Era una fredda giornata di Novembre in una piccola cittadina Tedesca, il vento soffiava non molto forte, ma comunque sufficente a far muovere furiosamente le foglie, le nuvole minacciose facevano presagire che presto ci sarebbe stato un bel temporale. Non lontano dalla cittadina sorgeva una casa che sembrava abbandonata, era piena zeppa di polvere e ragnatele, probabilmente nessuno vi abitava da anni. La casa inabitata però, aveva qualcosa di speciale, accanto alla finestra c'era una libreria tenuta quasi intatta, ricca di libri, pergamene e scritti di ogni tipo. In cima alla libreria c'erano dei pupazzi colorati e varopinti, anche se l'abbandono della casa li faceva sembrare leggermente usurati. Accanto a quei pupazzi c'era un libro che a tutti gli effetti era un libro di favole, specialmente quelle dei fratelli Grimm, ma che era anche un libro molto speciale, perché era un libro magico. Spostandosi verso sinistra dalla postazione del libro, si potevano notare altri due pupazzi, ma stranamente quel giorno non erano presenti sullo scaffale, quei due pupazzi si chiamavano Yoyo e Doc Croc, Yoyo era un giovane ghiro simpatico e sempre pieno di umorismo, si definiva uno dei più grandi avventurieri del mondo e indossava sempre un cappuccio con sonagli. Doc Croc invece, era una lucertola dalle righe rosa e porpora, che nonostante la sua balbuzie, era esperta in ogni campo del sapere tanto che il suo amico Yoyo lo considerava un filosofo. Portava inoltre, una bisaccia gialla e un cappello, anche esso di colore giallo. I due vivevano un sacco di avventure grazie al libro magico che gli donava la vita e li faceva entrare nelle favole e aiutare i personaggi affinché la storia si concludesse nel modo giusto, anche se una volta tornati a casa però, tornavano normali. Il libro però quella volta, dopo tante avventure, aveva concesso ai due, tramite la magia, di avere la vita illimitatamente. I due ora potevano concedersi una vita normale, ma dovevano prima sistemare la casa abbandonata. Quella mattina nuvolosa, Doc Croc si mise a sistemare al loro posto le varie scartoffie che si trovavano per terra sul pavimento, mentre Yoyo si mise a spolverare e a rimuovere le ragnatele. "Uff! Che f-fatica!" Diceva tra sè e sè la lucertola saggia. "C-chi abitava in questa casa d-doveva essere davvero d-disordinato..." e mentre si apprestava a raccogliere un altro foglio dal pavimento, il ghiro gli passò a fianco mentre spolverava facendo finire un po' di polvere verso il povero Doc Croc che per poco non starnutì. "A-Accidenti a te Yoyo! S-sei sempre tu!" esclamò lui voltandosi verso il ghiro in modo stizzito. "Ehi non è mica colpa mia! La prossima volta ricordami del fatto che sei allergico alla polvere!" Rispose il ghiro in tono ironico cercando di non ridere. "D-dovresti saperlo da m-molto tempo ormai!" Gli rispose la lucertola con fare seccato e cercando di trattenere anche lei la risata, poi si voltò e tornò a lavoro. I due amici si conoscevano ormai da molto tempo, ne avevano passate di tutti i colori nel tentativo di aiutare i personaggi delle favole, spesso anche rischiando di rimetterci la pelle, Yoyo infatti era particolarmente affezionato al suo amico, con lui ormai condivideva le sue idee e i suoi sentimenti e il piccolo filosofo era più che felice di ascoltarlo, tuttavia però il giovane ghiro avventuriero nascondeva qualcosa dentro di sé, alla lucertola stava cominciando a parlare quasi con esitazione, spesso tremava lievemente, deglutiva, oppure ancora balbettava lievemente, quasi come lo faceva il suo amico quando parlava, ma il fatto è che a lui non era mai successa una cosa del genere. Spesso nelle loro ultime avventure, quando i due avevano l'occasione di riposarsi qualche minuto, il ghiro lo fissava cercando di non farsi notare da lui, non aveva mai fatto delle cose del genere nei suoi confronti. I due continuarono a lavorare fino a quando alzarono lo sguardo verso un vecchio orologio, notando che si era già fatta ora di pranzo. Nel frattempo, le nuvole stavano cominciando a lasciare spazio al cielo azzurro, il brutto tempo quindi sembrava scongiurato. Il piccolo filosofo si alzò e sistemò le ultime cose poi si avvicinò al suo amico. "H-Hey Yoyo, c-credo che per oggi b-b-basta così, io sto cominciando ad avere una c-certa fame..." Il ghiro guardò arrossendo lievemente il suo amico, poi la sua pancia che stava cominciando a brontolare. "Hai proprio ragione Doc... vado a vedere se c'è qualcosa di buono da mangiare qui." Mentre cercava però il ghiro cominciò a pensare fra sè e sè: "Ma io... cosa sto provando...? Io non ho mai avuto queste emozioni nei suoi confronti... possibile che..." Alla fine però il suo pensiero venne interrotto perché finalmente in uno scaffale in cucina trovò del cibo, fortunatamente in buone condizioni, il ghiro lo prese e lo portò a tavola, c'era il pane, un po' di formaggio e anche un po' di marmellata. I due si misero a mangiare tranquillamente e in silenzio, Yoyo però mangiava lentamente e continuava a pensare con occhi bassi. "P-possibile che... mi sia... innamorato di Doc?? No... non è possibile..." a pensare quella cosa al ghiro venivano i brividi, non aveva mai provato amore nei confronti di qualcuno, anche se qualche volta aveva trovato carine le ragazze che di solito incontrava nelle sue avventure assieme all'amico, ma non si sarebbe mai immaginato di provare qualcosa per il suo amico, così diede inizialmente per scontato che non fosse quello il motivo. Il piccolo filosofo invece, mangiava in modo meno teso dell'amico, ogni tanto lo fissava perché notava dalla sua espressione che qualcosa non andava. "Y-yoyo cosa c'è? Ti vedo t-tutto mogio mogio, qualcosa n-n-non va?" il ghiro alzò per un momento lo sguardo deglutendo e si limitò a rispondere: "Eh? No... tutto a posto, solo che sono un po' stanco..." Il piccolo filosofo continuò a mangiare ma cominciava ad avere dei dubbi, nonostante questo continuò a fissarlo, cercando comunque di non farsi notare. Una volta finito di mangiare il ghiro sbadigliò e si alzò. "Il cibo era davvero buono... ma penso che adesso andrò a farmi una bella dormita!" Disse lui al piccolo filosofo. "G-già s-siamo stati d-davvero fortunati a trovare d-del cibo in b-buono stato!" rispose l'amico "M-ma c-come farai per il l-letto Yoyo?" Domandò lui al ghiro con una certa esitazione. "A-ah non ti preoccupare... m-me lo sistemo da solo..." rispose il ghiro arrossendo lievemente "m-m-ma s-sei sicuro che non hai b-bisogno di una mano?" Domandò ancora Doc ancora timidamente, a quel punto il ghiro deglutì ancora ma cercò in tutti i modi di non arrossire ancora di più, il piccolo filosofo però lasciò andare "Ah... n-non importa, s-se t-te la senti di farlo da solo..." Yoyo quindi se ne andò in camera da letto e si sistemò il materasso e il cuscino, dopo poco tempo aveva tutto pronto e si stese. Cercò di dormire, ma nella testa ormai non c'era altro se non il suo amico, non riusciva a smettere di pensare a lui, seppure ci provasse con tutto il suo impegno a pensare ad altro alla fine i suoi pensieri ricadevano sempre su di lui, gli ritornavano alla mente anche i momenti in cui lo fissava, specialmente quando durante in una delle loro avventure, era con lui a riposarsi sulla riva di un laghetto, Croc aveva le zampe nell'acqua e si specchiava in essa, senza cappello né bisaccia. Yoyo in particolare, ripensava allo sguardo tenero della lucertola in quel momento, i suoi occhi, la sua espressione... mentre ripensava a quel momento, il ghiro sentì il cuore battere forte, rivoli di sudore scendevano dalla fronte, ormai non poteva più negarlo a sé stesso... Sì, era veramente innamorato di Doc Croc. Tuttavia, la sua mente cominciava ad essere invasa da molti dubbi, si fece molte domande: e se lui non ricambiasse quei sentmenti? E se lui si fosse arrabbiato? O peggio ancora, e se lui l'avesse abbandonato per sempre? Il ghiro provava una sensazione di angoscia mista ad emozioni che non aveva mai provato prima, si voltava in continuazione nel letto mentre continuava a sudare leggermente, rivelare quei sentimenti non sarebbe stata cosa facile. Nel frattempo, il piccolo filosofo stava dando uno sguardo ai libri sullo scaffale dove era riposto anche il libro magico dei Fratelli Grimm, capitava ogni tanto infatti, che lui dava uno sguardo a quello scaffale per poter leggere una favola per poter passare il tempo, quel giorno però trovò qualcosa di particolare. Prese una favola a caso, ma stranamente non si conosceva l'autore dell'opera, quindi era rimasta anonima. La lucertola aprì il libro e diede uno sguardo, la storia narrava di un giovane cavaliere che doveva salvare la sua ragazza che era stata rapita da una strega invidiosa della loro relazione, il cavaliere avrebbe dovuto affrontare gli uomini della strega e altri vari ostacoli per giungere alla ragazza, ma solo con lo spirito d'amore che aveva per lei ci sarebbe riuscito, Doc appena vide quella parola abbassò gli occhi in modo pensieroso, posò il libro lentamente e si avvio all'ingresso dell'edificio. Il sole era uscito di nuovo e le nuvole erano andate via, lasciando completamente il posto a un cielo blu e limpido. Il piccolo filosofo successivamente si diresse verso una piccola collina non molto lontano dall'edificio, dove si poteva vedere tutta la città, si sedette sotto l'ombra di un albero, si tolse il cappello e la bisaccia e poggiando la testa sul tronco e chiudendo gli occhi, iniziò a pensare. L'amore... qualcosa che non pensava neanche di provare, ora lo stava provando anche lui, la lucertola sentiva quelle stesse emozioni che provava il ghiro, sebbene non lo sapesse, ma non per qualcun'altro... proprio per lui. Croc non avrebbe mai immaginato che un giorno le avrebbe provate, mai e poi mai. Aveva pensato per tutta la vita di essere aromantico e che sarebbe stato scapolo per tutta la vita, invece il suo legame col giovane avventuriero era diventato così stretto che adesso, non poteva fare altro che ammetterselo a sé stesso: era arrivato il momento di provare emozioni nuove, esperienze nuove, superare i suoi confini, ma... i dubbi erano però presenti anche nel cuore del piccolo filosofo, anche lui temeva che il ghiro magari avrebbe potuto non ricambiare quelle emozioni o che sarebbe rimasto scandalizzato, insomma... i due non avevano il coraggio di dirsi ciò che provavano. Doc pensieroso guardò il cielo con il capo poggiato sul tronco, mentre il leggero venticello si avvolgeva sulle sue squame, dopo un po' si voltò e trovò accanto a sé un fiore, lui sorrise lievemente e lo prese, lo odorò, aveva un bellissimo profumo, quel fiore lo fece pensare a Yoyo, al suo essere simpatico, pieno di umorismo e scherzoso, ma anche adorabile e tenero. A Doc cominciò a battere forte il cuore, quello stesso cuore che gli diceva di amare e di provare nuove sensazioni e nuove esperienze, i dubbi però rimanevano. "Non so Yoyo come reagirebbe se sapesse cosa provo per lui... non credo sia questo il momento adatto per dirglielo... ma non potrò tenerlo nascosto per sempre..." Dopo qualche ora passata a riflettere, il piccolo filosofo si alzò e tornò nella dimora.
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Simsalagrimm: Una favola d'Amore (Yoyo x Doc Croc)
FanfictionI due noti protagonisti della serie si conoscono ormai da molto tempo, il loro rapporto di amicizia è sempre più stretto ed entrambi cominciano ad avere la sensazione che ci possa essere qualcosa di più di una semplice amicizia tra loro due. Allo st...