Capitolo 26- Realtà

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Durante la mia vita non avrei mai creduto che tutto ciò che ho vissuto da dopo l'incidente fosse tutta una finzione. Forse ora ti chiederai di cosa io stia parlando... diciamo che gli avvenimenti che accadono quotidianamente alle persone sono spesso casuali, il più delle volte anche non programmati... la stragrande maggioranza degli avvenimenti della mia vita, invece, era voluta.

Detto così può sembrare strano, ma ho voluto introdurre così questo breve capitolo della mia vita...

MARTEDÌ 5 NOVEMBRE

Lo stesso giorno in cui mi ero fermato al nostro ultimo incontro che è avvenuto ieri.

Appena entrato in classe mi sedetti al mio posto e iniziò la lezione. Furono delle ore normali in cui la professoressa spiegava e noi ascoltavamo. La situazione sembrava sempre la solita, finché non finirono le lezioni e iniziarono le attività del club.

Uscii dalla classe e andai nell'aula del club. Non era ancora arrivato nessuno, quindi andai a prendermi un tè caldo da bere.

"Ciao Gabriel, è la prima volta che entri prima di noi. Comunque avresti potuto prenderlo anche a noi il tè, così non vale. Ora mi tocca andare a prenderlo..." disse Hisoka appena entrò in aula insieme a Tadashi.

"Esatto, vai ora prima che si crei la fila, non abbiamo tempo da perdere." Le risposi.

"Uffa..."

"Gabriel... cosa ti prende? È tutta la mattina che ti vedo diverso dal solito. Sei molto più serio e sembri quasi annoiato da tutto. Che cosa succede? Poi cosa è questa storia che non abbiamo tempo da perdere? Siamo sempre qui a non fare nulla, quindi di tempo ce n'è eccome." Mi disse Tadashi.

"Il tempo è un fiume che scorre in una sola direzione, non torna mai indietro. Quando raggiunge un precipizio diventa una cascata e l'impatto disperde parte di esso finché non viene dimenticato. Ora dimmi Yamashita... perché non viene mai nessuno qui dentro? Aspetta... prima di rispondere fai provare a me... questo non è l'unico club esistente in questa scuola. Ce ne sono molti altri, tra cui quelli sportivi, quelli artistici, quelli scientifici e così via... le persone sono così tanto impegnate con i loro club che ormai si sono dimenticati di questo. Penso che stare qui sia tempo perso... quindi io dico... perché non trasformare questo club in altro?" Dissi a Tadashi.

"Aspetta... ma che ti succede? Perché mi hai chiamato per cognome?" Mi chiese.

"Non è successo assolutamente nulla, sono sempre il solito. Non sei il primo ad avermelo chiesto... è fastidioso, mi fa dubitare anche di me stesso... smettetela." Dissi uscendo dalla stanza.

2 ORE DOPO

Ero andato in un bar a prendere qualcosa da bere, volevo cambiare aria. Stavo seduto provando a pensare al motivo per il quale la mia vita fosse stata creata rimpiazzando il me precedente... finché non ricevetti una chiamata...

"Ciao Gabriel, sono Kevin. Hai pensato a quello che ti ho detto ieri?" Mi chiese.

"A proposito di questo... vorrei parlarti. Troviamoci alla solita collinetta." Gli dissi.

Lui non sapeva cosa scelsi di fare, quindi non si aspettava quello che stavo per chiedergli. Tuttavia non sapevo cosa fare nel caso in cui lui non sapesse darmi delle risposte... anche se sapevo dentro di me che lui c'entrasse in qualche modo.

GENJITSU- La realtà in cui sono cresciuto è una bugia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora