Un Tipo Normale (Cap. 1)

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Bhe come ogni giovedì  il prof di francese doveva essere lì alla cattedra invece questa volta è andata un pò diversamente...

Un compagno della mia classe poichè aveva fatto discussione con il suo compagno di banco chiede di cambiare posto e il prof decide di farlo accomodare dietro di me, ma pochi minuti dopo richiede di essere assolutamente spostato perché la ragazza non la smetteva di parlare..

Casualmente l'unico posto libero è proprio quello alla mia sinistra, poiché la mia compagna proprio oggi doveva andare ai grandi magazzini per comprare un regalo per il propio ragazzo.

Lui si siede, ed io lo guardo studiandomi ogni sua espressione e movimento come se fosse un topo da laboratorio.

Sinceramente non me la conta giusta sto tipo..

-Ciao...- Mi dice lui per vedere la mia reazione e aspettandosi smettessi di osservarlo.

Bhe in me so che mi starà sicuramente mettendo alla prova, quindi ricambio il saluto con un banale "hey" e un cenno di testa riprendendo a scarabocchiare sulla mia agenda...

-Non pensi sia strano quel Whitingale- dice guardandolo con viso quasi disgustato. Dal mio posto lo vedevo benissimo "quel Whitingale" potevo osservare il suo profilo destro e osservare come le sue spalle definite risaltassero i muscoli contratti.

-No perché?- rispondo di botta pensando che non avesse nulla di strano e che fosse un ragazzo piuttosto normale.

Bhe guardandolo a fondo non è propio un ragazzo normale, eheheh..No!

Ma che dico accidenti a me!!

Mi starò facendo convincere da tutti i commenti e fantasie delle ragazze della scuola.

Improvvisamente come se Bryce avesse potuto sentire i miei pensieri si gira e si sofferma ad osservarti...

Era chiaro... Lui... Bryce Whitingale che osserva Me...

Cavolo perché oggi non ho messo quel correttore antiocchiaie che mi ha regalato la zia per Natale!?!

Quel suo sguardo mi fa sentire accaldata e abbastanza imbarazzata non so come e con quale comando nascosto nel mio cervelletto ci sia riuscita, ma gli sorrido con dolcezza come se fosse una cosa normale...

Certo normale...

Come normale è il fatto che tutte le ragazze della classe hanno notato questa scena e ci stanno guardando... chi con invida e chi con stupore che Bryce non sia un bamboccio dimenticato sulla sedia.

E come se non bastasse... tenetevi forte... ha appena ricambiato!!

O Mio Dio...

Sto sognando? È uno scherzo??

-Perfetto- mi dico tra me e me, incredula della situazione e def fatto che Whitingale non sia una controfigura della classe decido di spostare lo sguardo verso il prof e alzando la mano per chiedere di uscire il prof senza pensarci troppo risponde con un si netto e deciso.

Ma aspetta... faccio tempo ad uscire dall'aula che non sono la sola e così mi ritrovo questo ragazzo alto molto più di me...

Ok...chiunque sarebbe più alto di un puffo... Sì sono un puffo!! Sono alta 1 metro e 50 centimetri... non aggiungo altro...

Lui è praticamente accanto a me...

Comincio a sentire caldo, molto caldo, so perfettamente che è ottobre ma...

sembra di essere ad agosto...

Decido di incamminarmi e fare finta di nulla dirigendomi nel cortile ma sento ad ogni mio passo il suo che riecheggia nell'aria.

Non riesco a dire nulla, mi limito a tenere la testa bassa e camminare sperando cambi direzione...

Mi fermo di colpo dal camminare e mi ritrovo stesa a terra con addosso circa 70 kg...

Che imbranato eh! Scommetto che era distratto a guardare le finstre.

Quando si alza scostandosi da me le sue parole sono -Perdonami ero preso a guardare fuori dalle finestre- ed io imbambolata ci rimango...

L'ha detto davvero è così....

Inizio a balbettare, cercando invano di dirgli che lo perdono e non era un problema ma, lui accenna un sorriso come se fossi una cosa carina e buffa, e nel realizzare ciò lo guardo male perché è imbarazzante!!

E senza accorgermene lui mi prende la mano

-Posso invitarti a prendere una boccata d'aria?- domanda tranquillo e come se fosse una cosa normale il fatto che parli..

Forse sto drammatizzando un pò troppo la scena...

Ma come non potrei!!

Sono nel coma più profondo, chiedendomi se Bryce sia davvero Bryce.... insomma il Bryce Whitingale che conosco... quello che non parla, non respira, non mangia...

Impazzirò me lo sento...

Probabilmente sono rossa come un pomodorino maturo mentre lui aggiunge -Stai bene? Sì è meglio andare fuori...- parlando praticamente tra se e se e trascinandomi mano nella mano nel cortile con lui...

In cortile sento nuovamente l'aria entrarmi nei polmoni e quella sensazione di stretto addosso svanisce, nonostante Bryce mi avesse invitato a sedermi accanto a lui sotto un imponente quercia, mi sento tranquilla.

Rimango ferma ad osservarlo mentre lui guarda il cielo di un blu candido anche se il mese di ottobre non regala grandi giornate calde, sembra davvero un'altra persona, mi fa così strano che non me ne capacito.

-Io...non...- cerco di dire arrossendo.

-Tranquilla fa strano anche a me...- ridacchia senza preoccuparsi di dovermi guardare in viso per rispondere alle perplessità che trapelavano dalla mia faccia.

-Scusami non è da me comportarmi così..- mi giustifico giocherellando con i lacci delle mie scarpe.

-Sono contento- dice rimanendomi perplessa per poi continuare.

-In classe tutti mi vedono come un alieno, ma tu no. Ti ho sentito parlare con Evans e ti ringrazio.- ammette quasi imbarazzato

Io ci rimango di stucco a questa confessione e mi si scalda il cuore... allora faccio un mega sorriso che deve aver percepito persino lui perché in quell'esatto momento mi guarda ed io gli dico -Quando vuoi io sono qui!-

Non so cosa mi avesse spinto a dire quelle esatte parole ma giuro che ci ho ripensato tutto il pomeriggio dopo essere andata via.

Poi la restante parte di pomeriggio ho pensato ad altro...

Dopo la mia esclamazione lui mi si avvicina, io non capendo cosa volesse fare allora aspetto, come si aspetta un treno, una pizza, un programma alla tv, io aspetto... e lui mi da un tenero e soffice bacio sulla guancia che giuro ho trovato perfetto...

Le sue labbra rosa così sottili che si imprimono sulla mia pelle...

Forse mi emoziono per poco ma non vedo l'ora di raccontarlo alle mie amiche che vedrò nel weekend.

Ad andare via da quell'albero per primo è stato lui - È suonata la campanella, sarà meglio andare- mi dice

-Vai pure io arrivo a breve...- gli rispondo arrossata sul viso e lui si avvia senza aggiungere altro e quando arrivo in aula sono tutti già andati via non mi resta che prendere le mie cose e tornare verso casa.

☕Angolo Caffè☕

Ciao a tutte lettrici/lettori! Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e che vogliate saperne di più su questa strana coppia. Nel prossimo capitolo "Shopping con Sorpresa" non perdetevelo le risate sono assicurate!!

Al prossimo capitolo!💕

Come Neve D'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora