Capitolo 5

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Harry aveva deciso che i lavori alla casa dei suoi genitori sarebbero iniziati subito, quindi solo una settimana dopo aver visitato le loro tombe si era rivolto a chi di dovere, che gli aveva promesso di rendere la casa il più simile possibile a quella originale e in meno di due settimane.

Era al settimo cielo, finalmente una cosa nella sua vita stava andando per il verso giusto e dopo un mese e mezzo avrebbe lasciato Grimmauld Place, che ancora conservava troppi ricordi dolorosi. Eppure quella era la sua unica fonte di gioia, dato che la ricerca di Lucius Malfoy e altri due "traditori" andava a rilento, così come le indagini sui fuggitivi.

Era passata più di una settimana ed Harry e la sua squadra avevano scandagliato da cima a fondo Notturn Alley e le vecchie case dei Mangiamorte, ma non avevano trovato nulla e tutti, Potter compreso, iniziavano a sentirsi sempre più demoralizzati e lontani dalla fine di quell'incubo.

Quel giorno il Prescelto avrebbe dovuto fare la ronda a Notturn Alley soltanto durante la notte, quindi si era preso il giorno libero per portare James a fare un giro a Diagon Alley. Lo portò nel negozio di scherzi dei Weasley, dove lavorava solo George ormai, e il bambino si divertì molto a vedere tutti i giochi colorati che il gemello vendeva.

George stravedeva, come tutti i Weasley d'altronde, per il piccolo James e insisteva nel dire che una volta cresciuto sarebbe diventato proprio come Fred perché lui le sentiva queste cose e sapeva che il suo gemello prima o poi sarebbe tornato. Harry sperava davvero che questo accadesse e cercava di non piangere ogni volta che gli occhi di George si illuminavano nel vedere il bambino fare qualcosa di vagamente simile a come l'avrebbe fatto suo fratello.

Dopo aver saccheggiato con gli acquisti I Tiri Vispi Weasley, Harry portò il piccolo James a casa, dove salutò Ginny con un bacio sulla guancia e lasciò i due ai loro affari prima di tornare a casa dei Black, dove si mise a studiare tutte le carte del caso su cui l'intero ufficio Auror stava lavorando.

Non avevano scoperto nulla su Lucius Malfoy e Harry si stava iniziando a chiedere se non fosse il caso di mettere Draco sotto controllo, sia per proteggerlo sia per scoprire se aveva contatti con suo padre, ma probabilmente il biondo avrebbe rifiutato qualsiasi cosa, troppo orgoglioso per accettare anche solo il minimo aiuto. Harry lo odiava più di quanto avesse fatto negli anni ad Hogwarts. Un conto erano le loro scaramucce infantili, ma ora Malfoy stava impedendo un'indagine e mettendo a rischio la sua famiglia.

Si alzò, ora troppo nervoso per stare fermo, e uscì di casa. Non era mai successo prima, che tornasse in quel posto a pochi giorni di distanza, ma in quei giorni aveva troppi pensieri per la testa, quindi nemmeno un'ora dopo si trovava davanti alle tombe dei suoi genitori, a fissare la pietra con sguardo stanco. Gli mancava James come mancano i colori ad un cieco, voleva vederlo crescere quotidianamente e non essere costretto a vederlo di tanto in tanto. Gli mancava Ginny, non perché l'amasse ancora, ma perché la vita di coppia gli piaceva, all'inizio almeno. L'affetto, le coccole, la quotidianità... A mancargli era anche Ron, con le sue battute stupide e le sue brutte figure davanti a Kingsley. Ultimamente vedeva poco anche il suo amico, ma il fatto che lavorassero insieme lo sollevava dagli strazi della vita, prima che Ronald decidesse che la loro amicizia non fosse più importante.

Disse tutto quello ai suoi genitori, poi rimase in silenzio, seduto sul terreno a contemplare le pietre davanti a lui senza realmente vederle. Iniziò a tremare per il freddo, il buio stava calando in fretta e con lui anche la temperatura. Non sapeva quanto rimase lì a tremare, forse l'orario del turno di ronda era già passato, ma in quelle condizioni, dove rabbia, stanchezza e disperazione si mischiavano, del lavoro gli importava poco. La gente andava e veniva dal cimitero, qualcuno gli lanciava occhiate sospette e qualcun altro lo riconosceva, ma aveva il buon senso di non disturbarlo.

The Past That Returns - SnarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora