Capitolo 8

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Il messaggio
*sveglia alle 9*
Sono le nove di mattina ed è appena suonata la sveglia. Mi sono alzata e sono subito andata a prepararmi senza fare troppo rumore dato che in casa dormono tutti.
Oggi io e il gruppo dobbiamo andare in barca, non siamo mai andati e dato che Gabriel ha preso la patente nautica ne approfittiamo.
Per l'occasione ho messo un costume nuovo azzurro, con l'abbronzatura mi sta davvero bene.
Prima di preparare le borse andai a svegliare Becky e Morrigan, l'altra sera hanno dormito insieme.

«hey ragazze, svegliatevi che tra poco dobbiamo andare in barca» dissi a loro.
«10 minuti e siamo pronte» rispose Morrigan mentre Becky continuava a dormire.
A svegliare mia sorella ci avrebbe pensato Mor, quindi senza insistere uscii dalla porta e andai in cucina.
Camila aveva preparato dei panini e delle bevande per tutti, senza di lei probabilmente morirei.
«Grazie mille Camila» le dissi gentilmente.
«Grazie a te» rispose sorridendo con il suo fantastico accento messicano.
Presi il telefono e controllai i messaggi, sul gruppo si stavano organizzando e mentre scrivevo con Lilith mi arrivò un messaggio da uno sconosciuto.
Aprii la chat e mi ritrovai una foto.
C'è una mappa,una mappa del mare con delle indicazioni che portano ad una x nel nulla.
Non mi feci troppe domande e continuai a fare quello che stavo facendo, probabilmente è uno stupido scherzo.
Mentre stavo per andare dalle altre mi chiamò Hardin al telefono.
«Hey Hardin » risposi.
«We Eden, io sto iniziando ad andare al porto, gli altri sono già lì»
«Noi stiamo arrivando» dissi.
«Ok, ci ved-»
Hardin non finì di parlare che si staccò la chiamata per via della rete.
"Strano, qui dove sono io prende" pensai tra me e me, ma poi considerai il fatto che probabilmente lui non aveva molta linea.
Andai a chiamare le altre e insieme andammo al porto.
Sono molto silenziose, non chiesi il motivo, forse erano solo stanche.
Arrivate al porto c'erano tutti, erano abbastanza allegri e iniziarono tutti a parlare.
Io dovevo andare a comprare l'acqua perché l'avevo dimenticata, cercai un accompagnatore e mentre analizzai tutti vidi Eveline parlare con Alec, la vidi molto tesa, perciò decisi di far venire lei.
«Ciao ragazzi» esclamai riferendomi ad Eveline e Alec.
Mi salutarono anche loro.
«Hey Eveline vuoi venire a comprare da bere con me?» le chiesi.
«Si certo» rispose.
Iniziamo ad andare al negozio e mentre stavamo camminando stavamo parlando normalmente.
Mentre mettevo l'acqua nel carrello decisi di aprire l'argo del messaggio.
«Che strano, oggi mentre messaggiavo con Lilith mi è arrivato un messaggio di uno sconosciuto con una mappa»dissi.
Eveline non rispose, mi guardò preoccupata.
«Eden, questo messaggio è arrivato a tutti noi oggi»
«Oddio davvero!» esclamai quasi urlando.
«Si, ma a te non è arrivato qualche messaggio dopo la foto»
«No perché» risposi alla sua domanda.
«A noi altri è arrivato anche un messaggio dove c'era scritto che non dovevamo dire nulla a nessuno» disse Eveline a bassa voce .
«Eveline sta tranquilla, sarà uno stupido scherzo. In molti sanno che oggi dobbiamo andare in barca e siamo uno dei gruppi più invidiati, stanno solo cercando di rovinarci la giornata» cercai di sdrammatizzare.
Eveline si tranquillizzò e la vidi molto sorridente al ritorno.
Quando siamo tornate, nonostante le critiche per la lentezza partimmo con la barca della madre di Gabriel, dentro c'è di tutto infatti è davvero grande.
Iniziammo a parlare tutti del messaggio e allora Morrigan prese la parola;
«Ragazzi perché non andiamo nel punto segnato dalla mappa? Abbiamo una barca e non abbiamo una meta» propose lei.
Sapevamo che c'è ne saremmo pentiti ma avevamo comunque detto di sì.
Durante il viaggio ci siamo divertiti un sacco, stavamo ballando con la musica di sottofondo, mangiando e scherzando.

Purtroppo verso le 7 iniziò a piovere, eravamo appena arrivati nel punto preciso segnato dalla mappa, ma data la pioggia non potevamo fare nulla

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Purtroppo verso le 7 iniziò a piovere, eravamo appena arrivati nel punto preciso segnato dalla mappa, ma data la pioggia non potevamo fare nulla.
Avevamo accostato al barca ad un porto vicino a noi.
Stavamo tutti dentro, seduti sui divani. Io ero tra le braccia di Alec e stavamo parlando tranquilli con gli altri finché non sentimmo qualcuno urlare.
Quel qualcuno era Gabriel, arrivò dai noi con il fiatone.
«RAGAZZI CORRETE»

Continua...

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