"Che vuoi dire che c'è stato un errore?".
"Guarda! Come ho potuto sbagliarmi?!".
"Fà vedere", è la prima volta che Mia sembra più confusa di me. Di solito è lei che cerca di non andare nel panico per aiutarmi a gestire ogni situazione che mi trovo davanti. Ma stavolta credo che ogni suo tentativo sia fallito.
Mi sento mancare l'aria, credo di poter impazzire da un momento all'altro. "È come dico io o no?".
"Sì... Confermo".
"Con la storia di Chris... Insomma, siamo stati separati più di due settimane...".
"Jess, è stato un periodo molto complicato per te, non puoi fartene una colpa!".
"Mia... Ero convinta di averle prese regolarmente ma qui ne mancano almeno due e non so a quando risalgono questi errori!".
"Vedrai... Risolveremo anche questo... Adesso devi solo cercare di mantenere la calma".
Mantenere la calma... Come dovrei?! Leggo e rileggo il foglio illustrativo della confezione delle pillole anticoncezionali. "Avrei dovuto fare più attenzione... Come ho potuto?! Non è da me!".
"Ehi...", Mia mi toglie la confezione dalle mani, "Se continui a leggerlo non cambierà quello che c'è scritto... Non puoi tenere sotto controllo tutto Jess. La vita è imprevedibile... Tutto lo stress di avere sempre tutto incondizionatamente perfetto... Non è la realtà! La realtà è fatta anche di sbagli...".
"Non posso accettare uno sbaglio simile... Ho avuto rapporti con Chris fino a stamattina e non ricordo nemmeno quando ho preso l'ultima pillola! Dio... Ero così convinta di essere in regola con tutto!".
"Fa un respiro profondo... Vediamo un po' cosa potresti fare... Ecco! Chiama il tuo ginecologo".
"Già fatto. Mi ha detto di aspettare e vedere come andranno le cose. Devo sospenderle e vedere se in effetti il ciclo arriverà regolarmente, visto che non ricordo nemmeno quali siano stati i giorni che ho saltato".
"Hai intenzione di dirlo a Chris?".
"Prima voglio vedere che cosa succederà nei prossimi due o tre giorni. Secondo la dottoressa dovrebbe arrivare il ciclo, altrimenti dovrò fare un test di gravidanza".
"Okay, dobbiamo bere". Mia apre la mia dispensa di alcool e dà un'occhiata a cosa prendere.
In questo momento butterei giù di tutto. "Mia, ti prego... Fa in fretta".
Bussano alla porta. "Che ora è? È presto per essere Chris... Dio... Non voglio nemmeno vederlo adesso!".
"Vado io!". Non appena Mia si allontana scendendo giù per aprire la porta ne approfitto per vestirmi, ma resto davanti l'armadio eternamente indecisa su che cosa indossare stasera. In questo momento non ho nemmeno voglia di uscire, forse dovrei inventare una scusa a Chris, sono fin troppo nervosa e lui se ne accorgerebbe di sicuro ma sono già quasi le otto e credo di non avere nemmeno più il tempo di capire che scusa inventare. Prendo il primo vestito che mi ritrovo davanti e mi vesto. Mi chiedo perché ancora non ho notizie di Mia, è scesa almeno cinque minuti fa. Mi guardo allo specchio, questo semplice tubino nero è perfetto. Stasera non mi va nemmeno di truccarmi, raccolgo i capelli in uno chignon e scendo giù. Non appena arrivo alla fine delle scale noto la porta d'ingresso socchiusa, sento parlare quasi sussurrando lì fuori.
"Devi andartene! Non puoi restare qui!".
Guardo dall'occhiolino e capisco finalmente con chi sta parlando Mia.
"Tu non ti stancherai mai eh? Non ne hai ancora abbastanza?!". Sono fin troppo nervosa per tollerare lui, non adesso, non stasera.
"Sono proprio qui dietro la porta se hai bisogno di me...", Mia entra dentro casa lanciando un ultimo sguardo fulminante a Dan.
"Jess, ho solo bisogno di parlarti...".
"Ho capito ormai i tuoi giochetti Dan, devi andartene".
"Okay", Dan cerca di ricomporsi come fa sempre quando è in difficoltà, "Oggi ho ricevuto una mail dalla New York University. Mi chiedono la possibilità di iniziare un progetto con te. Non lo so... Credo si tratti di fare dei corsi insieme... Così come abbiamo fatto gli scorsi anni...".
"Hai già risposto?".
"Volevo prima parlarne con te".
"Bene, la mia risposta è no".
Sto per chiudere la porta ma Dan mette un piede impedendomelo. "Per favore...".
"Tu hai rovinato quello che avevamo creato, le promesse che ci eravamo fatti. Di nuovo. E adesso pensi davvero che venga con te a fare lezioni in giro per l'università come se niente fosse?!".
"Me l'ha chiesto la rettrice Reynolds".
"Non posso crederci...".
"Jess...".
"Oh Dio Dan... Avrei dovuto capirlo da subito che sei solamente un lurido calcolatore!".
"Da subito? Che vuoi dire?".
"Avresti già risposto a quell'email se non ci fosse stata la rettrice di mezzo, sai benissimo che a lei non posso dire di no! Dio... Mi hai tenuta stretta a te privandomi di tutto, schematizzando ogni cosa che convenisse a te, solo a te, privandomi della mia vita! Ma non è mai stata colpa tua! Sono stata io, sono sempre stata io a sbagliare tutto".
"E adesso pensi che dando la colpa a me di ogni cosa possa sentirti meglio?".
"No, ma finalmente sto vedendo la realtà".
"Ieri sera abbiamo bevuto tutti un po' troppo, sai che non ti farei mai del male...".
"L'unica cosa che so è che andrò dal rettore a rifiutare di persona la sua offerta". Chiudo la porta senza lasciare a Dan il tempo di ribattere.
"Quel tipo è folle... Non dirmi che non te l'avevo detto...".
"Mia...".
"È da più di dieci anni o no che ti ripeto che non mi è mai piaciuto?". Mia mi guarda quasi soddisfatta delle sue parole ed io non posso mica darle torto.
Suonano alla porta, di nuovo.
"Quando capirai di lasciarmi in pace?!", ma mi fermo di colpo quando mi rendo conto che non ho Dan davanti ma Chris. Mi fissa aggrottando le sopracciglia, si guarda alle spalle per poi voltarsi nuovamente verso di me. "Tutto bene?".
"Oh... Sì!", non mi ero manco accorta che sono quasi le otto e avevo dimenticato quanto Chris fosse puntuale, "Vieni! Entra!".
"Jess...", si ferma proprio sulla soglia. Mi fissa, ma più che fissarmi mi studia, "Sei bellissima". Come fa a vedermi così bella, anche quando ho preso il primo vestito dall'armadio e non ho messo nemmeno impegno a legare decentemente i capelli? Per non parlare de trucco, del tutto inesistente. Sono pallida, sono tutto tranne che bellissima stasera. Non riesco a rispondere, credo piuttosto di arrossire senza dire una parola. Nella mia testa un mix di pensieri, dalle pillole anticoncezionali dimenticate a Dan.
"Mi piaci proprio sai Chris? Non ti fai proprio aspettare...", Mia arriva dalla cucina con due calici di vino in mano, "È come arrivare al dolce ancor prima della cena".
"Mia!", cerco di zittirla ma è la solita fuori luogo.
"Che c'è? Mi stavo solo complimentando con Chris per la sua puntualità...".
"Sei pronta?", mi dice Chris sorseggiando un po' di vino. Sembra non fare nemmeno caso alle battute a doppio senso di Mia.
"Sì, devo solo salire su per prendere la borsa...".
"Ti aspetto qui". Chris continua a guardarmi ma so che non è affatto stupido, sta capendo che c'è qualcosa che non va in me stasera.
Ed io non so se sarò in grado di dissimulare per tutta la serata.
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OLTRE OGNI COSA
FanfictionSiete innamorati di Can Yaman? Bene! Eccovi serviti una storia dedicata a lui. Il Chris di cui vi parlerò è interamente ispirato a lui. Chiudete gli occhi e catapultatevi in quest'avventura facendovi trasportare. Perché è proprio questo la lettura...