Meds

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I was alone, falling free, 
Trying my best not to forget 
What happened to us, 
What happened to me, 
What happened as I let it slip. 

Solo in questa stanza diventata improvvisamente troppo grande, non riesco a decifrare esattamente quello che faccio.

La mia testa è come vuota, e un attimo dopo si riempie di tutto quello a cui non voglio pensare.

Il respiro è affannato, le mani tremano.

Non posso nemmeno cercare conforto nella mia chitarra…

La realtà  mi colpisce come un pugno nello stomaco, gettandomi ancora nella volta in quel baratro che di recente ho visitato troppo spesso.

Una caduta libera, che termina con uno schianto inevitabile.

Sto cercando l’uomo che ero, il chitarrista geniale, il ragazzo cresciuto con le sue sole forze che si è costruito da solo il suo futuro giorno dopo giorno.

Sto cercando il meglio di me.

Eppure, sembra non essere da nessuna parte.

La vita mi ha insegnato come vivere liberi e senza troppe ambizioni, ma alla fine ho dimenticato la lezione.

Ho dimenticato il segreto della felicità.

Vorrei poter ricordare almeno tutto il resto.

Che cosa mi è successo?

Come sono arrivato a questo punto?

Che cosa è successo a noi, a quell’amore che ci aveva salvati entrambi e che ora sembra volerci uccidere?

“Chi ride dell’amore, muore per amore”

Solo adesso mi rendo conto di quanto avesse ragione quel pelatino.

L’amore ti ingabbia, ti rende schiavo desideroso di libertà, di ossigeno che tolga l’oppressione dal petto.

Ma le persone non si appartengono, gli esseri umani nascono e muoiono soli.

Allora perché non riesco a lasciarti andare, Nana?

Perché ti desidero sempre più?

Se osservo il nostro amore scivolare via, portato dal vento e dalle correnti del mare, mi sento ancora peggio che sapermi incatenato a te per tutta la vita.

Nemmeno la droga basta più per colmare questa sensazione di vuoto che mi risucchia le viscere.

I was confused by the powers that be, 
Forgetting names and faces. 
Passers by were looking at me 
As if they could erase it 

Apro la portafinestra ed esco sul balcone, dal quale si può godere della vista della strada sottostante.

Ho bisogno di aria.

Il chiacchiericcio della gente che affolla la via, troppo occupata dalla frenesia della vita quotidiana per fermarsi a riflettere, giunge alle mie orecchie come un fastidioso ronzio.

Sono confuso, tutto sembra rimbombare nella mia testa.

A volte mi sento così distante dalla realtà, come un eroe che vive nel mondo immaginario  che tutti sognano.

In realtà gli eroi vivono della stessa luce riflessa che abbaglia i loro adulatori.

Qualcuno alza la testa e mi riconosce, ragazzine che mi indicano parlottando e ridacchiando fra loro, donne adulte che sospirano chiedendosi perché non hanno qualche anno in meno.

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