I. | Belle Ferronnière

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correvo,
correvo sotto la pioggia di una città a me poco conosciuta,
correvo per le affollate strade di parigi,
correvo per le buie vive accecate dai fari delle varie macchine che intrappolavano la folla di parigi in queste cittadine,
correvo dalle mie responsabilità, correvo via dalla romantica città
romantica città che riuscì a rovinarmi tutto.
correvo via da preoccupazioni con lacrime agli occhi, con ricordi che continuavano a essere vividi nella mia mente.
correvo via sapendo di aver fatto molti errori, errori che mi sono sfuggiti solo a causa di parigi.
"faccio una piccola vacanza a parigi" dissi semplicemente prima di partire via da los angeles e lasciarmi tutto alle spalle.
credevo di far una vacanza, vacanza per ritrovarmi, per innamorarmi ancor di più dell'arte, per prendermi del tempo per me, ma finì solo più sperduto di prima.
e mi ritrovai così sotto le grandi luci a fuggire, fuggire via da baci, tocchi che non sentivo da troppo.
lui farebbe di tutto per me, lui mi tratta bene, lui è una brava persona, mi tratta in modo carino ma non sarà mai quello che cerco
cercai di continuare a ripetermi provando a ricordare che ho già qualcuno che mi aspetta a casa a los angeles, ma non era quello che pensava anche il mio cuore.
se una persona inizia ad avvicinarsi troppo devo prendere le distanze
cercai di ricordarmi quello che mi promisi prima di arrivare nella città .
ma sapete come si dice, parigi è il posto più romantico del mondo no? ci si finisce ad innamorare in quella grande città piena di amorosi.
si finisce ad innamorarsi di quel accento così attraente, così attraente da poter far perdere la testa a tutti.
e chi l'avrebbe mai detto che avrei perso la testa per una persona vista per puro caso mentre disegnavo vicino alla torre eiffel.
non seppi nemmeno come finì a parlare con lui, ma in quel momento la sua bellezza mi incantò.
e cavolo se provai a ripetermi che avevo qualcuno che mi aspettava ogni sera, che mi abbracciava nel sonno, che non vedeva l'ora di rivedermi, ma in quel momento il mio cuore era rapito da quel ragazzo francese.
non capì molto di quello che mi stesse dicendo, troppo impegnato ad ammirarlo, capì solo che si chiamava minho, lee minho, e che come me aveva origini sud coreane.
e quella sera mi ritrovai ad una festa, all'inizio doveva essere una serata tra amici, sapete come si dice, una festa tra gente che si conosce, amici di amici, per poi finire con più di 100 persone.
e preso dalla foga, oppure preso soltanto dalla voglia di assaggiare quelle labbra che mi avevano attratto dalla prima parola che pronunciò mi lasciai andare.
e non pensai al mio ragazzo a los angeles, troppo impegnato ad assaggiare quello che per me era meglio di ogni cosa che mi potessero offrire in quel momento.
e forse usando come scusa il fatto che fossi preso dalla foga del momento finì sopra di lui, sopra di lui su un letto, con l'enorme vista della torre eiffel, forse finendo anche a vivere uno dei momenti più romantici della mia vita, e proprio mentre continuavamo a baciarci lui iniziò a togliermi la maglia, così anche con i pantaloni, facendoli finire sul pavimento freddo della stanza, e piano piano iniziammo a lasciarci sempre di più andare.
e sempre preso dalla foga del momento iniziai a volere di più, e capì che forse, quella non era foga del momento, capì che quel ragazzino francese ebbe rapito il mio piccolo cuoricino, finito lì per puro caso, che aveva come intento solo di innamorarsi della magnifica città dell'arte e dell'amore.
e finì a lasciarmi andare ai movimenti del maggiore, ormai rapito dalla sua bellezza.
capì che non sarebbe finita lì, anche dopo averlo accolto dentro il mio corpo, anche dopo aver sentito il mio corpo appartenere a lui, anche dopo aver capito che fossi stato rapito da lui, capì che ormai non era solo attrazione fisica.
e così scappai, scappai cercando una meta non precisa, non ancora definita.
forse una meta che poteva in qualche modo alleggerire il mio piccolo cuoricino.
ma finì accasciato su un muretto, pieno di scritte impregnate di amore adolescenziale, con il testa appoggiata ad esso a cercare una soluzione.
ci poteva essere sul serio una soluzione a tutto ciò?
non è quello che cerco.
l'ho conosciuto da pochissimo, devo tornare a los angeles, capire quale soluzione potrebbe esserci.
ma ogni pensiero finiva solo alla memoria di quei tocchi e sensazioni provate prima.
e capì che in quel momento era proprio vicino al posto in cui incontrò il ragazzo sudcoreano che gli rubò il suo piccolo cuoricino, oltre che il suo corpo, facendogli diventare un tutt'uno.
it's so romantic in paris
Won't even try to compare it
Thought I was sure that I'd find it
But I already have love in LA

ei <3
non ritornavo con una one shot da troppo tempo, spero di essermi rifatta con questa visto che l'altra è letteralmente oscena 🧍
mi sono lasciata ispirare da paris di sabrina carpenter, infatti questa one shot è ispirata alla sua canzone <3 (se volete ascoltarla mentre leggete la storia potrebbe rendere ancora di più)
non ho nulla da dire quindi bye bye <3

Wild Flower . minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora