Prologo

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In psicologia il significato dei colori è un linguaggio in grado di evocare in noi sensazioni di un determinato tipo, ed è inerente al campo delle emozioni, delle esperienze personali presenti e passate. Viene insegnato che la psicologia dei colori viene usata come terapia per determinati disturbi e anche per alcuni test della personalità, come per esempio la teoria di Luscher con la quale si può analizzare lo stato d'animo di una persona in base ai colori che sceglie.

Ogni persona ha un suo colore, una tonalità che gli appartiene, in cui si identifica. Una tonalità la cui luce filtra lungo i contorni del corpo. Una specie di aureola. Come nelle figure viste in controluce. Ed ogni cultura attribuisce un significato ai colori e lo usa per comunicare stati d'animo. Nella cultura cinese, per esempio, il colore blu (蓝色, lan se) rappresenta la guarigione, la fiducia, la calma, e come in ogni altra cultura, che si orientale o occidentale, viene associato al mare. È legato alla primavera ed augura buon auspicio. Da una parte è anche il colore dell'immortalità; dall'altra, però, il blu scuro è anche il colore per occasioni tristi, quali funerali e morti.

E la mia personalità secondo il signor Luscher collima proprio con il colore blu. No, non il blu del cielo, o quello del mare. Una volta amavo quel colore proprio per questi due elementi infiniti che si congiungono, si mescolano, si legano, in un punto, l'orizzonte: si avvicinano e si uniscono in una sola linea. Ed è stata quella stessa linea immaginaria a trasformarmi in un sognatore, ma anche la stessa che poi per un caso fortuito mi ha fatto perdere qualsiasi sogno io avessi.
Il blu che intendo io è quello freddo, come l'indifferenza, e pallido, come il cencio. Il blu freddo e pallido della mia pelle.

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Al mondo esistono due tipi di persone: quelli che vivono al mare e a cui non piace, e quelli che invece darebbero qualsiasi cosa per poterci vivere. Io non faccio parte di nessuno di questi due gruppi. Sono sempre stato un ragazzo che ha sempre apprezzato quello che aveva, anche prima di scoprire della malattia. E anche dopo questa non ho mai preteso nulla, non mi sono mai lamentato di nulla, non ho mai esternato il mio dolore, tanto meno davanti agli altri.

Sono nato e cresciuto in una piccola città del Queensland, in Australia. Nato da mamma australiana e papà cinese. Cresciuto con la zia Meredith, sorella minore di mamma. Pàpa (爸爸, papà) nacque in uno dei periodi peggiori della storia cinese, quando venne introdotta la politica del figlio unico: una legge che vietava alle donne di avere più di un figlio; e pàpa era il secondo genito di nǎinai (nonna paterna; N.d.A: in Cina si usano nomi diversi per chiamare xx nonnx, a seconda che questx siano maternx o paternx). Poiché la legge imponeva di avere un solo figlio, chiunque non l'avesse rispettata incombeva nella dittatura, che rispondeva con l'allontanamento del neonato, o con l'aborto se questo non era ancora nato, e alla sterilizzazione forzata della donna. Difatti fu quello che successe a pàpa, che insieme ad altri migliaia di bambini venne abbandonato e lasciato in balia del destino. Come ci finì in Australia? Beh, come in ogni situazione negativa, c'è sempre qualcuno che ci guadagna, e al tempo le persone in Cina, da un lato a fin di bene, dall'altro per i propri interessi, ricavavano denaro dalla vendita di bambini, salvati sui cigli delle strade e venduti alle famiglie che desideravano adottarli e prendersi cura di loro. Quindi nella sfortuna, pàpa è stato fortunato: è stato accolto da una giovane coppia australiana ed è cresciuto circondato d'amore. Ha frequentato la scuola elementare, le medie e le superiori; dopo il diploma si è iscritto alla facoltà d'ingegneria alla Charles Darwin University e si è laureato con il massimo dei voti. Ed è proprio qui che ha conosciuto mamma, che frequentava il corso di psicologia. Tra loro era stato, come si dice, amore a prima vista: da quel momento non si separarono mai e dopo pochi anni decisero di andare a vivere insieme e sposarsi. Nei loro primi anni insieme girarono il mondo: visitarono l'Europa, di qui mamma era follemente innamorata, l'Africa, l'America, l'Asia; pàpa per la prima volta nella sua vita andò in Cina, ovviamente senza l'intento di cercare nǎinai e yéye (爷爷, nonno paterno), ma col solo scopo di scoprire quale meravigliosa cultura si nascondesse dietro a quella dittatura che lo aveva allontanato dal proprio Paese natale.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 03, 2021 ⏰

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