Capitolo 44.1: La nuova Sanem

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«Il mio Can Sanem!? Davvero!?» mi dico mentre scappo per cercare di rimediare a questa figuraccia

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«Il mio Can Sanem!? Davvero!?» mi dico mentre scappo per cercare di rimediare a questa figuraccia. «Tra tutte le cose che potevi dire, hai detto "il mio Can"!? AH SANEM, AH!» continuo poi a parlare da sola mentre raggiungo la cucina.
Prendo un gran respiro con la consapevolezza che dalla mia bocca, sia trapelato, forse più del dovuto, quel sentimento che non riesco più a nascondere. Un sentimento forte e così grande, da rendermi totalmente incapace di riflettere davanti ai suoi occhi, ritrovandomi così a lasciare che il cuore prenda il sopravvento e parli.
L'ho detto. Ho detto proprio "Il mio Can", davanti ai miei amici e soprattutto davanti a lui. Che figuraccia..
Sento il mio telefono squillare reclamando la mia attenzione e così, dopo aver visto il numero di mia sorella sullo schermo, rispondo subito. Almeno mi distraggo..Che figuraccia Sanem!
«Sorella cara, come stai?!» esordisco, senza nemmeno darle il tempo di dire nulla. «Sto bene sorellina, ma non ho molto tempo. Ti ho chiamata per chiederti se ti va di partecipare ad una serata che ci sarà in un locale. Un mio vecchio amico d'infanzia ci ha appena invitati. Era il mio maestro di musica da piccola.. Verrai?» mi chiede, con quella voce supplicante a cui non posso dire di no
Accetto ben volentieri di partecipare e solo dopo una domanda si forma nella mia mente. Ci sarà anche Can?
«Sorella.. Chi ci sarà questa sera?» chiedo con voce innocente. «Noi, io te, Emre che senza alcun dubbio inviterà suo fratello. Non penso sia un problema, vero? So che vivete civilmente ormai.. quindi.. Ti aspetto stasera!» dice e sento delle risatine dall'altra parte del telefono. Sorrido felice e soprattutto desiderosa di mettere in pratica un nuovo punto della lista. Saluto distrattamente mia sorella che mi da appuntamento al locale mentre nella mia testa, scandaglia tutti i miei nuovi acquisti fatti per rendere me stessa quella donna di cui a quanto pare, sia il prototipo di donna perfetta ai suoi occhi. Devo trovare qualcosa da mettermi!
«Si.. C'è solo un vestito che potrei indossare questa sera..» mi dico dopo aver messo giù. Can Divit, preparati a rimanere a bocca aperta!
Mi avvicino al frigorifero per prendere la limonata che ho preparato, la verso nei bicchieri e poi sistemo tutto in un vassoio.
Prima di uscire guardo fuori e quello che vedo, è uno spettacolo che poche persone al mondo hanno la possibilità di ammirare. Come può una persona essere così bella..? Sei stato scolpito da Allah, non c'è altra spiegazione sospiro tenendo il vassoio in mano. Un anno in mare lo ti ha reso ancora più bello..
Can all'improvviso, volta la testa verso la mia casa cogliendomi alla sprovvista.
Mi spavento, il vassoio traballa e la limonata fuoriesce dalla brocca, ma quando mi rendo conto che non stava guardando me, faccio un sospiro sollievo e mi ricompongo. Calma Sanem, calma!
«Lo sapevo che non stava guardando me, scherzavo.. Sono molto simpatica» mi dico ad alta voce ridendo da sola, poi mi dirigo verso il tavolo.

«Ecco qua, la limonata!» annuncio appoggiando il vassoio sul tavolo e iniziando a versare tutto nei bicchieri. «Quell'avvocato..» esordisce Bulut, «è anche l'avvocato di Cemal, quello che mette il nostro marchio e vende le nostre creme. Ma guarda che coincidenza!» aggiunge, lasciandomi stupita e quando sento quelle parole, tutto si fa più chiaro. «Cemal!? Come ho fatto a non pensarci!?» dico quasi più a me stessa che alle persone qui vicino a me.
Deren interviene dicendoci di non tirare a conclusioni affrettare lasciandoci riflettere sul fatto che il posto che ho scelto per vivere sia solo un piccolo villaggio di poche persone e che questo avvocato potrebbe lavorare per molti qui.
«Deren ha ragione. Anch'io penso che dovremmo essere cauti» interviene Can, appoggiando le parole di Deren. «Per prima cosa, bisogna parlare con quell' avvocato..» aggiunge e in quel momento lo vedo riflettere probabilmente sul da farsi e conoscendolo, so che farà qualunque cosa per venirne a capo il più in fretta possibile. «In effetti, andrò a parlare con quell'avvocato proprio adesso!» dice infine. Ti conosco, Can Divit!
Lo vedo alzarsi dalla sedia e agitata come sono, non riesco a starmene qui buona ad aspettare che altre persone difendano la mia crema. Non me ne starò buona, non sta volta!
«Vengo anch'io!» dico sicura a Can, lasciando trapelare dai miei occhi tutta la determinazione nel voler metter fine a questa orribile storia il prima possibile.
«C'è solo un problema. L'avvocato ha lasciato l'ufficio, ho appena chiamato e non ha risposto» interviene Bulut, lasciando svanire ogni mio buon proposito e scoraggiandomi per dover aspettare di potermi confrontare con chi sta cercando di derubarmi della mia essenza.
A questo punto, non mi resta che arrendermi, per il momento e dopo un ultimo sguardo al suo meraviglioso volto, mi dico che è meglio andare via e iniziare a mettere in atto il piano per questa sera. «Va bene, se è tardi.. Avevo anche delle cose da fare..Quindi vado..» gli dico, congedandomi così da tutti e da Can, che non smette per un solo secondo di accarezzarmi con lo sguardo.

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora