ATTENZIONE
Per chi non ha letto le mie storie precedenti, piccola spiegazione: Jein è la fidanzata di Jimin e Beatrice di Hoseok.Yoongi aveva bisogno di un caffè.
No, Yoongi aveva dannatamente bisogno di un caffè.
Per quale motivo aveva smesso di berlo? Ipertensione, dipendenza dalla caffeina, acidità di stomaco e bla bla bla. In quel momento capiva perché i fumatori non perdevano il vizio neppure quando gli si diceva che avrebbero sviluppato il cancro ai polmoni. Yoongi avrebbe ucciso per un caffè. Infatti, mentre aspettava che l'ascensore raggiungesse il piano della caffetteria, iniziava già ad assaporare sulla lingua quell'amarezza famigliare annacquata appena dai cubetti di ghiaccio, un tocco di zucchero giusto per dargli quella piccola scarica in più per far partire il cervello. Eppure, quando le porte metalliche si aprirono, il viso del suo produttore lo accolse con uno sguardo confuso.
-Che ci fai qui? Dobbiamo andare dritti allo studio, la violoncellista ci sta aspettando per registrare.
Il ragazzo schiuse le labbra per replicare, ma quando Pdogg entrò nell'ascensore assieme a lui premendo velocemente il tasto di chiusura, non poté che grugnire infastidito.
Il suo caffè... il suo agognato caffè...
Passandosi una mano sulla faccia assonnata e fastidiosamente oleosa, perché aveva saltato la sua skin routine mattutina in favore di dieci minuti in più nel letto, sbadigliò.
-Era oggi?
Ricordava vagamente di qualcuno che gli comunicava di aver convocato questa fantomatica musicista inglese da un qualche prestigioso istituto di musica che stava convenientemente visitando Seoul per un concorso e che aveva accettato di collaborare alla produzione del nuovo singolo. Il dettaglio, però, era passato attraverso le sue orecchie come la maggior parte del rumore che lo circondava durante la giornata.
-Sì, era oggi e Beatrice-ssi è già con lei allo studio che ci aspetta.
Yoongi annuì distrattamente, in segno di comprensione, prima di lanciare all'uomo dal viso paffuto ma pacifico un'occhiata di traverso.
-E tu hyung allora perché eri in caffetteria?- replicò in tono canzonatorio.
Il produttore, senza emettere una parola, sollevò il bicchiere fumante che stringeva in mano, portando il ragazzo a sibilare fra i denti.
Maledetto. Lui e il suo stupido caffè.
Le porte dell'ascensore si aprirono su un corridoio non molto ampio, tappezzato da una moquette scura e dalle pareti rivestite di un pregiato parquet chiaro. Istintivamente, i due si diressero a destra, verso lo studio che normalmente usavano per la produzione del suo gruppo in quanto un po' più spazioso e attrezzato rispetto ai gemelli posti nell'altra ala del piano.
Voltando il primo angolo, Yoongi iniziò a percepire due voci femminili conversare sommessamente in inglese, ricordandogli che avrebbe dovuto spolverare quel poco di conoscenza che aveva per riuscire almeno a presentarsi.
-Ah, eccovi qui!
Il tono famigliare di Beatrice lo portò a sollevare lo sguardo dalla punta dei suoi piedi, da cui stava contemplando se sarebbe stato più appropriato un "Hello" o un "Good Morning" per iniziare la conversazione, portandolo a dibattere su quanto formale avrebbe dovuto essere per non fare brutte figure sin dal primo momento.
Le sue pupille allora catturarono un corpo avvolto in pantaloni larghi, scuri e a vita alta, che vestivano una figura curvilinea dai fianchi generosi. Lunghe ciocche bionde ricadevano su un maglione dal colore spento, un beige che rifletteva il torpore della mattina. Infine, quando le sue labbra stavano per schiudersi in un saluto smangiucchiato e una presentazione incespicata, il fiato abbandonò la sua gola.
STAI LEGGENDO
Il principe del calmo mattino (M.YG)
FanfictionChoson, 1503 La condizione di principe esiliato aveva portato Yoongi a fidarsi unicamente delle persone che vivevano sotto al suo tetto. La cosa, però, in fondo non gli dispiaceva. Erano pochi quelli che tollerava e ancora meno quelli a cui concedev...