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Indosso dei leggings neri e una t-shirt bianca; poi riscendo in salotto e mi butto sul divano. Prendo il telefono ma mamma si mette davanti a me "Il telefono"dice allungando la mano. "Mi puoi togliere tutto ma non il telefono" ribatto io. "Lilibeth il telefono. Ora".
"No! Ma che ti è successo?" singhiozzo "Ti ho sempre detto che sei la mamma migliore del mondo, che ti voglio bene e ora tutto ad un tratto inizi a darmi ordini e punizioni. Ti ho detto che non è stata colpa mia e tu non mi credi. Mi hai sempre creduto! Io non voglio stare qui; se hai venduto casa nostra portami dai nonni o da zio John"dico asciugandomi le lacrime con le mani. Mamma si siede accanto a me e mi abbraccia "Tutto quello che faccio o che ho fatto è per il tuo bene".
Le do il cellulare e me ne vado fuori. Mi siedo sulle scale dell'ingresso chiedendomi dove ho sbagliato.

"Lilibeth" mi chiama mio padre "devi sapere delle cose"dice sedendosi accanto a me. "Tipo che hai incantato mia madre?".
"Non ho incantato Elisabeth; siamo veramente sposati e l'anello che tu indossi è quello che ho regalato a tua madre questa gli ho fatto la proposta di matrimonio. Quello che devi sapere e che non tutti nel mondo magico sono dalla mia parte. Probabilmente sai già la storia del famoso Harry Potter" scuoto la testa in segno di no "Una profezia diceva che un bambino nato l'ultimo di luglio sarebbe stato in grado di ditruggermi. Io sono immortale grazie a degli oggetti che mi rendono tali ma se questi vengono distrutti io muoio. Per evitare ciò ho ucciso i suoi genitori e poi ho provato a uccidere anche il bambino ma a causa di un incantesimo lanciato prima dalla madre non ci sono riuscito diventando, diciamo deforme. Per mantenere il mio aspetto uso delle pozioni e mi nutro di veleno di serpente".
"E che c'entra questo con mamma?".
"Questo non c'entra nulla con Elisabeth ma quando tornerai Silente saprà che tu sai la verità e voglio assicurarmi che tu stia con le persone giuste".
"So scegliere da sola con chi stare".
"Lilibeth; una sola raccomandazione. Non disobbedirmi e quando sei a Hogwarts ascolta tuo fratello; è ben addestrato e ti proteggerà".
"So proteggermi anche da sola"dico alzandomi stufa di sentirlo e rientro in casa.

Mamma è in salotto che parla con Matheo e io decido di andare alla ricerca della camera dei mie genitori.Incontro l'elfa domestica. "Scusami" la chiamo.
"Chi è lei?" mi chiede la creatura. "Mi chiamo Lilibeth. Sono la figlia di Elisabeth e del proprietario della casa.Cercavo la camera dei miei genitori, mamma mi ha detto di prendermi una sua felpa"mento e l'elfa mi accompagna.

Inizio a frugare per tutta la stanza fino a quando non ritrovo il mio telefono.

Esco e vado in salotto nascondendo il telefono nel reggiseno.

"Lily che vuoi a pranzo?"mi chiede mamma. "Quello che vuoi; non mi interessa".
"Beatrix sta facendo la pasta".
"Ok"dico buttandomi sul divano. Aspetto di restare sola per prendere il telefono ma come metto la password mi dice che è sbagliata. "SUL SERIO!"urlo e inizio a digitare tutte le possibili password. "Lily tutto bene?" mi chiede mamma quando arriva seguita da papà. Io non distolgo lo sguardo dallo schermo e finalmente indovino la password.
"Si. Ora va tutto bene" rispondo. "Il telefono" mi dice mamma. "Si, il telefono. Ho centocinquanta notifiche".
"Dammi il telefono".
"No".
"Lilibeth sei in punizione"dice mio padre. "Lo so ma il telefono no".
"Lilibeth se non me lo dai entro subito te lo faccio distruggere" mi minaccia mamma. "Senti, puoi togliermi tutto ok? Ma non il cellulare. È l'unica cosa a cui tengo".
"È QUESTO IL PROBLEMA!" mi grida mamma "Tieni troppo a un oggetto. Tom distruggilo"dice mamma. Mio padre prende la bacchetta e mi fa cadere il telefono, poi lo incendia. "Noo!"urlo vedendo il mio telefono in fiamme.

Riddle's: stepbrotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora