Capitolo 1

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Ero a casa a Milano preparando la valigia per l'ennesima noiosa vacanza a Riccione nello stesso campeggio in cui vado da quando ho memoria ascoltando la mia playlist degli One Direction che almeno mi dava ancora un motivo per non buttare tutto a terra e mettermi a mangiare. O dormire. O entrambi.

Salii di malavoglia sul treno appena annunciato

"Treno Milano-Riccione in partenza al binario 8"

Ci misi 10 minuti a trovare il mio posto e quando lo trovai avrei preferito restare in piedi. Un uomo sulla sessantina basso, puzzolente in un modo invivibile e con i vestiti di non so quante ere geologiche fa era seduto nel posto accanto al mio. Quanto odiavo quella vacanza.

Allora vi chiederete: perché ci vai se la odi così tanto? Semplice, odio Milano ad Agosto più di quanto odio quella vacanza quindi tra i due mali il male minore.

Dopo essermi seduta cercando di non respirare ottenendo scarsi risultati misi le cuffie continuando la mia bellissima e sacra playlist degli 1D, poi scrissi a mia madre:

Io: Appena salita sul treno, tutto ok

Mamma: Ok tesoro chiamami quando sei arrivata e per qualunque cosa scrivimi, stai tranquilla che non ti succede nulla.

E che mi deve succedere, sono su un treno, lo stesso fottuto treno che mi porta a Riccione da quando ho 5 anni, al massimo posso morire asfissiata.

Arrivata a metà percorso non resistevo più nonostante il supporto morale dell'album Midnight Memories.

Mi alzai sussurrando un po' scocciata un -permesso- all'uomo di fianco a me che come immaginavo non si mosse di un millimetro. Lo superai finalmente ricominciando a respirare dopo un'ora buona in apnea. Sapeva di alcool in un modo terribile e dato che era addosso a me ora anche io puzzavo di alcool. Fantastico. Appena arrivata mi sarei dovuta fare una doccia e lavare i vestiti indossati nuovi puliti e stirati quella stessa mattina.

La vacanza andava di bene in meglio.

Arrivai, scesi dal treno, aspettai il trenino che mi avrebbe portata dalla stazione di Riccione al campeggio senza dover spendere soldi per un taxi. Presi il trenino pieno di gente felice che andava con gli amici e fare shopping a Riccione, quanto li odiavo, loro che si divertivano, poi arrivai in campeggio stremata nonostante non avessi fatto nulla, mi dissero che la mia casetta non era ancora pronta. Sprofondai pensando a quanto odiassi quel posto.

Nel pomeriggio finalmente verso le 16 mi consegnarono le chiavi ed entrai nel mio solito alloggio: il Bungalow numero 70.

Il posto era molto bello in realtà ma ero io a non sopportarlo più.

Tirai fuori della valigia solo l'accappatoio e l'asciugamano e andai a fare la doccia. Rimasi in doccia per mezz'ora, me lo meritavo. Uscii e andai in veranda a leggere un libro che avevo portato per rilassarmi. Il mio sogno di stare tranquilla venne interrotto da un bambino urlante che aveva perso il suo sasso in mezzo altri milioni di sassi ed ero sicura che non avrebbe smesso per nessun motivo se non il ritrovamento del fantomatico sasso. Quanto avrei voluto andare lì e scocciargli la bocca con del nastro isolante. Peccato avessi dimenticato il nastro a casa.

Quindi rientrai buttandomi sul letto.

Incredibilmente mi addormentai.

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Spazio autrice

Cosa ne pensate? È la mia prima storia e non so bene come fare quindi spero vi piaccia lo stesso.

Tranquillə so che magari qua vi chiederete, e i ragazzi? Arriveranno, arriveranno.

Va bene, al prossimo capitolo ciauuu
<3

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 27, 2022 ⏰

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