Eravamo in cortile e per ogni minuto che passava aumentava il numero di persone. C'erano famiglie intere a supportare i ragazzi per questa nuova esperienza e fu guardandomi attorno che mi venne una malinconia tale da iniziare a piangere. Come al solito nessuno se ne accorse (una delle mie poche abilità è quella di piangere silenziosamente) se non fin quando abbracciai mio padre. Di solito il nostro rapporto è fatto da poche parole, il 75% delle quali utilizzate per litigare,e quindi da pochissimi gesti di affetto... Senza dire nulla mio padre mi passò il suo telefono con il numero già composto di mia madre; la sua voce mi fece sollevare e al tempo intristire molto: nel primo giorno della mia nuova scuola mia madre non era presente... ero davvero sola. La telefonata fu molto veloce mi disse solo che era in macchina, correndo verso scuola, e che nonno stava bene e aveva mangiato tutto;anche se io sapevo che non era vero, lì per lì finsi di crederci.
Passarono circa venti minuti,che a me sembrarono un'eternità prima che mia madre arrivasse,con mia grande sorpresa insieme a mio zio (l'uomo della mia vita) e fu appena vidi mia madre da lontano che dalla scuola uscì una donna con un megafono in mano che annunciava i nomi dei vari alunni con le rispettive classi. Ero ormai composta dal 90% di ansia e le gambe mi tremavano come non mai nonostante mia madre mi teneva salda la mano
E fu quando annunciarono gli alunni della sezione D che le gambe sembranoro crollarmi udendo il mio nome.
Dopo aver ricevuto diverse raccomandazioni e diversi abbracci dai miei parenti mi diressi verso la donna col megafono cercando di farmi spazio tra la gente che mi ostacolava il cammino, con la paura che mi dimenticassero e non mi segnassero.
La donna col megafono mi indicò con un gesto secco "entra" ed io con la mia estrema timidezza seguii il suo ordine. Attraversate le porte di quello che mi sembrava il mio nuovo campo di battaglia, mi ritrovai circondata da ragazzi che affermavano di essere all'ultimo anno della mia sezione, che mi consegnarono un segnalibro fatto da loro e indicarono a me e alla mia nuova classe la strada verso quella che sarebbe poi stata la nostra aula per i successivi tre anni. Fui sorpresa ma non molto sollevata nel constatare che sia Andrea che Marika erano nella mia stessa classe;
Insieme ci mettemmo in fila per salire le scale:Il primo giorno era ufficialmente iniziato.
STAI LEGGENDO
Storia semplice di una ragazza complessa
Ficción GeneralRaccontata in queste pagine la storia di una ragazza che affronta le scuole medie pensando siano la parte più difficile della sua vita... almeno fino alle superiori!