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Quest'anno mi è arrivata la mia lettera per Hogwarts; più precisamente mi sarebbe dovuta arrivare cinque anni fa ma il preside non pensava fosse sicuro avermi lì; almeno questo era scritto sulla lettera.

La cosa più bizzarra è che era stato propio un gufo a consegnarmela.

Avrei iniziato il mio quinto anno ma dovevamo prende l'occorrente per la nuova scuola.

Mamma non era per niente stupita che io fossi una strega nonostante fosse una babbana, è così che i maghi chiamano chi non ha poteri magici.

Mi aveva detto che papà era un mago, un mago molto potente. Non ho mai fatto tante domande su di lui, ogni volta che ci provavo mamma si rattristava; dice che ricordarsi di lui è abbastanza doloroso, soprattutto per il modo in cui si erano lasciati.

Anche se non l'ho mai conosciuto so papà era molto ricco, figlio di due nobili famiglie, anche se la famiglia di maghi aveva sperperato le sue ricchezze, lui era comunque ricchissimo ma mamma dice che dobbiamo usare i suoi soldi solo in caso di emergenza.

La nuova scuola sarà stata considerata un'emergenza visto che abbiamo prelevato parecchi galeoni. Non eravamo mai stata a Diagon Alley; è venuto un mezzo gigante di nome Hagrid ad aiutarci.

"Silente mi ha detto di venire a darvi una mano. Allora, chi dovrò accompagnare?"chiede il mezzo gigante barbuto con una voce molto profonda.
"Vi ringrazio. Io sono Elisabeth Smih mente lei è mia figlia, Lilibeth Riddle"spiega mamma.
"Hai detto Riddle?"chiede il mezzo gigante spaventato.
"Si ma non si preoccupi...suo padre ecco, non l'ha mai conosciuto. È un argomento un po' delicato"dice mamma con la sua solita voce spezzata che esce ogni volta che si parla di lui. "Certamente, mi scusi allora. Iniziamo!" esclama Hagrid

Compriamo l'uniforme, i libri, calderone. Passiamo anche davanti a un negozio d'animali "Mamma posso portarmi Peggy a Hogwarts?"le chiedo. "Tesoro Peggy è un cane, i cani non sono ammessi e poi devi concentrarti sulle lezioni"mi dice affettuosamente e continuiamo a camminare fino ad arrivare da Olivander.

"Come posso aiutarvi?"ci chiede un anziano signore che sta dietro il bancone. "Cercavamo una bacchetta per me"dico.
"Certamente. Mi dica, come si chiama?" mi chiede il signore anziano.
"Lilibeth Riddle"rispondo.
"Certo" dice lui spaventato "Provi questa"dice passandomi una bacchetta.
La agito e esce una luce. "Perfetta direi. Potete prenderla senza pagare".
"Non si preoccupi signore. Quanto viene"dice mamma iniziando a contare le monete. "Insisto"dice il signore con un sorriso e uscimmo dal negozio.

"Allora avete tutto?" ci chiede Hagrid. "Si, ti ringrazio Hagrid"dice mamma. Raggiungiamo la macchina e torniamo a casa nostra.

È una semplice casa al centro di Londra.
Posteggiamo nel garage e prendiamo tutti gli acquisti per poi entrare da dentro. Io vado in camera mia a preparare le valigie dopo essermi messa il pigiama. Quando è tutto pronto scendo in cucina. Mamma non è una brava cuoca ma se la cava con le cose confezionate.

"Domani è il tuo primo giorno...Vai a letto presto...il treno parte alle undici".
"Si mamma, lo so" gli rispondo seccata "Perchè tutti si spaventavano quando dicevo che mi chiamo Riddle?" le chiedo curiosa. "Sai già che tuo padre era un mago, ma un mago non visto molto bene dal mondo magico" mi spiega. "Se non era una persona ben vista perchè ti ci sei sposata?"continuo a domandarle.
"Perchè io amavo lui e lui amava me"mi dice con occhi sognati.

Che sdolcinatezza.

Finito di cenare vado in camera mia; una grande stanza bianca con il letto da una piazza e mezza, un enorme armadio e una piccola scrivania sotto la finestra.

Mi metto sotto le coperte e mi addormento subito.

Riddle's: stepbrotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora