Ciò di cui la gente non si rende conto è che successi e fama hanno un costo. C'è un racconto di Hans Christian Andersen. Una giovane donna si innamora di queste favolose scarpette rosse che sono molto più vistose delle modeste scarpe marroni che indossa. In un momento di leggerezza, lei crede al loro fascino e le indossa in chiesa. Ed ecco che i suoi piedi iniziano a muoversi e lei danza... e non riesce a fermarsi. E danza per ore, giorni, settimane, finché non e sanguinante e livida a furia di danzare come un derviscio rotolante per la campagna e le città, incapace di fermarsi. Alla fine, danza così tanto e così forte, sempre più velocemente, che capisce che morirà dissanguata. Così, in un disperato tentativo di evitare la morte, alla fine implora un boia di tagliarle i piedi. E lui lo fa. Poi, lei muore. I tempi erano diversi, allora. E sono certo che c'è un messaggio patriarcale in questa storia per le donne che volevano abbandonare il proprio ruolo. Comunque, ne traevo sempre una qualche lezione, da piccolo, e ciò potrebbe dire qualcosa sul me bambino, cioè, l'idea che il mondo potrebbe averti fatto correre così forte che, piuttosto che fare un solo passi in più, ti taglieresti i piedi. E non ho mai, mai dimenticato quell'immagine. Credo che il successo nel mondo moderno richieda una danza simile. Logorante, estenuante, infinita. Ed io Volevo solo che finisse per poter ricominciare a vivere.