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Tancredi era già all'evento insieme ad Amedeo e Filippo, di lì a poco li avrebbe raggiunti pure Angelica, ma il suo chiodo fisso non era l'arrivo della sorella, ma quello di Luca. Non riusciva a pensare ad altro se non a lui.
Disperatamente continuava a guardare fisso lo schermo del cellulare per vedere se gli arrivasse una notifica dal ragazzo col ciuffo biondo, non si sentivano dal pomeriggio, da quando quell'altro era andato dall'onicotecnica e si stava seriamente preoccupando. Amedeo sbuffò sonoramente nel vedere il suo amico così agitato per l'arrivo di Luca.

"Ma ti vuoi calmare" gli disse.
Tancredi arrossì dall'imbarazzo e si sfregò delicatamente il collo con la mano, voltandosi per la prima volta nella direzione del suo amico che fino a poco prima stava conversando con Filippo.

"Probabilmente é bloccato nel traffico o magari é appena uscito dall'estetista per le unghie, alla fine l'appuntamento ti ha detto che l'aveva preso alle 16 del pomeriggio e che ci volevano minimo 2 ore, magari ce ne sono volute di più, quindi calmati".
"Se fosse bloccato nel traffico mi scriverebbe no?"
Amedeo sbuffò un'altra volta e si portò una mano sulla fronte come per dire che stava diventando davvero irrecuperabile.

Nel mentre Tancredi aveva adocchiato di sfuggita qualche drink che lo avevano ispirato nelle mani di alcuni invitati. Decise quindi di fiondarsi direttamente all'open bar per ordinare il suo primo drink della serata, aveva bisogno di sentirsi più leggero, gli mancava già l'aria al pensiero di essere circondato da tutti quegli sconosciuti, o forse gli mancava perché non c'era lui.

"Io vado a prendere da bere"

"Hai già intenzione di ubriacarti? Sono appena le 19" disse Amedeo con tono rimproverante.

Tancredi roteò gli occhi e si volse senza proferire parola, dirigendosi verso la sua unica fonte di salvezza in quel momento. L'alcol.

Aveva veramente bisogno di bere per colmare quel vuoto che si era creato dentro di lui per via della sua mancanza. Non si sentiva a suo agio, per di più Amedeo aveva deciso di essere il più irritante possibile quella sera. Luca stava veramente ritardando ad arrivare e non ne poteva più della sua assenza, perché ormai si sentiva bene solo quando era insieme a lui e tutto ciò lo stava lacerando, perché la sua presenza stava diventando la sua dipendenza.

Il problema era che solo lui riusciva a fargli provare mille emozioni nel giro di 30 secondi, solo lui riusciva a capirlo solo con uno sguardo, solo lui era in grado di scacciargli via tutti i suoi pensieri negativi solo con il potere di un abbraccio. La sua voce, il suo sorriso, i suoi occhi lo rassicuravano di continuo ed erano diventati ormai il suo rifugio sicuro dove rintanarsi. Erano passati solo tre giorni dall'ultima volta che si erano visti, eppure per lui era come se fossero passate settimane.

Per un attimo gli tornò in mente quel giorno nella casetta dove sdraiato sul suo letto con gli occhi lucidi gli chiese: "Fuori di qui ci vediamo?" e lui con uno sguardo rassicurante gli rispose. "Ovvio che sì, certo che mi stai sul ca**o, ma ad odiarti non ti odio". Gli si formò un sorriso sulle labbra al pensiero che si vedevano più spesso di quanto avrebbe mai immaginato ed era davvero felice per tutto ciò, però sapeva anche che appena se ne andava via il vuoto dentro di lui tornava a fargli visita.

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Luca aveva chiesto a John se cortesemente avesse potuto avvisare Tancredi qualora avrebbero ritardato dall'onicotecnica, perché lui non poteva scrivere al telefono onde evitare di rovinarsi le unghie. John purtroppo si era addormentato sulla sedia della sala d'attesa, erano ormai lì dentro da quasi due ore mezza, finchè non sentì una porta aprirsi ed aprì di scatto gli occhi. Vide la figura di Luca venirgli incontro, finalmente aveva finito.

Perché tu sei la mia casa OS - Tanc7evenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora