Un annuncio scioccante

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Ed eccola. La vita che ho sempre sognato.

Con una famiglia, degli amici e un bellissimo fidanzato che amavo con tutto il mio cuore.

Misi una pietra sopra al mio passato dimenticando tutto, dalla stanza rossa a quel Natale d'inferno appena passato.

I lavori per la ricostruzione della torre erano appena finiti, e molti cittadini avevano contribuito donando migliaia di dollari alla nostra raccolta fondi. Insomma, non potevamo obbligare Toni a pagare tutto no?

Il mio rapporto con Yelena era tornato ad essere quello di prima, così come con Nat.

E, beh, per quanto riguarda Bucky... lo amo. Semplicemente questo.

<Amore> gli dissi un giorno.
<Dimmi>
<Ti amo> mi sedetti sul letto vicino a lui.
<Lo so, anche io ti amo> mi guardò negli occhi, e come spesso accadeva, mi persi in quegli occhi del colore del cielo. I suoi bellissimi occhi azzurri. Dopo qualche secondo tornai alla realtà, continuando il mio discorso.
<No, davvero. Ti amo più della mia vita. Tu sei la ragione per cui sono ancora qui...> gli confessai.
<che vuoi dire?>
< prima di incontrarti, avevo pensato di farla finita. La mia non era più vita, che senso aveva continuarla?> continuai <ma poi...ti sei catapultato nella mia vita dando colore alle mie giornate. Non sai quanto io ti sia grata di esistere, James Buchanan Barnes. Ti amo,ti amo e ti amo, non smetterò mai di ripetertelo> conclusi, prima di essere travolta dalle sue labbra sulle mie, poi sul mio collo, e sempre più in basso...

"Se sono qui adesso è solo grazie a te" gli ripetevo sempre.

Era tutto così perfetto...troppo perfetto...

E come immaginavo, ci fu quel piccolo dettaglio che riaffiorò nella mia mente una mattina di maggio.

Ero in cucina a versarmi una tazzina di caffè come mio solito, quando una voce femminile mi chiamò.
<Bella camicia> mi disse Yelena.

Io mi voltai, guardandomi addosso: indossavo una camicia azzurra di Bucky, che mi arrivava poco prima del ginocchio.

<Sai qual è la cosa bella di non poter avere figli?> continuò lei.
<illuminami>
<che non devi usare i preservativi> concluse avvicinandosi per darmi un bacio sulla fronte.
<vero>.

In cucina entrò anche Nat, completando il nostro trio, il mio trio preferito in assoluto. Modestamente, le ragazze più cazzute di New York.

Purtroppo, a rovinare quel momento di tenerezza tra sorelle, furono Bucky e Steve, che entrarono nella stanza a petto nudo ridendo e scherzando.

<Volete farci venire un infarto oggi?> dissi scherzosa.
<Può darsi>. Bucky si avvicinò, scoccandomi un bacio a stampo.
<Ho grandi notizie per oggi!> affermò Steve posando la sua tazza sul tavolo.
<Abbiamo fissato la data per il matrimonio>

Boom. Il mio cuore andò in frantumi.

Non che mi importasse che Steve si sposasse, no. Ma sapevo che a Nat importava,oh, e come se le importava. Sapevo che il giorno del matrimonio lo avrebbe passato a piangere sul mio abito elegante, con Yelena che le passava i fazzoletti.

E io non potevo fare niente per impedirlo.

Insomma, l'ultima volta che ho cercato di aiutarla ho finito per prendermi una pausa con il mio ragazzo...

<Ah...> disse semplicemente Nat.
<E-e quando sarebbe?> chiese Yelena stringendo i pugni.
<il 20 maggio> rispose Steve.
<Noi andiamo a prepararci...sorelle Romanoff...> dissi cercando di allontanarle da quella situazione.

Sapete, odiavo tanto Steve in quel momento, ma non mi andava di vederlo con un occhio nero a causa di un pugno sferrato da Yelena.

||Emma Romanoff||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora