Diversamente da quello che pensavo, la mia caduta libera nel vuoto rallentò di colpo lasciandomi poggiare delicatamente i piedi a terra.
Ero sorpresa perché, pur non avendo le ali, ero riuscita a non schiantarmi al suolo.«Era ora» disse una voce, alquanto fastidiosa aggiungerei.
Mi voltai trovando Brandon a braccia conserte che scrutava con attenzione ogni mio piccolo movimento.
Ignorai le sue parole guardandomi attorno: palazzi alti e strade ricche di negozi pullulanti di gente.
Sembrava tutto così familiare.
Cercai ancora un pò con lo sguardo fino a quando non notai l'insegna di un bar:New York's Cafè
Ma certo, ci trovavamo nella mia città!,
Faceva uno strano effetto trovarsi lì senza poter essere vista da nessuno.
Solitamente le persone mi notavano eccome, soprattutto per via del mio abbigliamento abbastanza...alternativo.
Nonostante cercassi di nascondermi in ogni modo dagli sguardi indesiderati le mie catene attaccate ovunque e le maglie piene di borchie non passavano mai inosservate.Il Demone si avvicinò a me in uno scatto fulmineo, troppo in fretta per potermene accorgere subito.
«Matt non è molto vicino, dobbiamo sbrigarci» disse ad un tratto circondando la mia pancia con un braccio e alzandosi in volo.
Accidenti! Io soffrivo di vertigini.
Cercai di stringermi il più possibile al suo braccio tenendolo saldamente.«Hai per caso paura, Fiamma?» chiese divertito.
«Io non ho paura e smettila con quel nome ridicolo»
Peccato che il tremolio del corpo e la voce inclinata tradivano le mie stesse parole.
Mi impegnavo con tutta me stessa per non guardare giù e rimanere concentrata sul come muovermi per proteggere Matt ma non avevo la minima idea di che problema lo stava affligendo in quel momento, di conseguenza non sapevo come comportarmi.Ad un certo punto Brandon cominciò a scendere fino a quando, fortunatamente, non sentì nuovamente la terra sotto ai piedi.
Mi sentivo molto scossa e avevo anche un pò di nausea ma decisi di concentrarmi sul luogo in cui mi aveva portata: attorno a noi c'era parecchio verde e nessuna persona, ad eccezione di quattro ragazzi seduti su una panchina.
Mi avvicinai con quel Demone sempre alle costole notando che fra di loro vi era anche il nostro Mortale.
Stavano fumando delle sigarette.«Non capisco quale sia il problema a parte il fatto di intossicarsi i polmoni» dissi palesemente confusa.
Ancora una volta quella faccia da schiaffi rise prendendosi gioco di me.
Non era di certo colpa mia, dovevo scoprire ancora molte cose su quel mondo matto e strano.«Dovrebbero essere a scuola fra mezz'ora ma invece hanno deciso di non andarci. Questo procurerà a Matt l'ennesima assenza che lo porterà alla bocciatura»
E cosa dovevo fare io?
Non poteva vedermi e nemmeno sentirmi. Avrei dovuto proteggerlo, ma come?
Restai immobile a guardarlo, incapace di trovare un modo per potere intervenire.
Non era valido: Brandon sapeva esattamente come muoversi mentre per me quella situazione era del tutto nuova, oltre che assurda ovviamente.
Continuavo a pensare ed essere, allo stesso tempo, derisa dal mio avversario.
Ma cosa c'era poi di così tanto divertente? Avevo la faccia da pagliaccio per caso? O un bigliettino attaccato in fronte con su scritto 'prendimi pure in giro, è gratis'?Mi voltai verso di lui più infuriata che mai, tanto che quasi si poteva notare del fumo uscire dalle orecchie.
Ribollivo di rabbia e ciò non faceva altro che alimentare la sua risata insopportabile.
Alzai il braccio lasciandolo cadere con forza con la mano serrata in un pugno sulla sua testa. Sorrisi soddisfatta notandolo con la fronte corrucciata per il male.
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𝑯𝑬𝑳𝑳 𝑨𝑵𝑫 𝑯𝑬𝑨𝑽𝑬𝑵
FantasyUno sparo e poi il buio. Solo questo ricorda Lucille Price prima di essere catapultata nell'assurdo più totale. Si ritrova infatti in uno strano mondo diviso a metà: da una parte gli Angeli e dall'altra i Demoni. Viene smistata nella prima parte, q...