri da saperlo, non voglio legarti a me per la vita ma non posso nemmeno starti lontano. Il mio lupo sta impazzendo e se continuo ad ignorarlo, rischio di perdere il controllo. Torna a passare i pomeriggi al loft ed a stare con il branco, non ti chiedo altro»

Stiles aveva visto lo sguardo supplicante dell'altro e aveva solo annuito e prima di riportare lo sguardo sui libri, aveva sorriso a Derek. Così il ragazzino aveva ripreso la sua routine di pomeriggi al loft: entrava, iniziava a raccontare ciò che aveva fatto durante le ore precedenti per poi prendere un libro e prendere posto al fianco del licantropo. Dopo circa un'ora si alzava e raggiungeva il grande tavolo con lo zaino e se Derek lo sentiva sbuffare, si alzava per mettersi al suo fianco ed aiutarlo. Si erano limitati a quello, oltre i momenti con il branco, per circa un mese poi Derek aveva iniziato ad aspettarlo fuori scuola e Stiles se smetteva tardi di studiare, cucivana la cena al loft per loro due. Avevamo iniziato a parlare di più tra loro, soprattutto il mannaro e Stiles aveva iniziato ad apprezzarlo un po' di più.

«Papà dai, racconta il vostro primo bacio»

all'affermazione di Sadie, gli altri due avevano iniziato a battere le mani per incitare il licantropo a fare come richiesto. Derek intrecciò le dita a quelle di Stiles, prima di acconsentire alla richiesta.

Il loro primo bacio arrivò quattro mesi dopo, in quelle settimane era arrivata una strega che si divertiva a lanciare strani incantesimi. Così i due si erano trovati a dover sospendere i loro incontri, a cui si erano aggiunte le serate a casa del figlio dello sceriffo durante la luna piena. Dove si erano addormentati un paio di volte nel letto dell'umano, stretti uno tra le braccia dell'altro. C'erano state altre cene, anche in compagnia dello sceriffo che, se all'inizio era restio, poi aveva accennato la cosa di buon grado.
Era avvenuto appena dopo la sconfitta della strega, che non aveva avuto intenzione di andarsene con richieste gentile e allora Stiles aveva lavorato ad un piano con Derek, Lydia e Peter. Il licantropo era stato ferito e l'umano, preoccupato, era corso al suo fianco e una volta toccato il terreno con le ginocchia aveva controllato quanto fossero gravi le ferite. Per fortuna delle erbe di Deaton e un po' di riposo avrebbe rimesso in piedi il lupo e Stiles aveva tirato un sospiro di sollievo. Quando Derek aveva aperto piano gli occhi, leggermente intontito, aveva sorriso a Stiles, che iniziò un monologo sul fatto che l'avesse fatto preoccupare e che fosse un idiota. Il licantropo, con fatica, aveva alzato il busto e accarezzando il volto con la mano che non era appoggiata al suolo, che l'ho aiutava a sostenere il suo peso, si era avvicinato al viso di Stiles e l'aveva baciato. Il ragazzino inizialmente aveva spalancato gli occhi della sorpresa ma poi aveva sorriso sulle labbra dell'altro e ricambiato il bacio.

«Papà, com'è possibile che dall'odiarlo sei finito per innamorarti di papi?»

Derek aveva sorriso, Logan era attento ad ogni singolo dettaglio, intelligente e curioso come Stiles.

«Vedi tesoro, le storie migliori iniziano con i due protagonisti che non si sopportano ma che per qualche strana ragione, finiscono per amarsi. Dicono che c'è una linea sottile tra l'odio e l'amore, una volta attraversata, è difficile tornare indietro»

×××

FA.PENA.LO.SO.
come state? mancano circa tre settimane all'inizio della scuola e io sto già iniziando ad organizzarmi per le ultime cose che mi servono. Non vedo l'ora che inizio, prendetemi pure per pazza ma ho i miei motivi anche se so, che dopo nemmeno un mese, mi pentirò di questo pensiero. Si  lo so, sono molto coerente ma quest'anno sono in quarta e ho gli esami, aiuto.

curiosità: voi che classe frequenterete a settembre?

se avete richieste→

-less🧚🏽

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