00|| LA FINE

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Sentii squillare il telefono, lo girai per vedere chi fosse, era lui, sapevo il suo numero a memoria, avevo sperato molte volte che mi chiamasse dopo quel giorno.
<< Joaquin? >>
<< Si sono io, so che non avrei dovuto farlo, che non avrei dovuto chiamarti e che sono stato io a chiederti di non cercarmi ma non ce la facevo più. Voglio solo sapere come stai >>
<< Come posso stare? Ti sei sentito libero di chiamarmi? Ti sei sentito libero di continuare a farmi del male? >>
<< Sapevo che non era una buona idea chiamarti, almeno ti ho sentita >>
<< Aspetta, é bello sentire di nuovo la tua voce, almeno quella non cambia >>
<< Ehi, sono sempre lo stesso >>
<< Non lo stesso di quando ci siamo conosciuti >>
<< Hai tutti i motivi per avercela con me >>
<< Io non ce l'ho con te ma se mi ami davvero devi fare una cosa per me, lasciami stare ti prego, non mi devi chiamare, non mi devi cercare, lasciami andare, fa già male così. Devi aiutarmi Joaquin, devi aiutarmi a dimenticarti. É l'unica cosa che ti chiedo >>
<< Va bene, se é questo che vuoi va bene, sparirò >> si fermò << Ti amo Sofia >> aggiunse
<< Anche io >>
Una lacrima bagnò il mio viso. Chiusi il telefono prima che potesse aggiungere altro, non l'avrei più sentito, era davvero finita adesso.

La storia che vi racconterò non é come le solite storie d'amore, una storia d'amore coinvolgente ma che come tutte le belle cose ha una fine, l'amore non é bastato, le decisioni prese hanno fatto un passo avanti e hanno acquisito più importanza. La nostra storia inizia dalla fine e io voglio raccontarvela tutta.

Sono Sofia Immobile, sorella del bomber della Lazio Ciro, vivo a Roma, ho tre nipotini bellissimi con cui passo la maggior parte del tempo, ho 24 anni ma all'inizio di tutto ne avevo 21 e mi ero appena laureata.
Io e Ciro siamo molto uniti, infatti ceno quasi tutte le sere da loro o a volte vado a vedere gli allenamenti e le partite, facendo sempre il tifo per lui. É incredibile ma non litighiamo quasi mai, é stato più come un padre per me quando ero piccola vista la differenza d'età, mi ha sempre detto " Sei stata il miglior regalo che non mi sarei aspettato ". Non ricordo molto dei primi anni di vita ma l'immagine di mio fratello che mi culla nelle sue braccia, quella si che la ricordo. Gli chiedevo sempre di leggermi una storia e lui non si rifiutava mai, anzi era ormai diventata un'abitudine, alla fine aggiungeva sempre una morale, é stato lui ad insegnarmi cosa fosse la vita anche se ignorasse tutti i miei perché e rispondeva sempre " Mistero " sussurrando e mettendomi un dito sulla bocca. Anche adesso lo facciamo, ritagliamo uno spazio per noi e raccontiamo all'altro la nostra vita, al posto di quelle storie. É da un po' che non riesco a parlargli, che non riesco a dirgli come sto ma fa troppo male, a volte il dolore interiore fa più male di quello corporeo. So perfettamente che saprebbe capirmi e farmi stare meglio ma forse sono io che voglio stare in questo stato. Non lo vedo da quel giorno, non ho più risposto alle sue chiamate e non sono passata da casa sua o a Formello. Non voglio farlo preoccupare, ha già mille cose per la testa ma ho bisogno di stare da sola e capire come sono arrivata a tutto questo.

Mi chiedete se non avessi fatto tutto questo sapendo la conclusione? Vi direi di no, in questi tre anni mi sono sentita più viva che mai, é giusto anche farsi male a volte ma non rinuncerei a quella felicità.

A qualcuno dovrò pur raccontare tutto questo, allora lo racconterò a voi, che sapete appena qualcosa di me e che potrete ascoltarmi.
                                                                                                                                    Sofia

~ Spazio autrice ~
Spero vi piaccia l'idea, è nata all'improvviso e ho sfruttato il tempo.

JOAQUIN CORREA|| E NOI?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora