"Ben fatto" la voce di Atticus risuona nelle grigie e rovinate pareti del capannone.
Meg è tra le mie braccia, mi sento uno schifo e il dolore al braccio inizia a farsi sentire."Sai mi dispiace perchè sei invitante, peccato per quella vocina fastidiosa" dice avvicinandosi a Meg e toccandole la mascella
"Ashton" mi richiama all'attenzione "credo dovresti insegnarle le buone maniere, sai a rispettare le regole di chi comanda" continuo a guardare Atticus in ogni suo movimento nella stanza
"Vuoi davvero fare parte del nostro gruppo?" Chiede finalmente fermandosi davanti a me
"Si" rispondo
"Allora lei è tua, dovrai insegnarle a lasciarsi toccare e curare" lo guardo con un punto interrogativo in testa
"Posso sapere a cosa vi serve precisamente?" Il ragazzo ridacchia insieme agli altri
"Beh sai, dopo le gare ho bisogno di svagarmi un po'....quando verrai alle prove lei verrà qui" annuisco "diventerai la sua ombra, lei non ti dovrà scappare, a costo di farti uccidere, tu sarai la sua ombra capito?"
"Capito" do' uno sguardo al piccolo corpicino di Meg che un ragazzo ha appena spostato sul divano
"Bene allora"
" Credevo di essere già nel gruppo" Vado verso Meg ancora dolorante e mezza svenuta
"prima dovrai sistemare lei"
"Ma credevo di aver già superato tutte le prove..." torno a guardare Atticus
"Cambio idea molto in fretta" mi viene una fitta al braccio e mi rendo conto di non averlo ancora medicato, ma ora il mio più grande problema è Megan.
"La porto a casa" dico prendendola in braccio con le ultime forze
"Ci vediamo dopo domani Irwin" le parole di Atticus si fanno man mano più lontane.
Credo che la porteró da me, è piú vicino.
Dopo pochi minuti di cammino veloce entro in casa e la porto in camera mia.
Le sfilo la felpa, le scarpe e la infilo tra le bianche lenzuola del mio letto, l'unico suono che proviene da lei è qualche mugulio incomprensibile che emette quando la sposto.
Vado in bagno e vedere la condizione del mio braccio, ho macchiato la felpa verde scura, la sfilo e cosí faccio anche con la maglietta.Il sangue scorre lentamente lungo il mio avambraccio, questo dolore mi sta uccidendo ma me lo merito per ciò che ho fatto a Meg.
"Ash" sento una voce flebile provenire dalla mia stanza che mi distrae dalla visione della mia ferita allo specchio
"piccola" dico andando da lei
"non...non chiamarmi così..io non mi sento bene" l'aiuto ad alzarsi "mi gira la testa"
"ti porto in bagno" dico portandola.
Sta vomitando abbracciata al wc, cazzo sta così per colpa mia. Le tiro indietro i capelli rossi e l'aiuto a lavarsi la faccia appena si sente meglio
"il braccio" dice guardandomi
"si..ma non mi interessa, preferisco vedere come stai tu"
"per quello potevi pensarci prima di colpirmi" dice tagliente
"lo so, Meg mi dispiace.." le tocco una mano
"non toccarmi" si ritrae "siediti"
"ma" tento di protestare
"zitto e siediti, ora ascolta me" faccio come mi dice e mi siedo sul mobiletto accanto al lavandino, il corpicino cerca qualcosa nel bagno che si rivela poco dopo essere cotone imbevuto di disinfettante.