Prologue

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Ciao! Eccomi qui con una nuova storia, stavolta però più spinta del solito.
Come ho già detto, in questa storia saranno presenti scene di sesso esplicite, violenza sia sessuale che psicologica e il linguaggio utilizzato sarà forte.
Draco è molto tossico e possessivo a causa del ruolo che va a ricoprire ma spero capirete presto il motivo del suo comportamento. Data la sua tossicità, ho reso il carattere di Harry più forte in modo tale da potersi quasi "equilibrare" con quello di Draco.
Detto ciò, spero che la storia vi piaccia. Buona lettura!🦋

*
Pioveva ed ero sicuro del fatto che quel posto si sarebbe riempito prima di quanto potessimo aspettarci: i giorni di pioggia erano sempre i peggiori per noi che ci trovavamo all'interno di un bordello e i migliori per chi doveva semplicemente entrare per divertirsi e passare una serata diversa.

Centinaia di corpi nudi girovagavano per quella struttura facendoci dimenticare del fatto che eravamo persone e come tutti avevamo una dignità che però ci aveva completamente abbandonato il giorno stesso che avevamo deciso di intraprendere quella strada solo ed esclusivamente per avere un'occupazione nella vita.

Mi pentii amaramente della brutta scelta che avevo preso ma ormai i giochi erano fatti e non potevo più tornare indietro. Quando entri in quei posti, l'unica cosa che puoi fare è adattarti a quella che ormai è la tua nuova vita, il tuo nuovo inizio e non puoi fare nulla per uscirne: è come se fossi legato da una corda troppo resistente che nemmeno le lame di cento coltelli possono rompere e quindi devi rimanere lì, in silenzio, immerso nel dolore e nella sofferenza con la speranza che ci sarà il giorno in cui potrai scappare.

Il primo giorno che misi piede qui dentro e annunciai quello che avevo intenzione di fare alle due guardie del corpo che mi bloccarono all'entrata, la prima persona che mi trovai davanti fu un ragazzo alto, magro, con dei capelli platino e un'espressione dura dipinta sul volto. Dei brividi mi percorsero la spina dorsale appena i miei occhi verdi si scontrarono con quelli argentati del ragazzo avanti a me e capii immediatamente che lui era proprio chi stavo cercando in quel momento.
Cercai di essere gentile e cordiale, come se stessi affrontando un vero e proprio colloquio di lavoro con chissà quale azienda importante ma quel ragazzo era duro, freddo, distaccato e le sue risposte erano colme di odio e cattiveria. Io ero solo uno dei tanti che si era presentato lì supplicandolo di assumermi perché non sapevo più che farne della mia vita. E lo fece. Mi assunse.

Inizialmente fu dura lasciarmi andare. Non ero mai stato particolarmente flessibile con il sesso ma quando decidi di mettere in vendita il tuo corpo, l'unica cosa che puoi fare è scioglierti e lasciare che degli sconosciuti ti posseggano per far guadagnare al tuo capo i soldi necessari per mantenere il bordello e le persone che ci lavorano, te compreso.

Poi un giorno, all'improvviso, le guardie del corpo di quel ragazzo dagli occhi indecifrabili, mi vennero a chiamare prima che un uomo - l'ennesimo - potesse prendersi il mio corpo senza nessun pudore. Fui estremamente sollevato perché, in quel momento, tutto volevo tranne che finire al letto con quello sconosciuto. Non faceva per me.

Entrai nella porta titubante e immediatamente lo sguardo gelido del giovane si posò su di me squadrandomi da capo a piedi.

«Oh, Harry. Ti prego entra e siediti, ho delle cose da dirti» mi sorrise beffardo e io feci come mi aveva detto.

Mi sedetti sulla sedia posta avanti la sua scrivania e lo guardai in attesa che parlasse. Morivo dalla voglia di scoprire cosa avesse da dirmi, era la prima volta da quando ero lì che mi convocava nel suo ufficio.

«Ci ho pensato molto, diciamo che andrei anche a mettere a rischio la mia dignità ma sai, non m'importa» iniziò a parlare «Sono umano e come tutti ho dei bisogno tipo..scopare» utilizzò un tono sensuale quando pronunciò l'ultima parola «E tu..mio dio tu mi fai indurire anche la cellula più piccola del mio corpo» sputò fuori, rabbrividii «Sarebbe bello se tu..» si alzò dirigendosi verso di me «..decidessi di donarti a me stanotte» si abbassò sulle ginocchia per potermi guardare meglio.

«E i clienti? Voglio dire-..»

«Tu non devi dire assolutamente niente» sussurrò interrompendomi «La mia non era una domanda»

«Sembrava» gli feci notare.

«Ma non lo era» ripetè «Sei la persona che mi fa guadagnare di più qui dentro e un giorno di pausa non distruggerà nessuno»

«Avevo degli appuntamenti» gli ricordai.

«Pensi me ne freghi qualcosa?» disse ironico «Qui dentro comando io e se un giorno decido che tu devi scopare con me, scopi con me e basta»

Non avevo scelta. Annuii solamente deciso a non mandare avanti quella conversazione, Lui avrebbe avuto la meglio in qualsiasi caso.
Così quella notte, lontano da tutto il resto, quel ragazzo mi scopò nel migliore dei modi in cui potevo essere scopato e benedì mentalmente chiunque avesse deciso di farmi quel regalo.

Da quel giorno non poté più fare a meno di me. Non sapevo dire quante volte a settimana - se non anche al giorno - mi faceva chiamare per farsi una delle sue solite scopate e la cosa non mi dispiaceva affatto. Era un modo per fuggire dalla realtà, per allontanarmi da quella che ormai era la mia vita e non potevo essergli più grato per permettermi di fare sesso solo con Lui quelle sere in cui decideva fosse il caso di mettere in azione l'amico che aveva in mezzo al gambe.

Come se questo non fosse già abbastanza strano, era diventato più protettivo nei miei confronti. Odiava quando mi baciavano e aveva severamente vietato i baci sulle labbra, odiava quando si ostinavano a farmi cose che io non volevo facessero e Lui non era solito interessarsi, era sempre stato dell'opinione che lì dentro tutti dovevamo essere disposti a fare qualsiasi cosa il cliente ci chiedesse senza storie ma con me era diverso, con me questo disinteresse non ce l'aveva e anzi, cacciava chiunque osasse andare a lamentarsi per qualche mio capriccio. Ma nonostante questo decisi che non era il caso di approfittarmene, volevo evitare situazioni spiacevoli ed erano state poche le volte in cui Lui mi aveva tolto dalle grinfie di qualche cliente dalle fantasie strane.

Ma dopo mesi di agonia decisi che non era più il caso di continuare a lavorare lì dentro. Stavo esaurendo le forze e lo stress aveva iniziato a farsi sentire. Passavo la notte a fissare il soffitto completamente perso e delle volte alcune lacrime scendevano lungo il mio viso. Non ce la facevo più ma sapevo che Lui non mi avrebbe mai lasciato andare. Ormai ero suo, ero un oggetto di sua proprietà e nemmeno tutte le scopate del mondo lo avrebbero convinto a farmi andare via da lì.

Draco Malfoy non avrebbe mai rinunciato a me.

Sex Brothel - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora