Capitolo 3

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  Lieve è il dolore che parla.

Il grande è muto.
                                                                                                                      
- Seneca il giovane

Jason

-Cazzo Johansson passa quella palla a Diaz e non perdere tempo. - sento urlare dal coach Morgan mentre vedo Matt scuotere la testa, oggi sono fuori fase in realtà lo sono da giorni. Mi sento angosciato da talmente tante cose che sinceramente non mi sono neanche soffermato a pensare cosa in realtà mi angoscia veramente. Gioco a basket più o meno da tutta la vita, non so neanche se l'ho sempre amato o se all'inizio lo facevo più per far contento mio padre, in fondo sono sempre stati lui e mio fratello quelli patiti per lo sport io mi sono accodato a loro e gradualmente me ne sono innamorato. Ho cercato di dare sempre il meglio ma la pressione che mi sento addosso nell'ultimo periodo non è poca, tutti hanno grandi aspettative da me. Mancano ancora due anni alla fine della scuola e già sento parlare di borse di studio, di talent scout che verranno a vedere le mie partite per reclutarmi, o roba del genere e nessuno mi ha mai chiesto se è davvero questo quello che voglio fare dopo il diploma, e io pur di non deludere mio padre, il coach, la squadra e i miei migliori amici non ho mai espresso questa insofferenza che provo da un po' di tempo a questa parte. Quante volte nel corso dello scorso anno ho pensato "ora lascio tutto", mi dedico a qualcos'altro, ma a cosa? Oltre al basket cos'altro so fare? Non lo so, perché quando fai questo da sempre, quando sei considerato il campione dall'intera scuola, quando qui dentro tu e i tuoi amici praticamente comandate è difficile rinunciarvi, allora continui, vai avanti , ti sforzi, al costo della tua felicità, fingi di essere qualcun altro: il bullo, lo spaccone, quello popolare che ha il mondo in pugno, ma io odio tutto questo, non mi diverto a rendere la vita impossibile agli altri facendo scherzi idioti, offendendo, picchiando o prendendo di mira qualcuno che ha già i suoi problemi da risolvere. Io odio l'accanimento gratuito che Dylan e gli altri hanno nei confronti di Sullivan, a me lui non ha mai fatto nulla, io con lui non ci ho mai neanche scambiato mezza parola e non riesco neanche a capire quale sia il problema di Dylan nei suoi confronti, perché deve rivolgersi a lui con certi epiteti, e tanto meno capisco perché la squadra lo segua nelle sue folli idee. A volte vorrei sbatterlo contro un muro e urlargli: "qual è il tuo cazzo di problema?" "Perché devi comportarti come un coglione?" Ma la paura di scoprire che alla base di tutto questo odio non ci sta nessun motivo fondato mi frena. E allora l'unica cosa che io possa fare con l'aiuto di Matt è quello di cercare di limitare i danni; eppure, non sempre ci siamo riusciti come quando la squadra gli ha fatto coming-out e ci sono ancora dei punti di quella storia che non mi sono del tutto chiari.

-Allora ci muoviamo io non ho tutto il giorno, forza!!- urla di nuovo Morgan e so che abbastanza incazzato, guardo Diaz che mi fa segno di lanciargli la palla, ma so che ancora non è il momento Dylan mi sta marcando stretto e tutti sanno che una delle sue caratteristiche di gioco è quella di sfilarti la palla nel momento che meno ti aspetti, palleggio due tre volte e faccio finta di lanciare e nel momento in cui allenta la presa passo la palla a Pedro che l'afferra palleggia due tre volte e tira. Punto nostro.

-Basta così, andate a fare le docce. - dice il coach fischiando. La mia attenzione si sposta sugli spalti dove intravedo LeeRoy che sta parlando con Marcus Ramirez e vista da fuori questa scena non dovrebbe avere nulla di strano no? Ma non è così per due motivi il primo è che Sullivan non ha amici a parte April, il secondo è che lui non viene mai a vedere gli allenamenti e tanto meno le partite. E qui veniamo al nocciolo della questione gli spalti per Ramirez rappresentano il luogo dello svolgimento delle sue attività illegali, quando vai da lui è solo per una cosa ti serve della roba per sballarti e si sa Marcus ha qualsiasi cosa dalla marijuana alle pasticche e in casi eccezionali quando si organizzano delle feste al lago fornisce anche l'alcol.

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