Hai presente quella brutta sensazione che si ha quando si torna a casa? Quella che ti viene quando hai passato una bellissima estate per esempio, e poi la vacanza finisce. Quella sensazione che c'è quando le tue abitudini sedentarie spariscono nel nulla improvvisamente e tu non puoi farci assolutamente nulla, e tornare a casa fa davvero male.
Ecco, queste sensazioni sono quelle che sente Han Jisung mentre attraversa il vialetto di casa chiedendosi come mai proprio quel giorno i suoi amici Seo Changbin e Kim Seungmin abbiano avuto da fare. Non ha proprio voglia di aprire la porta e trovarsi di fronte sempre la stessa situazione, con sua madre che finge sia tutto ok e suo padre che lo guarda senza neanche ricordare più come si fa a parlargli.
Entrare in quella casa è l'ultima cosa che vorrebbe fare ma che altro ha? Quel pomeriggio non ha neanche lezione di hip hop e l'unico che gli viene in mente è Bang Chan, il suo amico al corso di ballo, ma vivono pure distanti, sicuramente non può scrivergli e disturbarlo solo perchè sta iniziando ad odiare un po' i suoi genitori.
No, forse probabilmente odia solo sè stesso.
D'altronde è colpa sua se le cose sono messe così quindi entrerà e basta....ma i suoi piedi non si muovono. Sospira sfregandosi i capelli corvini guardandosi intorno, proprio in quel momento vede i suoi vicini di casa rientrare, la solita signora sta sgridando il figlio che gli pare abbia più o meno la sua età ma Jisung non ricorda il suo nome. Sorride guardando come cammini ignorando la madre e pensa che i genitori non capiscono proprio niente.
Alla fine si fa forza ed entra in casa pensando che se quel ragazzo ce la fa a ignorare sua madre che grida lui può accontentarsi dei suoi che lo ignorano.
Quando si chiude la porta alle spalle regna il silenzio, sa che sua madre è a casa perchè ha visto la macchina e sa che di solito esce prima perciò respira consapevole che almeno suo padre non ci sia.
<<Ciao>> lo accoglie la voce di lei che gli lancia un'occhiata guardinga quasi cercasse zone contaminate dal germe dell'omosessualità, <<Com'è andata oggi?>> gli chiede e Jisung scrolla le spalle posando lo zaino sul tavolo. Sbottona la giacca della divisa scolastica e va al frigo a prendersi del succo <<Tutto bene>> mormora bevendo nel silenzio.
Sua madre sospira scostandosi la frangetta dagli occhi <<Senti Jisung...>> inizia e Jisung si prepara psicologicamente alla solita domanda <<Non ce l'abbiamo con te, è solo che...Non riesco a capire perchè>> lo guarda afflitta come fa già da due settimane a quella parte e Jisung quasi si pente di aver detto ai suoi che è gay.
L'ha fatto da poco ma è come se avesse oscurato il sole o qualcosa del genere...Capisce che in Corea c'è una mentalità molto chiusa però cavolo, potrebbero sciogliersi un po'. La vita è la sua e tutto quello di cui si pente è di averli delusi ma cosa ne può?
<<Sei sicuro che non sia stata colpa delle medie?>> gli chiede per la prima volta e Jisung corruga la fronte <<Eh?>>
<<Sì, alle medie hai fatto una scuola privata per maschi....potrebbe essere collegato. Sono solo tre anni che sei in una scuola mista, forse devi ancora ambientarti?>> si morde la bocca speranzosa e Jisung sbuffa.
<<Mamma, capisco tutto ma veramente, mi dispiace>> ripete <<Non è colpa mia, non so come spiegarvelo. Ho provato ad uscire con delle ragazze, persino subito dopo avervelo detto, non ce la faccio. Non sento niente, non mi prendono, non...mi imbarazzano>> scostò lo sguardo vergognandosi e sua madre si alzò andandogli davanti <<E' normale Jisung, sei un maschio. Sei ancora piccolo, puoi sbagliarti>>
Jisung sente un nodo in gola salire così come le lacrime e alla fine si arrende come sempre <<Certo, lo so>> perchè se lei non vuole capire non può farci niente <<Perchè non provi a chiedere al tuo amico Changbin? So che aveva una ragazza tempo fa>>
Jisung stringe le mani attorno al bicchiere <<Sanno che sono gay, sanno che mi piacciono i maschi>>, odia tutta quella situazione.
<<Ma hai appena detto che potresti starti sbagliando>>
Jisung riprende lo zaino <<No, tu l'hai detto>> mormora salendo le scale e sbattendo la porta della sua camera. Stringe i denti cercando di calmarsi, butta lo zaino a terra e sta fermo sulla porta chiusa un attimo cercando di riprendersi, sospira più volte. Quando scaccia via la pesantezza almeno un po' si sfrega i capelli calandoli sulla fronte e arrotola le maniche della camicia sconfortato. Si siede sul letto fissandosi le scarpe, quando capiranno?
Gli mancano già i suoi amici, vorrebbe essere ad hiphop in quel momento, con Chan che sa come parlargli e lo conforta con quella sua voce calma e rilassante... Oppure anche Binnie e Seungmin andrebbero bene, qualsiasi cosa pur di stare distante dai suoi.
Ma tutto ciò che può fare è mettersi a studiare e scrivere ai suoi amici che senza di loro la sua vita è inutile. Non vede l'ora di diventare maggiorenne e poter fare qualcosa di diverso, di diplomarsi e andare in un posto dove lo accettino, dove non lo facciano sentire sbagliato. Non è colpa sua se gli piacciono i maschi, non sa neanche com'è successo. Non sa chi è stato il primo, non sa perchè le femmine non l'hanno mai attratto né perchè da quando è al liceo i suoi livelli ormonali sembrano essersi alzati.
E' solo un adolescente ma essere piccolo non vuol dire non capire verso chi si è attratti.
Si spoglia della divisa prima di cena e infila una tuta più comoda prima di scendere di sotto quando sua madre lo chiama per dirgli che è pronto. Suo padre è già a tavola e mangiano in silenzio, sua madre gli lancia qualche occhiata ma Jisung resta zitto a sua volta non intenzionato a chiedere perdono. Suo padre non è neanche interessato a come sia stata la sua giornata mentre prima lo era sempre e parlavano spessissimo. Jisung si chiede se per caso suo padre entri in casa e abbia un discorso mentale tipo, "ora vado lì e gli chiedo che ha fatto di bello!" e poi però si ricorda e "ah no, è gay". Perchè se suo padre pensa questo è ridicolo.
Accenna un sorriso al pensiero e sua madre corruga la fronte chiedendosi che stia succedendo. Suo padre gli lancia un'occhiata fermando le bacchette <<Cosa ti fa ridere?>> gli domanda e Jisung trasalisce rendendosi conto di averlo fatto davvero. Abbassa gli occhi deglutendo <<Niente>> scuote la testa ma suo padre si mette dritto in attesa che dica la verità <<E' successo qualcosa di divertente per caso?>>
<<No>> si morde la guancia <<Stavo solo...solo pensando>>
<<E a cosa?>>
<<Niente...Domani ho allenamento>> gli ricorda <<Faremo una bella coreografia>> s'inventa e sua madre annuisce <<Quindi ceni da Chan?>>
<<Mh? Sì>> come sempre d'altronde. E gli piace cenare a casa di Chan perchè è rilassante e liberatorio. Ha una famiglia bellissima, specie per il fatto che essendo mezzi australiani siano molto più sciolti e per niente rigidi.
Quando finisce di mangiare sparecchia come sempre, anche se ultimamente lo fa anche per paura di essere un peso, e quando sale di sopra sospira affacciandosi alla finestra aperta come sempre per prendere un po' di fresco.
E' tutto così stressante...
Di colpo un movimento cattura il suo sguardo e confuso lo punta sulla casa di fronte alla sua dall'altra parte della strada chiedendosi cosa sia stato. C'è una finestra illuminata dalla luce della stanza, non è chiusa dalle tende perchè è socchiusa e improvvisamente un ragazzo spunta fuori togliendosi la maglietta e lanciandola lontano, restando a petto nudo.
Jisung socchiude la bocca ma non si sposta nè chiude le tende, resta lì incantato a fissarlo e quasi ride quando la voce di sua madre si fa spazio nella sua testa chiedendogli se sia sicuro di essere gay.
Il ragazzo nell'altra casa è lo stesso che quel giorno ha visto prima di entrare, quello che aveva la madre contro che urlava ed è davvero bello ora che vede il suo profilo...Certo, anche il suo corpo è bello per quello che riesce a vedere ma se solo si girasse potrebbe vedere anche il suo vis-
Oh Dio.
Si è girato veramente.
Jisung sgrana gli occhi quando i loro sguardi s'incontrano e il ragazzo dall'altra parte resta fermo con una nuova maglietta tra le mani. Poi Jisung avvampa e si abbassa subito maledicendosi <<Aish!>> sclera leggermente e si copre il viso con le mani <<Che figura! Che figura!>> piagnucola sbattendo i piedi.
Oh che imbarazzo...
Però è veramente bello, ha una bella faccia e sembra molto simpatico. Certo, adesso Jisung spera di non vederlo più, dopo la figura fatta poi!
Afferra il telefono e apre la chat sul suo gruppo scrivendo ai suoi amici.SeunBinSung
Indovinate chi si è fatto una figura di m*?
Io!Binnie:
....???Seungmin:
Hai visto qualcosa con i tuoi vicino??No! Peggio!
Allora, ho un vicino di casa della nostra età credo, e praticamente ero alla finestra quando di colpo lui è saltato fuori mezzo nudo, si è girato mi ha guardato ed è stato imbarazzante perchè non riuscivo a girarmi! Cioè capite??!?!Binnie:
BAHAHHAAH NON CI CREDOOOSeungmin:
....poverino, l'hai praticamente stuprato con gli occhi Ji...Binnie:
MA DAVVERO?!?!Seungmin:
E poi?E poi mi sono abbassato! Chissà se è ancora lì...
Seungmin:
Ma lo conosci?No...
Binnie:
E allora che ti frega!Spialo più spesso!
Che dici!!
Seungmin:
Credo che lo chiamerò "il vicino sexy"Binnie:
"Il vicino sexy che rese perverso il piccolo Jisung...."Vi odio.
Ripone il telefono sbuffando a disagio e grattandosi il capo si inginocchia, sporgendosi poco sopra il davanzale con gli occhi per spiare che cos'è successo. E il ragazzo è sparito, la stanza è buia e la finestra chiusa ma non ha chiuso le tende ed era strano. Se qualcuno avesse spiato Jisung lui avrebbe chiuso le tende...
No un attimo, lui ha spiato quel ragazzo?
Cos- no!
Si getta sul letto rosso in viso.
Se Han Jisung ha dubbi sulla sua sessualità?
Ovviamente no.First kpop story for me!
Avrei potuto partire con una dei BTS ma questa era gia pronta e adoro gli skz, in più perchè non pubblicarla oggi che loro hanno fatto uscire Noeasy?
So🙌🏻, hope you like it🙂!
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Neighbors~ Minsung
FanfictionHan Jisung è un ragazzo gay che si è appena dichiarato alla sua famiglia. I suoi genitori non sono sicuri della sua scelta e tutto ciò che Jisung ha sono i suoi amici, che da sempre lo sostengono. Uno di loro gli presenterà suo cugino Felix, appena...