Ho preso fiato e mi sono calmato.
Una simpatica pipí spinge. Aaaaah le sensazioni, quelle belle.
Esco dal bagno, diretto in cucina e mi ritrovo per terra. Urlo con tutto il fiato che ho in gola.
Urla con tutto il fiato che ha in gola.
"Shhh. Nelson sono io. Sono Cesare. Oi!"
Mi accascio per terra, ridendo come un folle. E' vero, è ancora qui. Oh cazzo. Cesare è ancora qui!
Sento le guance ardere, fortuna che è buio. Ma che scontro! Spero di non essermi rotto il naso. Me lo tasto per sicurezza. No no, è tutto intero."Nelsi tutto ok?" Mi tende la mano e mi aiuta a tirarmi su: "Oh vez, che infarto ho preso. Non credevo fossi ancora qui!"
"beh, se vuoi me ne vado..."
"Mm-a nn-o, cc-he dici! Balbetto inspiegabilmente.
"Così mi fai preoccupare. Vieni sul divano, ti faccio una camomilla!" Cedo senza lottare e mi siedo sul divano. Ho il cuore che batte a tremila. Ormai non so cosa stia succedendo, ma sono partito per la tangente: rosso come un peperone, infiammato come un quindicenne alla sua prima cotta, inebetito senza sapere per quale cacchio di motivo.
Cerco di non darlo a vedere, parliamo del più e del meno e alla fine optiamo per iniziare una serie tv.Ogni tanto sbircio nella sua direzione. Mi vergogno come un ladro. Fino a ieri piangevo per lei e oggi sono qui a fantasticare sul mio ex cugino.
I ragazzi non mi piacciono neanche. A me piacciono le ragazze, con le loro forme, la loro sensualità. Il calore che solo le braccia di una donna ti sa dare è imparagonabile. Ti nutri del suo calice immacolato e...e mi ritrovo a fissare di nuovo Cesi: la sua barbetta un po' ispida, la mascella possente, il profilo sottile un po' irregolare del naso, le labbra che inumidisce di tanto in tanto, la sua risata, il suo sorriso contagioso, il bicipite teso e nervoso che tende verso lo schermo, il pomo d'adamo che sobbalza; viene voglia di toccarlo e assaggiarlo come la mela proibita.
Mi mordo le labbra.
Uccido il pensiero a martellate sui denti.
Oh cazzo Nels. Ma che ti prende? Basta! Continua a pensare alle donne. Andavi così bene..."So che sono un coglione di solito. Ma tu non mi parli più da un fottio, vez. Non so come stai e non so come farti stare meglio." Resto attonito.
"Cesi, ma sto bene. Non ho nulla di cui parlare. Davvero!" Mento.In questo momento non sono in condizioni di affrontare un vero discorso, sento lo sbocchino dietro l'angolo. Inoltre, ho una battaglia interna in corso, non ho tempo di stare dietro a frasi impegnative: gli occhi schizzano come la pallina del flipper dalle cornee alle sue labbra; dalle mani che agita per attirare la mia attenzione, al suo maledettissimo pomo d'adamo che scivola in una soave danza improvvisata.
Non riesco a concentrarmi, mi sento soffocare. Devo uscire da questa stanza.
Mi prende per le spalle e inizia a scuotermi: "Oh vecchio! Si può sapere che cazzo ti prende?!"
Mi ricompongo o meglio fingo. Invento scuse campate in aria, ma non è scemo, lo sa che sto mentendo. Non sono capace di dire bugie. Mi sgama sempre, nella vita e nel lavoro.
Mi sento messo in un angolo. Ko. Game over. Insert coin for new play."Ok te lo dico. Ma non prendermi per il culo." Sorride di un sorriso dolce. Sono completamente sciolto come un cioccolatino al sole.
"Ho fatto dei sogni strani stanotte e sono ancora scosso!"
"Ahh ok, adesso è tutto chiaro, cristallino come il giorno!" Con tono sarcastico.
Inarca il sopracciglio.
Un brivido mi percorre la schiena.
Divertito e spazientito aggiunge: "Dettagli please?"
Mi gratto la barba, stringendo tra le nocche qualche ciuffetto e iniziando a giocarci. Mi sistemo gli occhiali e sospiro, visibilmente imbarazzato: "Era un sogno spinto, tremendamente spinto." Credo di aver sorriso un po' troppo.
"Hahahahahaha. E chi era la fortunella?"
"No Cesare. Nessuna fortunella." Pacato come non lo sono mai stato.
"In solitaria? Ma che sogno di merda!"
Scuoto il capo. Sento il cuore battere nelle orecchie, i sudori freddi percorrermi le spalle. Ora o mai più. Senza respirare: "C'entri tu imbecille!" Scoppia a ridere senza controllo, fomentando il mio nervosismo.
Perché non è mai serio? Mai oh.
Con le lacrime agli occhi si sistema sul divano, aggiusta i pantaloncini della tuta e... sì, il mio occhio non può non cadere che lì. Rialzo subito la testa.
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E io sento te
FanfictionNelson, un cuore spezzato; un'anima fragile; un continuo buco nell'acqua dopo l'altro; un continuo stato di disagio. Nelson si sente così dopo la brutta fine di una relazione, una storia che lo ha segnato profondamente, perché ci aveva messo tutto s...