i s o b e lIsobel non dormiva. Non piangeva, non si muoveva - giaceva semplicemente nel letto di sua madre, di fronte alla finestra; guardava il sole viaggiare nel cielo mentre il tempo passava lentamente.
Il sole tramontò e cadde la notte. Si alzò e lei rimase immobile.
Il sole sorse, come aveva fatto ogni mattina per tutta la sua vita e come avrebbe continuato a fare ogni giorno. Le sembrava strano che la terra stesse ancora girando. Sembrava strano che la vita continuasse normalmente fuori casa sua, quando la sua era stata appena fatta a pezzi.
Quando suo padre era morto, il suo cuore era andato in frantumi. Aveva sentito, per molto tempo, che non sarebbe mai più stata felice, che non avrebbe mai sorriso o riso o che non avrebbe mai potuto godere di nulla. La sua concentrazione nel prendersi cura di sua madre l'aveva tirata su quel periodo. Si alzava dal letto ogni giorno, preparava i pasti e puliva, tutto per il bene di sua madre. Insieme avevano imparato a convivere con il dolore per la mancanza di suo padre e, alla fine, avevano ricominciato a trovare momenti di felicità.
Ora, non aveva più nessuno per cui alzarsi dal letto.
Quindi non lo fece. Lei giaceva immobile. E quando la luce diventava troppa, si tirava la coperta sulla testa per non farla entrare.
Poiché Draco era stato con lei negli attimi immediatamente precedenti e dopo aver scoperto della morte di suo padre al sesto anno, non riusciva a ricordare quei momenti. Non riusciva a ricordare ciò che aveva sentito o pensato, poteva solo ricordare di essere arrivata a casa tra le braccia della madre singhiozzante. Non sapeva se migliorava o peggiorava il fatto che riusciva a malapena a ricordare il momento in cui stava, in un certo senso, rivivendo.
Li aveva persi tutti e tre, adesso. E questa volta, non sapeva davvero se sarebbe potuta essere di nuovo felice.
Il suo concetto di tempo è crollato. I minuti sembravano ore e le ore sbiadivano inseparabilmente l'una nell'altra. Non aveva nessuna voglia di alzarsi, nessuna voglia di uscire di casa e nemmeno dalla stanza. Tutto quello che voleva era che sua madre entrasse, la prendesse tra le braccia e le dicesse che sarebbe andato tutto bene.
Isobel guardò di nuovo il sole tramontare. Ad un certo punto, tra il tramonto e l'alba, cadde in un sonno inquieto.
-
Fu svegliata dal d'umore della porta d'ingresso che si apriva.
Isobel ascoltava la persona che si muoveva per la casa, i suoi passi lenti e incerti. Quando i passi raggiunsero la stanza si sua madre, bussarono e lei si mise a sedere sul letto. "Si?"
La porta si aprì e Blaise entrò nella stanza. Isobel si strofinò gli occhi. "Ciao."
"Ciao." Blaise si spostò dalla porta alla scrivania nell'angolo. Si sedette lì. i caldi occhi marroni che scrutavano attentamente Isobel. "Mi dispiace così tanto per la tua perdita," disse. "È spero che sia tutto a posto, sono qui."
"Ti ha mandato Draco?"
Blaise annuì. "Mi ha scritto il giorno di Natale, spiegandomi tutto. Mi ha detto di aspettare qualche giorno prima di venirti a trovare, per darti un po' di tempo da sola."
Isobel infilò le dita nel copripiumino. "Lucius ha cancellato i suoi ricordi?"
"Sì. Mi ha scritto poco prima che accadesse."
Rilascio un respiro, cerco di ingoiare il nodo che le saliva in gola. "Va bene."
Blaise esitò. "È davvero quello che volevi? Che ti dimenticasse?"
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Dear Draco, pt. 2 // traduzione
Fiksi PenggemarMio carissimo caro amore... cc: malfoyuh